Chiara Spagnolo per "la Repubblica"
SONIA DI MAGGIO
L'ultimo nome che ha sussurrato è stato quello del suo assassino: Salvatore, l'uomo con cui aveva avuto una relazione fino a pochi mesi fa e che non si rassegnava al fatto di averla persa. Quel nome, pronunciato dalla 29enne di Rimini Sonia Di Maggio un secondo prima di morire su un marciapiede della frazione Specchia di Minervino di Lecce, è un atto d'accusa lapidario, insieme ai messaggi mostrati alla polizia dal nuovo fidanzato, Francesco Damiano, che era insieme a lei e non è riuscito a salvarla dalle venti coltellate assassine.
SONIA DI MAGGIO
«Meglio che rinunci a Sonia, sennò farai una brutta fine», aveva scritto il 39enne di Torre Annunziata Salvatore Carfora il 31 gennaio a Damiano, «non sai contro chi ti sei messo, poi te ne accorgerai». Sonia era cresciuta a Rimini dove vive ancora la madre e dove ha lasciato tanti amici, che la ricordano così: «Era una persona solare, impossibile non volerle bene».
SONIA DI MAGGIO
La 29enne aveva frequentato l'Einaudi per poi preferire la scuola per segretarie d'albergo, dato che la madre ne aveva preso in gestione uno in viale Regina Elena. Sonia è stata aggredita alle spalle dal suo ex mentre andava al supermercato con il fidanzato, che ha chiesto disperatamente aiuto dopo che lei è caduta a terra sanguinante.
È stato lui a dare il numero di Carfora ai poliziotti arrivati sul posto. A distanza di poche ore, Canfora è stato trovato vicino alla stazione di Otranto: «Vi porto dove ho buttato il coltello - ha detto agli investigatori, confessando indirettamente il delitto - è vicino un muretto a secco», ma l'arma non è stata ritrovata.
Salvatore Carfora KILLER DI SONIA DI MAGGIO
Sul suo telefono ci sono i messaggi di minacce a Sonia, che prima di Natale lo aveva lasciato perché aveva conosciuto Francesco su un social e poi era andata a vivere con lui in Salento. Francesco la data del fidanzamento l'ha postata su Facebook il 28 dicembre, poi un susseguirsi di foto e baci sulla pagina comune "Francesco Sonia". Quella che, con tutta probabilità, Carfora guardava e che alimentava la sua gelosia: era già instabile, qualche anno fa era stato all'ospedale psichiatrico di Aversa per scontare una condanna a 2 anni e 6 mesi. Quella pena gli era stata inflitta per avere accoltellato un "collega", parcheggiatore abusivo come lui.
SONIA DI MAGGIO CON IL NUOVO FIDANZATO FRANCESCO DAMIANO
Carfora per anni ha vissuto di espedienti e da ultimo si rifugiava nel dormitorio vicino alla stazione di Napoli. Da lì, il primo febbraio, sarebbe partito in treno alla volta di Lecce, poi in autobus fino a Minervino, portando il coltello con sé (e questo consoliderebbe l'ipotesi della premeditazione) anche se molti particolari saranno chiariti dopo l'interrogatorio del pm Alberto Santacatterina.
«Il poco tempo intercorso tra il fatto e la cattura ci ha impedito di svolgere approfondimenti sulle vite delle persone coinvolte - ha spiegato il questore di Lecce, Andrea Valentini - nei prossimi giorni tanti particolari si chiariranno. Invece chi l'ha uccisa lo abbiamo saputo subito». Sonia infatti lo ha sussurrato a una vicina di casa, accorsa nel sentire le urla di Francesco.