ALLOCCONI D'ITALIA - S'INNAMORA DI UNA DONNA SUI SOCIAL POI VA IN AFRICA DA LEI E LO SEQUESTRANO - E' LA STORIA DELL'IMPRENDITORE VENETO 64ENNE CLAUDIO FORMENTON - LA SEDICENTE OLIVIA MARTENS, CHE LO HA ADESCATO IN CHAT (MA ESISTE DAVVERO?), AVEVA CHIESTO DEI SOLDI. LUI NON HA SGANCIATO UN EURO MA HA DECISO DI RAGGIUNGERLA IN COSTA D'AVORIO - QUANDO È ARRIVATO IN AEROPORTO È STATO PRESO DA UN TASSISTA LOCALE, CHE SI È DIRETTO VERSO LA FORESTA FINO A QUANDO…
Andrea Priante per il “Corriere della Sera”
Per lei era volato fino in Africa. E sempre per lei era finito in mano a una banda di sequestratori, appena sbarcato all'aeroporto di Abidjan, in Costa d'Avorio. Peccato che la giovane Olivia Martens, con cui un imprenditore veneto chattava da qualche tempo sui social, probabilmente neppure esista. Il suo sarebbe un profilo fake, con le foto prese chissà dove, e un mistero è anche chi ci fosse realmente dietro allo schermo del telefonino. La vicenda, sulla quale sta indagando la Procura di Roma, ricorda quella di Roberto Cazzaniga, pallavolista truffato per 700 mila euro da una finta modella.
Claudio Formenton
O quella della showgirl Flavia Vento, che ha confessato di essere stata truffata da un falso Tom Cruise. Nei guai stavolta era finito l'imprenditore Claudio Formenton, 67 anni, a capo di un gruppo specializzato nella lavorazione di marmi e graniti con sede a Fossò, nel Veneziano. Il 27 novembre si era preso una settimana di vacanza, spiegando ai familiari che sarebbe andato in Costa d'Avorio per collaborare coi volontari della comunità missionaria di Villaregia, impegnati sul posto.
Abidjan
Nulla di strano per un imprenditore conosciuto nella Riviera del Brenta per la sua generosità e il suo impegno nel mondo cattolico. Appena atterrato, ad attenderlo aveva trovato un tassista con in mano una targhetta con su scritto il suo nome: pensava fosse un collaboratore dei missionari venuto ad accoglierlo, si era fidato, aveva caricato i bagagli ed era salito in auto. Il suo sequestro era cominciato così. Per tre giorni i rapitori l'avevano spostato da un covo all'altro: prima un capanno nella foresta, poi una casa, fino a rintanarsi in un albergo a Bonoua, cittadina più a est rispetto alla grande città costiera di Abidjan.
Abidjan
È lì che, con un blitz, le forze dell'ordine locali (grazie all'imbeccata delle autorità italiane che avrebbero geolocalizzato il telefonino di Formenton) avevano fatto irruzione, liberandolo e arrestando uno dei suoi carcerieri. Tornato in Italia, la Procura di Roma - competente per i sequestri dei connazionali all'estero - aveva aperto un'inchiesta, che ora è a una svolta. Il veneziano è stato sentito dagli inquirenti e la sua testimonianza, unita al lavoro investigativo del Ros, ha portato alla luce una storia un po' diversa da quella del ricco imprenditore occidentale che va a fare il missionario per aiutare «a casa loro» gli africani più poveri.
Claudio Formenton
O almeno, questo non sarebbe l'unico motivo che l'aveva spinto a raggiungere la Costa d'Avorio. Stando a quanto sta emergendo, prima di partire il 67enne era stato contattato sui social da una certa Olivia Martens, ragazza ivoriana che - in diverse chat - nell'autunno scorso gli aveva raccontato di sé ma anche delle sue difficoltà economiche, che le impedivano ad esempio di pagare gli avvocati che dovevano aiutarla a risolvere alcuni problemi giudiziari.
Formenton avrebbe respinto le richieste di denaro, ma - pur senza averci mai parlato, tanto meno via video - si sarebbe lasciato affascinare dall'idea di raggiungerla in Africa, approfittando della collaborazione con i missionari. Il rapimento sarebbe quindi l'esito di una vera e propria trappola, orchestrata nella speranza di ottenere un riscatto, e gli inquirenti dubitano che la giovane ivoriana esista veramente.
sugar daddy 7
Di quello che è successo, per ora, l'imprenditore non vuole parlare. Fuori dall'azienda c'è il figlio Manuel: «Mio padre ha chiarito tutto, per lui è una storia chiusa. È sereno, viene tutti i giorni a lavorare...». Silenzio anche dall'avvocato Stefano Marrone: «Il mio cliente ha dettagliatamente riferito all'autorità tutto ciò che sapeva». L'indagine non è chiusa. Anche perché il veneziano sarebbe solo una delle vittime della misteriosa Olivia Martens: gli investigatori sospettano che, attraverso i social, abbia adescato altri italiani facoltosi.