Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”
I Musei Civici di Venezia si sono arresi all' assenza di turismo e resteranno chiusi sino a fine marzo.
venezia musei chiusi
Non si entra nemmeno con le mascherine e dire che, a Venezia, con le mascherine, ci hanno sempre girato.
Niente. Chiusi sbarrati: niente aperture nei weekend per i cittadini, niente programmi di restauro, niente riallestimenti. Dipendenti in cassa integrazione grazie ai «ristori» di Franceschini e porte sbarrate.
Si tratta di una visione plastica di come si sia pericolosamente saldata la cultura al solo turismo.
È una decisione sicuramente sofferta da parte dell' amministrazione, ma il sindaco Luigi Brugnaro è stato piuttosto deciso: «Ora non ci sono turisti e aprire i musei è inutile: non sprechiamo risorse: io salvo posti di lavoro. Nel 2020 la Fondazione musei civici ha accumulato un passivo di 7 milioni». I musei civici sono una rete di undici luoghi espositivi. Uno di questi, Palazzo Fortuny, non aveva mai riaperto dopo il primo lockdown.
venezia musei chiusi
Ora tutti spenti, anche se si stanno (o dovrebbero) per celebrare i 1.600 anni della Serenissima, anche se tra l' 8 e il 25 febbraio ci sarà il Carnevale: il palazzo Ducale, dal quale la «Dominante» dominò il Mediterraneo, è sbarrato. La Sala del Maggior Consiglio, con il «Paradiso» di Tintoretto, serrata. Chiusa anche l' M9 a Marghera - e questo interessa davvero meno.
Di fronte alla decisione non c' è stata, per ora, alcuna reazione pubblica da parte Maria Cristina Gribaudi, presidente dei musei civici. Dal mondo dell' arte, invece, il biasimo è unanime.
venezia musei chiusi
«Tutto chiuso? Non si può credere - afferma Vittorio Sgarbi -. Venezia è con le sue chiese e i palazzi, i suoi musei. Non può essere aperta e vissuta con i musei chiusi».
Per Leonardo Piccinini, degli Amici di Brera, «il museo non è una tappa tra un torpedone affollato e una bibita. Il modello di sviluppo del sindaco di Venezia sembra fermo all' Italia degli anni Cinquanta.
Per fortuna, mi risulta che i responsabili dei musei abbiano provato a opporsi».
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Il Fai - Fondo Ambiente Italiano - parla senza mezzi termini di «Musei civici negati» e di «poveri cittadini veneziani!». «Ritenere - scrive in una nota il Fai - che l' assenza di turismo giustifichi la negazione di un servizio sociale o che il ruolo civico che un museo svolge a favore della collettività sia di serie B rispetto ad altri è una nuova onta che la povera Venezia deve subire».
Per ArtTribune si tratta di «una scelta molto rischiosa»: «Non si può parlare di Venezia e nemmeno pensare di amministrarla senza avere piena consapevolezza del suo valore culturale e artistico». Si tratta di «risorse collettive che non si possono commercializzare in modo superficiale e riduttivo».
SGARBI STATI GENERALI FRANCESCHINI brugnaro