DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON…
DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO...
ELLY SCHLEIN ALLA RIUNIONE DEL CORRENTONE DEM - COSTRUIRE L'ALTERNATIVA - MONTEPULCIANO
DAGOREPORT
Elly Schlein è la "segretaria di tutti", ma non ascolta nessuno. È la sintesi estrema del fine settimana toscano, sull'asse Montepulciano-Prato, delle due correnti che intendono sfanculare definitivamente il "Qui, comando io!" della Ducetta del Nazareno.
Nella città in provincia di Siena, è stato battezzato il "Correntone" Franceschini-Orlando-Speranza, nella capitale dei cinesi in Italia, invece, si sono riuniti i riformisti di Guerini, Gori, Quartapelle, Madia, Picierno, Filippo Sensi.
Essì, perché il Pd, ormai, è spaccato in tre tronconi: c'è l'ambizione fino alla totale arroganza di Elly con la sua combriccola (il portavoce Flavio Alivernini, Igor Taruffi detto "Taruffenko", capo dell'organizzazione del partito, e poi Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria, Davide Baruffi, delegato agli enti locali); c'è poi il trio del Correntone e infine ci sono i Riformisti.
il correntone pd franceschini speranza orlando
In questo contesto di caos totale, come scriveva ieri Carmelo Caruso sul "Foglio", "il più grande errore che Elly Schlein possa fare è restare ferma”. E così, la gruppettara del Nazareno si è materializzata a Montepulciano, nell’orrenda tensostruttura tirata su dai militanti per battezzare il correntone “Costruire l’alternativa”, che riunisce Dario Franceschini, Roberto Speranza e Andrea Orlando.
Nella campagna toscana, invisibile dall'esterno, dietro il tendone bianco, Elly ha garantito ai suoi colleghi di partito che li ascolterà, che terrà conto delle loro esigenze, con la solita manfrina del “sarò la segretaria di tutti”.
Un modo paraculissimo per fingere comprensione e pluralismo. I capoccioni del "Correntone", che non sono nati ieri, le hanno dato il beneficio del dubbio, ma a microfoni spenti hanno anche consegnato un ultimatum alla signorina Schlein: hai un mese di tempo per "dimostrare" che linea oligarchica del Nazareno cambierà rotta, oppure "succederà qualcosa...".
MENAGE ATREJU - MEME BY EMILIANO CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA
Nel mirino c'è proprio il circoletto magico di Elly, in particolare Flavio Alivernini, il portavoce complice della disastrosa linea comunicativa di Schlein: dall'esordio con armocromista ai balletti sul carro del gay pride, dalle verbosità linguistiche che non si sono mai "sciolte", al trappolone di Atreju, in cui è caduta con tutte le Stan Smith (le scarpe preferite della segretaria), Elly non ne azzecca una.
Che Schlein ceda, è tutto da vedere: se c'è una cosa che i vecchi dirigenti del partito democratico hanno imparato in questi anni è che la Ducetta del Nazareno è una tipa tosta e tenace, che è stata molto sottovalutata (Franceschini & co pensavano di poterla manipolare come un burattino, si sono dovuti ricredere).
Da qui l'ultimatum: un mese di tempo o si arriva alla resa dei conti e si aprono le ostilità. Come scrive ancora Carmelo Caruso sul "Foglio": “Schlein, da signorina snob, la Franca Valeri di Bologna ha risposto che 'è la segretaria di tutti'. Non vuole legarsi al Correntissimo, ma cosa accade se perde il referendum?
dario franceschini roberto speranza foto lapresse
Si moltiplicheranno le correnti e nei territori inizierà la conta. Se Schlein resta segretaria, e vince, per la prima nella storia del Pd, avrà gruppi parlamentari che rispondono alla sua linea [...]. Montepulciano serviva a misurare la forza, a mostrare a Schlein che “c’eravamo, ci siamo e ci saremo”.
Il braccio di ferro, come notava due giorni fa Marcello Sorgi su "La Stampa", non è ideologico o di principio, ma molto materiale: in ballo ci sono le liste elettorali per le politiche del 2027.
Come dimostra il caso Campania, il vero potere è di chi scrive gli elenchi dei candidati: Vincenzo De Luca ha dato l'ok a Roberto Fico candidato, ma in cambio ha ottenuto la segreteria campana per il figlio Piero. Che ha piazzato un manipolo di fedelissimi, ottenendo l'elezione di una decina di soldatini del verbo dello Sceriffo al consiglio regionale.
fratoianni schlein fico conte bonelli
Scrive Sorgi: "I due convegni di Montepulciano (maggioranza) e Prato (minoranza) del Pd, così ricchi di suggestioni e di proposte, hanno lasciato un sottinteso che era facile cogliere negli occhi e nelle espressioni degli esponenti che si sono fatti intervistare dopo i loro discorsi alla tribuna.
Si tratta delle liste, generalmente composte, ai tempi storici dei partiti, con un compromesso tra il 'territorio' e il vertice del partito, e in epoca più recente con un accordo tra correnti e segreteria. [...] Ma chi sperava in una risposta su questo da Schlein, è rimasto deluso".
flavio alivernini foto di bacco
La signorina priva di leadership vuole rifare le liste elettorali con candidati a sua immagine e somiglianza, sfanculando i dinosauri e i cacicchi del Pd.
Prosegue Sorgi: "farà di tutto per spingersi in direzione di un forte, fortissimo rinnovamento delle liste, in direzione di candidati giovani che possano attrarre il voto di altri giovani".
