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Marco Giusti per Dagospia
Finalmente un film scandalo come si deve! Fece parecchio colpo l’anno scorso a Cannes nella sezione Acid il piccolo film svizzero “99 lune” di Jan Gassman con gli scatenati esordienti Valentina Di Pace e Dominick Fellman, che esce in sala da noi il 29 giugno. E speriamo che qualcuno ci vada, malgrado il caldo. Allora venne descritto da “Variety”, come “il più sexy arthouse dai tempi di La vie d’Adéle”. Due ore di sesso, amore, pasticche e musica techno. Il film inizia con un’avventura di sesso violento alquanto pesante e sadomaso.
A lei, la Bigne di Valentina Di Pace, ricercatrice universitaria di comportamento animale, con dotto studio sui movimenti delle capre sull’Etna quando sta per arrivare un’eruzione che può essere utile per prevenire l’arrivo degli tsunami (non ridete, perché è così, non mi invento nulla), piace infatti essere leccata da uomini mascherati, ma solo dopo che gli stessi uomini l’hanno assaltata per violentarla. Ognun o ha le sue stranezze, no? Ci casca con tutte le scarpe e la mascherina il povero Frankie, Dominick Fellman, sorta di gigolo con baffo nero e capello biondo tinto, scopatore, superpippato che gestisce anche un localaccio di musica metal, sesso e MDMA a gogo.
Ma dopo il primo incontro, lui, chissà perché, si è un po’ innamorato. Forse anche lei, perché torna per altre sedute di finto stupro con leccata mascherata, senza mutande. Il problema, serio, è la cucina di lui, veramente un cesso, sporca e piccola. Scoperanno per terra o in bagno, ma non è che siano messi tanto meglio. Lei lo vorrebbe sposare, ma lui è uomo libero. Così fanno un’orgia a tre con un’amica di lui, mentre lei si fa di qualsiasi pasticca. E la musica pompa.
Passano varie lune, almeno 99, da questo il titolo, e lei torna che si è sposata un professore mollaccione davvero inscopabile. Magari ha messo la testa a posto. Ma quando Frankie la ritrova in un ristorante sul lago dove fa il cameriere mentre gli svizzeri cantano in tedesco “Yamme Yamme…”, lui se la tromba violentemente in macchina e a lei riparte la passione. La storia va avanti tra amore e scopate selvagge.
Diciamo che in fondo è solo una love story banale resa complessa dal conto delle fasi lunari, il 99 del titolo sta per otto anni circa, e per il fatto che sono du’ matti scoppiati e sesso-dipendenti. La prima parte, se non scappate subito dalla sala, è notevole, tutta ambientate nelle notti di follia svizzere (esisteranno…) e lei è un personaggio davvero clamoroso. In sala dal 29 giugno.
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