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RAGGIUNTO L'ACCORDO TRA IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE GUZZETTI E PALENZONA
Da startmag.it
giovanni azzone
Tutta in discesa per Giovanni Azzone la strada che porta alla guida dell’Acri.
Dopo la rinuncia di Fabrizio Palenzona, presidente della Fondazione Crt, ora il numero uno della Fondazione Cariplo potrebbe addirittura essere eletto all’unanimità.
Dunque tutte le 84 fondazioni bancarie si ricompatterebbero intorno ad Azzone che dalla sua avrebbe, come scrive il Messaggero, “equilibrio, competenza, serietà, metodo” e, soprattutto, l’appoggio di Giuseppe Guzzetti che per oltre 20 anni ha guidato proprio la Fondazione Cariplo.
Il quasi novantenne Guzzetti, stando a rumors giornalistici, per sbarrare la strada a Palenzona avrebbe mobilitato sia il presidente uscente Francesco Profumo sia il numero uno di CariCuneo, Ezio Raviola.
LA CONVERGENZA SU AZZONE…
GIUSEPPE GUZZETTI
Secondo quanto riferisce Rosario Dimito sul quotidiano del gruppo Caltagirone, si profilerebbe dunque all’orizzonte un voto unanime su Azzone e la riprova sarebbe nel fatto che Palenzona, in qualità di presidente della Consulta delle fondazioni del Piemonte e Liguria, lo avrebbe invitato alla prossima riunione del raggruppamento dei 15 enti territoriali del nord ovest in programma a Torino il prossimo 15 febbraio.
Non solo: si è deciso di anticipare la nomina dell’ex rettore del Politecnico di Milano in occasione del Consiglio dell’Acri, in agenda per il 21 febbraio, nonostante Profumo abbia annunciato che si dimetterà dalla Compagnia di Sanpaolo – e dunque decadrà dalla presidenza dell’Acri – il 22 febbraio.
…E QUEL PENSIERINO DI PALENZONA
fabrizio palenzona foto di bacco
Azzone a questo punto non dovrebbe neppure trovare ostacoli nel suo lavoro all’Acri, visto anche il placet di Palenzona che, per il Messaggero (e anche molto lapalissianamente), “ha ritenuto di rientrare in gioco per non restare isolato”. E ciò può avere un senso pure in ottica futura visto che dalla posizione dell’Acri dipenderanno le sorti di alcune importanti partite, prima fra tutte il rinnovo (ad aprile) dei vertici di Cassa Depositi e Presiti, di cui 65 fondazioni detengono il 15,93%.
Di certo la marcia indietro di Palenzona non può che aver fatto piacere a Guzzetti che da subito si è opposto alle mire dell’ex Unicredit il quale, dal canto suo, non aveva risparmiato attacchi al grande dominus delle fondazioni.
GIOVANNI AZZONE
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