• Dagospia

    COME MAI LE QUOTAZIONI DELL’ORO CONTINUANO A SALIRE, FINO A IMPENNARSI DI UN +26% NEGLI ULTIMI SEI MESI? - IL CONGELAMENTO DELLE RISERVE RUSSE PER CIRCA 300 MILIARDI DI DOLLARI AD OPERA DEI GOVERNI OCCIDENTALI SPINGE I PAESI EMERGENTI A PROTEGGERSI. NON INVESTONO PIÙ IN EURO O IN DOLLARI: TEMONO IN FUTURO, DI SUBIRE LO STESSO TRATTAMENTO DELLA RUSSIA. COSÌ GLI ACQUISTI D’ORO DA PARTE DI PAESI COME LA CINA, L’INDIA O L’ARABIA SAUDITA E MOLTI ALTRI SONO PIÙ CHE RADDOPPIATI DA CIRCA 400 TONNELLATE L’ANNO (PRIMA DELLA GUERRA IN UCRAINA) A OLTRE MILLE TONNELLATE L’ANNO NEL 2022 E NEL 2023…


     
    Guarda la fotogallery

    Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

     

    la cina aumenta le sue riserve d oro la cina aumenta le sue riserve d oro

    Qualcosa di sorprendente sta accadendo sui mercati mondiali: l’oro non si ferma più. Il suo prezzo sui listini aveva iniziato a salire rapidamente da ottobre del 2022 […] il prezzo dell’oro si è impennato di un ulteriore 26% negli ultimi sei mesi. Ieri ha chiuso su nuovi massimi storici di 2.325 dollari l’oncia. […] Cosa sta accadendo? […] Il metallo giallo continua probabilmente ad apprezzarsi per una dinamica innescata da Vladimir Putin con l’aggressione all’Ucraina.

     

    la cina aumenta le sue riserve d oro la cina aumenta le sue riserve d oro

    Non c’è solo l’incertezza generata dalla guerra, che spinge gli investitori verso quella che John Maynard Keynes chiamava la «reliquia barbarica». Il congelamento delle riserve russe per circa 300 miliardi di dollari ad opera dei governi occidentali spinge i grandi Paesi emergenti a proteggersi. Non investono più i frutti dei loro enormi surplus commerciali in euro o in dollari: temono in futuro, per qualunque ragione, di subire lo stesso trattamento della Russia.

     

    ORO ORO

    Così gli acquisti d’oro da parte di Paesi come la Cina, l’India o l’Arabia Saudita e molti altri sono più che raddoppiati da circa 400 tonnellate l’anno — prima della guerra in Ucraina — a oltre mille tonnellate l’anno nel 2022 e nel 2023. I grandi emergenti non vendono certo gli euro o i dollari che detengono già, sarebbe troppo destabilizzante. Ma implicitamente iniziano a non riconoscere più le grandi valute occidentali come mezzi del tutto sicuri per le loro riserve. […]

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport