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    COME SI DIVENTA UN FONDAMENTALISTA – HADI MATAR, L’UOMO CHE HA ACCOLTELLATO SALMAN RUSHDIE, SI È RADICALIZZATO DOPO UN VIAGGIO IN LIBANO: QUANDO È TORNATO, AVREBBE AVUTO CONTATTI VIA WEB CON ELEMENTI DELLA DIVISIONE QODS, L’APPARATO CLANDESTINO DEI PASDARAN IRANIANI – INTANTO LO SCRITTORE STA MEGLIO: HA RIPRESO CONOSCENZA E STA PARLANDO CON GLI INVESTIGATORI - DA PAUL AUSTER A GAY TELESE: GLI SCRITTORI DI NEW YORK SCENDONO IN PIAZZA PER SOLIDARIETÀ


     
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    salman rushdie salman rushdie

    1 - RUSHDIE È LUCIDO E PARLA CON L'FBI

    Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

     

    Salman Rushdie ha ripreso conoscenza e sta parlando con gli investigatori, mentre si trova ancora ricoverato in ospedale. Continuano intanto le indagini sul movente di Hadi Matar, che ha accoltellato lo scrittore venerdì scorso a Chautauqua, nello Stato di New York.

     

    HADI MATAR HADI MATAR

    Un viaggio può cambiare la vita. In peggio. Dipende dal protagonista e da chi incontra. La madre di Matar è convinta che il figlio abbia intrapreso un sentiero diverso dopo aver passato un mese in Medio Oriente. In un'intervista al Daily Mail , Silvana Fardos, musulmana libanese, ha raccontato che nel 2018 Hadi è partito per il Libano, voleva incontrare il padre che si era stabilito nel villaggio natio di Yaroun dopo aver divorziato.

    hadi matar l'uomo che ha accoltellato salman rushdie hadi matar l'uomo che ha accoltellato salman rushdie

     

    Quel ritorno alle origini avrebbe inciso sull'esistenza del giovane: le cose sono andate male - ha sostenuto la donna - i rapporti con il genitore sono stati conflittuali e lui mi ha telefonato quasi subito sostenendo di voler rientrare negli Stati Uniti.

     

    Invece si è fermato per 28 giorni: non è noto, al momento, se abbia avuto contatti con ambienti politici o estremisti. Di certo c'è che Matar, una volta tornato a casa, è parso molto più religioso e si è chiuso in sé. Criticava la madre perché non era osservante, passava gran parte del suo tempo nel seminterrato della casa, non aveva contatti diretti e preferiva cucinarsi da solo i suoi pasti. Una sorta di reclusione - interrotta dalle puntate in palestra a tirare di boxe - che ricorda quella di alcuni sparatori di massa statunitensi.

     

    IL MOMENTO IN CUI HADI MATAR VIENE BLOCCATO DALLA FOLLA IL MOMENTO IN CUI HADI MATAR VIENE BLOCCATO DALLA FOLLA

    È durante questa forma di isolamento che il futuro assalitore ha «scoperto» il suo target? L'Fbi ha sequestrato del materiale, incluso il computer del ventiquattrenne. Il sito Vice , citando ambienti di intelligence, introduce una pista: vi sarebbero stati dei contatti via web, con elementi della Divisione Qods, l'apparato clandestino dei pasdaran iraniani.

    Ma sono riferimenti piuttosto vaghi, privi di riscontri precisi. E dunque si continua a guardare al contesto personale.

    GAY TALESE GAY TALESE

     

    I media di Teheran non hanno nascosto la soddisfazione per l'attacco contro l'autore dei Versi satanici , facendo riferimento esplicito alla vendetta. Il governo di Teheran ha negato qualsiasi rapporto con il gesto di violenza, però lo ha presentato come una risposta naturale all'offesa verso il Profeta. Una posizione in linea con gli anni di minacce nei confronti di Rushdie, un incitamento all'odio continuato nella consapevolezza che, alla fine, qualcuno avrebbe raccolto l'appello.

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    2 - DA PAUL AUSTER A GAY TALESE: GLI SCRITTORI DI NEW YORK SCENDONO IN CAMPO PER SALMAN RUSHDIE

    Anna Lombardi per www.repubblica.it

     

    S’incontreranno alle 11 di venerdì mattina sulle scale della New York Public Library, la biblioteca nel cuore di Manhattan con i due celebri leoni di pietra a far da guardia alle porte, per leggere brani scelti dalle opere di Salman Rushdie.

     

    paul auster paul auster

    Un appuntamento organizzato dal Pen America – l’organizzazione no-profit che opera per difendere e celebrare la libertà di espressione negli Stati Uniti e nel mondo di cui proprio lo scrittore angloindiano è stato a lungo presidente – in collaborazione con Penguin Random House e la NYPL esattamente una settimana dopo l’accoltellamento dello scrittore sul palco dalla Chautauqua Institution: e alla stessa ora.

     

    l attentato a salman rushdie cronologia l attentato a salman rushdie cronologia

    «Perché quel giorno a Salman è stato impedito di parlare. E ora tutti gli scrittori del mondo devono prenderne il testimone» ti dice Elizabeth Levy, la scrittrice di libri per bambini che con la collega Patricia Lakin per prima ha dato linfa all’evento, ipotizzandolo davanti ad un hamburger vegetariano nel cortile di una brownstone nell’Upper West Side alla vigilia di Ferragosto (cui era presente anche chi vi scrive) e subito dando via a un tam tam già il giorno dopo che in poche ore si è concretizzato in una prima risposta eloquente.

     

    proteste contro salman rushdie beirut 1989 proteste contro salman rushdie beirut 1989

    Dal celebrato autore de la Trilogia di New York Paul Auster all’ex direttrice del New Yorker Tina Brown, dall’autore di Questo bacio vada al mondo intero Colum McCann, fino al pioniere del New Journalism Gay Talese, in tanti hanno risposto alla chiamata: accettando di alternarsi sulla scalinata della biblioteca per leggere appunto brani di libri dell’amico ferito, Versi Satanici compresi.

     

    «Gli scrittori di tutto il mondo esprimono solidarietà a Salman Rushdie: e celebrano i suoi straordinari successi letterari, indomito coraggio, e l’instancabile impegno in favore della libertà d’espressione e degli autori in pericolo ovunque» scrivono infatti nel comunicato che annuncia l’evento.

     

    Invitando i lettori ad affacciarsi numerosi sulla Fifth Avenue dove appunto troneggia la Library per dimostrare sostegno e affetto a Rushdie «anche con cartelli fatti in casa». L’intero evento sarò comunque trasmesso in livestreming e potrà essere seguito via Twitter.

     

    Invitando anche chi non potrà essere a Manhattan quel giorno a dimostrare sostegno ugualmente, organizzando pubbliche letture dei brani di Rushdie, ovunque si voglia: anche da soli. Per poi postare i propri contributi con l’hashtag #StandWithSalman avendo la cura di taggare @PENamerica: «Inondiamo la rete con le parole di Salman» ti dice ancora Liz Levy: «Non diamola vinta a chi ci vuol mettere a tacere».

     

     

     

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