Estratto dell’articolo di Marco Ciriello per “il Mattino”
napoli juve
Un Napoli wagneriano apre una nuova pratica identitaria. Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia diventano la coppia d’attacco emblematica e fondativa di una epoca calcistica napoletana differente. […] Insieme danzano. E con loro il Napoli di Luciano Spalletti. La Juventus è esistita per poco, grazie a Chiesa e Di Maria, ma poi è stata succube del gioco […].
Kvara in molte giocate ha ricordato Luka Modric: giocando la palla d’esterno, dribblando secco e con più lentezza, facendosi sponda sicura per i compagni e soprattutto per Osimhen che ha ricambiando mettendolo davanti a Wojciech Szczesny, […]. Insieme hanno giocato la loro migliore partita con una complicità che sembrava nascondere anni di frequentazioni […].
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La difesa della Juventus li ha fermati pochissimo, perché entrambi hanno sradicato le certezze allegriane e l’imbattibilità: Osimhen in verticale, e Kvaratskhelia in orizzontale, un incrocio di fantasia e grande calcio. […] Menzione speciale per Mario Rui che ormai è avanti come Lou Reed. Ma la coppia Osi-Kvara che divide e congiunge – divide le difese e congiunge l’attacco – è la nuova identità calcistica napoletana. Mentre segnavano, si poteva vedere il passaggio tra la generazione che ha creduto ai tackle di Koulibaly e ora crede dei dribbling del nigeriano e del georgiano, un nuovo capitolo.
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[…] La verità è che diventeranno pure un esempio, proprio per la capacità d’interazione tra altezza – Osi – e lunghezza – Kvara – una croce per le difese avversarie. Hanno ridotto quella juventina in emergenza, mostrandola ridicola rispetto ai numeri e alle partite precedenti.
Il lessico calcistico dei due è la raffinatezza associata alla potenza: in elevazione e progressione […] Posseggono il demone della bellezza, e la supremazia di chi non ha sovrastrutture, rispetto al relativismo debole delle idee di calcolo. […]
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