F. Sp. per “La Stampa”
PHILIPPE DONNET
Il cda delle Generali conferma il suo «no» a Luciano Cirinà e anche il collegio sindacale dà disco verde alla cooptazione di Stefano Marsaglia. Come anticipato, è stato diffuso dalla compagnia il comunicato di risposta alla Consob che, secondo i dettami del quinto comma dell'articolo 114 del Tuf, aveva richiesto alla compagnia di rendere pubblici i motivi che hanno indotto il cda a ritenere Cirinà inadeguato.
La storia è nota: Cirinà era manager di primo piano del Leone. Poi è stato candidato da Caltagirone a sostituire l'ad Donnet. Per questo è stato prima sospeso, poi licenziato. Lui, di rimando, ha fatto causa. Così quando s' è trattato di sostituire in cda proprio il dimissionario Caltagirone il consiglio, con i voti contrari della minoranza, gli ha sbarrato la strada.
Luciano Cirinà
Consob così ci ha voluto vedere chiaro ma la maggioranza del cda ha dibattuto a lungo se fosse il caso di rispondere oppure di presentare reclamo e poi ricorso: l'articolo 114 del Tuf, è stato il ragionamento, si usa solo in caso di spiegazioni su fatti «price sensitive», capaci di muovere il titolo.
CLAUDIO COSTAMAGNA FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE LUCIANO CIRINA
E questo, a parere della maggioranza del cda, non lo è. L'informativa alla fine è arrivata, ma si limita a ribadire che le regole "Fit&Proper" escludono l'idoneità in casi di «gravi misure disciplinari o amministrative» in seguito a «negligenza grave o comportamento doloso». Si riportano le posizioni contrarie di Marina Brogi e Flavio Cattaneo, secondo cui il niet a Cirinà «viola lo Statuto e la normativa applicabile».
LE LISTE DEI CANDIDATI PER IL CDA GENERALI
La nomina di Cirinà avrebbe dovuto essere un «atto dovuto». Infine in collegio sindacale, citando i pareri del giurista Gaetano Presti, ritiene il processo di cooptazione di Marsaglia «adeguatamente strutturato e coerente con l'analisi giuridica svolta». Ed è stato quindi «positivamente valutato». L'informativa, secondo la minoranza non esaustiva rispetto alle richieste di Consob, è passata a maggioranza. E presto la discussione continuerà in tribunale.
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