Da "Repubblica"
La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin fa un passo indietro: "Ho già dato mandato di rimodulare" il messaggio della campagna 'Fertility day' che ha scatenato una bufera di critiche e proteste, soprattutto sui social per i testi di alcune cartoline promozionali.
parodia del fertility day 9
E su Twitter annuncia: la campagna sul Fertility day "non è piaciuta? Ne facciamo una nuova" Ma il polverone sollevato non si placa e, anzi, si allarga a un botta e risposta a distanza con il premier Matteo Renzi, a cui la campagna non è piaciuta.
Lorenzin è pronta a rivedere la campagna d'informazione sulla fertilità, che secondo molti offende e provoca. "Nessuno qui è innamorato di un messaggio di comunicazione, il messaggio deve arrivare corretto. Se ci sono delle immagini che sono state vissute come un'offesa penso che nessuno in questo ministero abbia questo desiderio, ho già dato mandato di poterle rimodulare", ha detto Lorenzin a Sky tg24. "Ho già detto di rimodularle - ha proseguito la ministra - perché a noi non interessa offendere, interessa però provocare una riflessione".
parodia del fertility day 5
Ma Lorenzin difende l'intento che c'è dietro all'iniziativa e invita a non fondere piani differenti: "Non metterei insieme - ha spiegato Lorenzin - i problemi sociali con i problemi sanitari, altrimenti noi non dovremmo occuparci praticamente di nulla. Un tema è la denatalità legata a motivi socio-culturali, e quindi la necessità di un sostegno alla famiglia, il bonus bebé, un sostegno al lavoro. Sono la prima che dice queste cose da anni. Rinunciamo a fare politiche per la Salute perché bisogna fare gli asili? Bisogna fare gli asili e le politiche per la Salute. Tra l'altro puoi fare gli asili, ma se poi si è sterili e non si riesce ad avere figli non abbiamo i bambini da metterci dentro".
E precisa: "Questo non è un invito alla gravidanza, è un invito alla consapevolezza sulla propria fertilità. Dall'altra parte l'Italia si deve assumere il peso del fatto che è un Paese dove non nascono più bambini, e ci vogliono delle politiche su questo che non sono state fatte in decenni, altrimenti non saremmo in queste condizioni. Ma accanto a questo, che è un grande problema sociale, c'è un problema sanitario. Un ministro della Salute non si può occupare del problema sociale, lo fa emergere, qui parliamo di quello che si può fare, il tema sanitario".
Botta e risposta con Renzi
parodia del fertility day 4
Una campagna, quella del ministero della Salute, che non convince neanche il premier, Matteo Renzi, che anzi ammette di non essere a conoscenza dell'iniziative: "Io non sapevo niente di questa campagna, non l'ho neanche vista; ho visto che ci sono un sacco di polemiche" ha detto il presidente del Consiglio in un intervento radiofonico.
"Non conosco nessuno dei miei amici che fa un figlio perché vede un cartellone pubblicitario... Però conosco tante ragazze della mia generazione che mi dicono "come faccio Matteo a fare un figlio se non ho i nonni, sono in uno stato di precarietà costante...".
lorenzin e il fertility day
Non si è fatta attendere la replica della ministra: "Nella decisione di avere figli
l'aspetto economico è il grande tema che deve affrontare l'Italia: un Paese dove non nascono bimbi deve fare politiche a sostegno di natalità, donna e lavoro. Sono politiche intersettoriali, fanno parte di una visione da statista del Paese, ma io faccio il ministro della Salute e mi occupo di questi temi, il resto lo facciano il premier e gli altri ministri. Non potremo che sostenere delle politiche condivise sulla natalità", ha detto al Tg4.
Critiche e proteste
RENZI MADIA LORENZIN
E proprio questo è il punto: che di fronte alla denatalità le giovani - e i giovani - non sono spensierati edonisti, ma genitori in potenza molto preoccupati dal loro futuro. Sono fioccate le accuse di insensibilità verso le donne infertili, e le proteste per gli slogan che sembrano considerare le donne in genere solo come fattrici; da intellettuali come Roberto Saviano, femministe, ma anche politici di tutti i partiti.