La Ducetta del Nazareno sembra dunque voler andare avanti come un tank senza freni: come del resto la sua dirimpettaia di Palazzo Chigi, Giorgia Meloni, è ostile a condividere il potere, schifando ogni compromesso che è alla base del successo di ogni buon politico.
Ai tempi del Pci c’erano i miglioristi di Amewndola e Napolitano e c’era Ingrao e Longo, poi arrivava Berlinguer che faceva la sintesi tra i due schieramenti all'interno del partito. Schlein e Meloni non comprendono che il potere va gestito trovando la quadra con il resto del partito. Procedere con arroganza e protervia, lasciando macerie intorno a sé, si finisce come i Renzi e i Salvini del passato.
Certo, sia Elly che Giorgia, dalla loro, hanno un vantaggio in comune: l’assenza di competitor interni validi. Se la Meloni non ha alternativa all’interno di Fratelli d’Italia (l’opposizione sotterranea è in mano ai Fratelli La Russa), la Schlein si è totalmente cotonata il cervello e considera tutti dei ruderi rompicojoni.
Anche la fronda dei “riformisti” non sembrano impensierire troppo Elly. Lo scorso weekend, parallelamente alla “mozione Montepulciano”, a Prato si riunivano i moderati dem, guidati dal senatore Filippo Sensi: “Siamo qui per restare e chiediamo rispetto. Il Partito democratico o è riformista o non è”.
giorgio gori lorenzo guerini filippo sensi marianna madia pina picierno lia quartapelle
L'ex portavoce di Renzi, in un'intervista al "Foglio", ha aggiunto: "Qualcuno, lassù avrebbe voluto incoronare Schlein ‘capocorrentone’. Invece lei ne è uscita da segretaria, con un intervento per così dire di allargamento. Insomma, Montepulciano probabilmente ha cambiato di segno".
Le intenzioni di Sensi sono senz’altro nobili, ma devono fare i conti con la realtà di un partito che Elly ha inclinato demagogicamete a sinistra e che se ne fotte di tutti.
Ma ora la segretaria col naso ad apriscatole deve fare i conti con il “correntone” sanitario Orlando-Speranza-Franceschini che vale quasi la metà dei delegati al Congresso e con il plotone dei riformisti.
alessandro onorato silvia salis progetto civico italia foto lapresse
Intanto, l’ipotesi di far nascere un contenitore esterno al Pd, che funzioni da gamba moderata ai dem, si è scontrata con risultati modesti alle regionali (in Campania il listone centrista di Casa Riformista, che doveva fare sfraceli, si è fermato al 5,8%, superato dai socialisti di Avanti e dalla lista di De Luca, “A testa alta”) e con la prudenza dei suoi registi.
I gruppi cattolici attivati da Ernesto Maria Ruffini, sponsor Prodi e Gentiloni, e i civici chiamati a raccolta da Alessandro Onorato (sostenuto da Goffredo Bettini), temono l’attivismo e l'abilità manovriera di Matteonzo Renzi.
Come nella favola della rana e dello scorpione (in un fiume lo scorpione punge l’altro animale e condanna entrambi alla morte, giustificandosi con “È la mia natura”), Renzi non cambierà mai carattere e diventi un alleato affidabile.
Intanto, continua la sfida con Giuseppe Conte, che aspetta la segretaria sulla riva del fiume per sfidarla a eventuali primarie di coalizione, rallegrato dal fatto che i sondaggi lo danno vincitore sulla gruppettara bolognese.
Peppiniello nei giorni scorsi è stato co-protagonista del trappolone ordito da Giorgia Meloni contro la politica democratica: invitata a parlare ad Atreju, Schlein ha preteso un confronto diretto con la premier, che ha invitato anche l’ex avvocato del Popolo, ben felice di partecipare e mostrare di essere un “pari-grado” con la segretaria.
Per uscire dall'angolo in cui si è messa, Schlein ha convocato un'assemblea per domenica 14 dicembre. Un appuntamento in cui, come nota il “Foglio”, “è un mezzo congresso, [..] un’assemblea dove si chiedono ‘pieni poteri’. I delegati Pd dovrebbero incoronare Schlein candidata premier e accettare di posticipare il congresso a dopo le elezioni. Si congelerebbe il Pd fino alle politiche”.
La scelta di andare all'assemblea per "forzare" la mano non è certo il segnale di apertura che il "correntone" di maggioranza si aspettava. E non toglie dal tavolo l'ipotesi congresso: riformisti e "correntonisti" lo vorrebbero tra un anno, e avvisano Elly Schlein di non forzare la mano sulla candidatura a premier. "Se sei tu la candidata - è il ragionamento che fanno franceschiniani e compagnia -, sappi che Conte si chiamerà fuori dall'alleanza. Senza una figura terza per unire il 'campo largo'.
Lo spirito di Montepulciano è tutto qui: diffidenza, avvertimenti, ultimatum e minacce. Pronti alla resa dei conti finale...
ELLY SCHLEIN E FRANCESCO BOCCIA
CARICATURA DI ELLY SCHLEIN DISEGNATA DA FRANCESCO FEDERIGHI PER IL FATTO QUOTIDIANO
francesco boccia elly schlein
gaetano manfredi alessandro onorato progetto civico italia
alessandro onorato progetto civico italia
elly schlein - foto lapresse
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