Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “la Stampa”
matteo piantedosi foto di bacco (1)
Circa 300 mila agenti di pubblica sicurezza potranno acquistare un'arma privata senza licenza e portarla con sé quando non sono in servizio. Per capire quale sia il significato della norma annunciata giovedì sera dal ministero dell'Interno Matteo Piantedosi, bisogna intanto partire da due domande: come funziona ora e cosa cambierà.
Ogni agente di pubblica sicurezza (polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria) ha in dotazione una pistola d'ordinanza. Può essere portata ovunque, in servizio, in divisa o in borghese, e fuori servizio. Non passa inosservata: è una Beretta 92, lunga 217 mm, arriva a pesare fino a un chilo quand'è carica. Oggi, se un poliziotto o un carabiniere vogliono comprare e utilizzare fuori servizio un'altra pistola, devono chiedere il porto d'armi. Come tutti i cittadini. Quando la legge verrà approvata dal Parlamento, non sarà più così.
carabinieri
Come avviene già per gli ufficiali, anche per gli agenti la licenza non sarà più necessaria. Una platea stimata complessivamente in circa 300 mila unità. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi assicura: è solo una facilitazione per gli «innumerevoli casi di intervento fuori servizio», dunque nessuna «particolare preoccupazione». Una preoccupazione però c'è, e la spiega Giorgio Beretta, analista del commercio internazionale di sistemi militari e di "armi leggere": «Il decreto – dice l'esperto – non prevede controlli medici per poter acquistare un'arma, non vi è l'obbligo né di presentare un certificato anamnestico (sempre richiesto per tutti i porto d'arma) e nemmeno misure di controllo di tipo psicologico e clinico tossicologico».
poliziotti
[…] «Oggi le forze dell'ordine – spiega – non sono sottoposte a controlli periodici per accertare il loro stato di salute mentale e nemmeno ad esami di tipo tossicologico che sono invece richiesti annualmente a tutti i conducenti di mezzi pubblici e finanche per chi guida un muletto». […] «si dà per scontato che stiano sempre bene». Mentre chi detiene un porto d'armi deve almeno provare la propria idoneità psicofisica ogni cinque anni, per il rinnovo. […]
Servirebbe ben altro, secondo il segretario generale del Sindacato italiano lavoratori polizia: «Abbiamo bisogno di risorse reali – aggiunge – strumenti, macchine, mezzi per investigare. Pensi che siamo costretti a registrare le testimonianze con i nostri cellulari». […] Tema assai più ampio reso inaccessibile dall'opacità dei dati. In Italia circa 1 milione e 300 mila persone hanno il porto d'armi per difesa personale, uso sportivo e caccia. […]