grillo
Annalisa Cuzzocrea e Oriana Liso per la Repubblica
La campagna elettorale?
«È partita male». Il confronto mancato con Matteo Renzi in tv?
«Come vi è venuto in mente? Avete fatto fare una brutta figura a tutto il Movimento». La strategia per il futuro? «Dovete parlare dei problemi della gente, di programma, non di alleanze». A Milano, nella sede della Casaleggio, Beppe Grillo chiama a raccolta i nuovi vertici M5S - ci sono lo stesso Casaleggio, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede e i capi della comunicazione Rocco Casalino, Ilaria Loquenzi e Cristina Belotti (responsabile per il Parlamento europeo) - e i giudizi che lancia sono durissimi.
DI MAIO GRILLO RIMINI
Sotto accusa Casalino, che ha gestito le ultime uscite di Luigi Di Maio. Quindi, indirettamente, anche il candidato premier. Che si era mosso nelle ultime settimane in notevole autonomia, ma viene a sua volta redarguito: «Non bisogna personalizzare ».
beppe grillo luigi di maio alessandro di battista contro la legge elettorale
Le posizioni fatte filtrare dallo staff di Di Maio durante il viaggio a Washington sono considerate sbilanciate: toni troppo anti-russi. Il guanto di sfida lanciato a Renzi per il duello tv, poi ritirato, avrebbe ottenuto il risultato opposto a quello voluto: ridare centralità al segretario Pd, cosa che anche il blog sta cercando di evitare. Il garante dà nuovi input.
Arriva da un megaevento sulle smart city a Barcellona, cita grandi invenzioni come i microchip che fanno il monitoraggio totale di una stanza senza telecamere, chiede che si parli di programma e soprattutto di futuro: l' addio al fossile, le auto elettriche.
Casaleggio rimane silente, ma sembra spalleggiarlo. Di Battista va via un' ora prima per volare a Ostia, dove chiude la campagna elettorale della candidata mini- sindaca Giuliana Di Pillo, sulla quale i 5 stelle si giocano moltissimo. Ma prima, dice chiaro: «Se il Movimento facesse alleanze con i vecchi partiti che hanno distrutto l' Italia io me ne andrei. E lo dico perché non ne farà».
BEPPE GRILLO
Di Maio è invece impegnato - prima e dopo il vertice - in incontri con le categorie produttive milanesi (con a fianco il fedelissimo consigliere regionale Stefano Buffagni, ormai in corsa per la Camera). Poca lotta e tanto governo nelle sue parole. Toni rassicuranti, grande attenzione a evitare la formula «vi prometto che», a favore della più sobria «quando potremo, quando toccherà a noi». In mattinata ha fatto due ore a porte chiuse con gli associati di Confesercenti Lombardia, la sera incontro con avvocati, notai, commercialisti, dentisti e psicologi di Confprofessioni.
beppe grillo luigi di maio
È "in ascolto", Di Maio, perché - dice - «le suggestioni che arrivano da voi possono servire già adesso per la legge di bilancio» e perché «il confronto ci aiuterà anche a individuare chi nel nostro governo si occuperà di questi temi». Il deputato M5S parla a imprese e professionisti con le parole che vogliono sentire: sburocratizzazione, abolizione delle «leggi inutili, uscendo dall' idea di doverne fare di nuove a ritmo mediatico», nuova fiscalità, incentivi.
Alle imprese assicura che i parlamentari M5S incontreranno le categorie interessate dalla legge Bolkestein, ascolta le doglianze di agenti di commercio e librai, lancia la suggestione di «politiche per la famiglia che aiutino i professionisti, come in Francia», e pensa «alle donne libere professioniste durante e dopo una gravidanza ». Sono solo i primi di una serie di incontri che lo porteranno in giro per il Paese: un' altra campagna porta a porta, come in Sicilia. Ma, ancora una volta, sotto l' occhio vigile del "garante" Beppe Grillo.
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