DAGO-RETROSCENA
RICCARDO BARBIERI HERMITTE
Mef delle mie brame: come è sbucata la nomina di Riccardino Barbieri al posto del malmostoso Rivera? Nomina che ieri sera ha subito sollevato frizzi e lazzi nel Deep State dei palazzi romani, visto il suo status di mite analista sperduto nelle terze file di XX Settembre.
La sorprendente incoronazione nasce dalla volontà, più volte espressa in maniera piuttosto inopportuna sui giornali, della premier Meloni di spazzar via il trottolino Rivera per sostituirlo con il prode Turicchi, ex city manager del Campidoglio epoca Alemanno, quindi ritenuto affidabile, dimenticando che in passato lo stesso insieme a Scannapieco facessero parte dei Siniscalco-boys.
giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini
L’ordine di Giorgia al ministro leghista di sfanculare Rivera con Tuticchi non è stata accolto con piacere da Salvini. Anzi. Durante un incontro con il Semolino varesotto, il Truce leghista è stato esplicito: Giancarlo, non possiamo fare tutto ciò che dice la Meloni, basta darle tutte le soddisfazioni.
Così, per accontentare Salvini che pretendeva di dare un segnale di “discontinuità” al potere senza limitismo della Regina Giorgia, Don Abbondio Giorgetti ha ripescato un suo amico bocconiano all’interno dello staff del Mef, ben sapendo che ‘sto Barbieri non è all’altezza di reggere un’impresa tostissima come la direzione generale del Tesoro.
ANTONINO TURICCHI 2
Una volta infinocchiata dal duo Salvini-Giorgetti, Giorgia non ha aspettato un minuto per ristabilire la sua leadership ammaccata. E oggi su “La Stampa” è uscita l’indiscrezione che a Palazzo Chigi hanno maturato l’ideona di spacchettare in due la direzione generale del Tesoro: da una parte la finanza pubblica e i rapporti internazionali in mano a Barbieri, dall'altra la gestione delle partecipate appannaggio di Antonio Turicchi – com’era del resto in passato con Scannapieco prima di decollare per la Bei, poi Rivera ha accentrato tutto.
MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI
Per lo spacchettamento del Tesoro ora si attende l’entrata a prezzi stracciati di Lufthansa, armata del 40%, in Ita, con l’occupazione della poltrona di presidenza dell’ex compagnia di bandiera attualmente sotto il sedere di Turicchi, dopodiché farà felice l’orgoglio ferito della Meloni andando a prendersi la metà della direzione generale del Tesoro. E vissero tutti felici e scontenti.