un vizio di famiglia

IL CINEMA DEI GIUSTI – ERA PARECCHIO TEMPO CHE NON SI VEDEVA UN BEL FILM DI “BITCHES”, DI FEMMINE FOLLI, VIOLENTE E CATTIVE. IN “UN VIZIO DI FAMIGLIA”, SCRITTO E DIRETTO DA SEBASTIAN MARNIER, UN GRUPPO DI DONNE, PIÙ O MENO PARENTI, RUOTA ATTORNO AL PATRIMONIO DI UN RICCO PADRE PADRONE GIÀ CON UN PIEDE NELLA FOSSA – COMPLESSO E INTRICATO GIALLO ALLA CHABROL, COSTRUITO SULLA FOLLIA AL FEMMINILE E LA PROVINCIA FRANCESE, È UN VIAGGIO VERSO L’ORIGINE DEL MALE E L’AVIDITÀ – VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

un vizio di famiglia di sebastian marnier 4

Femmine folli. Anzi, “bitches” o, se volete, puttane, violente e cattive, come le apostrofa l’unico maschio del film, non meno malvagio di loro. E la simpatica, allegra protagonista, Laure Calamy, non è che sia meno bitch delle altre. Anzi! Era parecchio tempo che non si vedeva un bel film di “bitches”, di cattive.

 

In questo “Un vizio di famiglia”, che traduce non benissimo il titolo originale “L’origin du mal”, scritto e diretto da Sebastian Marnier, autore di bei gialli come “Irréprochable”, un gruppo di donne, più o meno parenti, una moglie, due figlie, una nipote, una ambigua cameriera, ruotano attorno al patrimonio di un ricco maschio padre padrone già con un piede nella fossa, tal Serge, interpretato da Jacques Weber, che si è chiuso nella sua villa sul mare in attesa di tirare le cuoia.

 

un vizio di famiglia di sebastian marnier 2

C’è una moglie, Louise, interpretata da Dominique Blanc, malata di shopping compulsivo che ha riempito ogni stanza di acquisti inutili. Una figlia ufficiale, George, sì al maschile, interpretata da Doria Tiller, priva di marito, non figlia di Louise, che si è già impossessata degli affari del padre e gli augura una rapida morte.

 

C’è una nipote, Jeanne, Céleste Brunnquell, che sogna di tornare in Australia a far la fotografa. Una cameriera, Agnès, Veronique Ruggia-Saura, che si rivende gli acquisti folli di Louise, ma è strettamente legata a lei. Forse ci sarebbe anche un figlio, che non si vede e non si vedrà. Morto? Scappato perché gay? Chissà.

 

un vizio di famiglia locandina

In questa famiglia, già dilaniata dall’avidità, arriva la figlia che Serge non ha mai conosciuto, Stéphane, sì al maschile anche lei, interpretata dalla strepitosa Laure Calamy. Sarà lei a insinuarsi fra le braccia di papà aspettando l’eredità del vecchio maschio malato.

 

Ma chi è davvero Stéphane? Sappiamo che ha un’amante in carcere, Suzanne Clément, già attrice di Xavier Dolan, bravissima, che si è presa cinque anni per aver ucciso la sua compagna che non voleva lasciare il marito.

 

Pazza e violenta. E sappiamo che non è proprio sicuro che Stéphane sia Stéphane, come sostiene George che le chiede un documento di identità che non ha.

 

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Complesso e intricato giallo alla Chabrol, costruito sulla follia al femminile e la provincia francese, è un viaggio verso l’origine del male e l’avidità, ma anche sulla ricerca di identità di personaggi che sono pronti a reinventarsi a seconda delle occasioni.

 

Laure Calamy passa dal sembrare una brava ragazza in cerca di un padre alla furia da femmina folle. Serge e George hanno lampi di violenza inaspettata, la ragazza in carcere trasferisce l’aggressività sessuale nell’aggressività fisica. Gran giallo. Inaspettato. In sala da domani, 4 gennaio.

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