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    NO MINIBOT? NO PROBLEM: PER AGITARE LO SPETTRO DELL'ITALEXIT C'E' BAGNAI MINISTRO! I 5 STELLE DICONO SÌ ALL'ECONOMISTA DELLA LEGA AGLI AFFARI EUROPEI. UN BEL VAFFA A BRUXELLES, VISTO CHE È L'AUTORE DI UN LIBRO IN CUI SI SPIEGA COME USCIRE DALLA MONETA UNICA - MA C'È ANCHE L'OK ALLA TAV E LA STRETTA SUI MIGRANTI: DI MAIO SI AGGRAPPA A SALVINI PER RESTARE A GALLA - CHI SONO I SOTTOSEGRETARI A 5 STELLE A RISCHIO RIMPASTO


     
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    Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica

     

    goofy 7 alberto bagnai claudio borghi goofy 7 alberto bagnai claudio borghi

    Rimesso nell' armadio il fazzoletto del partigiano Johnny, Luigi Di Maio è pronto all' ennesima metamorfosi. Il capo politico M5S, che aveva rispolverato l' anima di sinistra del Movimento nella campagna elettorale per le europee, ha bisogno di una veste diversa per restare al governo. Per sperare che duri. Di qui, l' atteggiamento di sfida nei confronti dell' Europa. A costo di scontrarsi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la sua linea prudente, sconfessata e ripudiata come provenisse da un corpo estraneo. La battaglia contro la "burocrazia di Bruxelles" paga in termini di consenso e il leader grillino non vuole lasciarla come arma alla Lega.

     

    Col rischio che la usi per far cadere il governo e portare il Paese a elezioni anticipate, a fine settembre, cavalcando il sovranismo e lo scontento.

    Vanno lette così le dichiarazioni di Di Maio e Di Battista sui minibot.

    di maio di battista di maio di battista

     

    Un modo per scaricare il fucile del Carroccio sui temi anti-Ue, sposandoli. Ma non è l' unica cosa su cui il Movimento si allineerà, sperando di recuperare i milioni di voti persi soprattutto al nord. Il vicepremier M5S è infatti pronto a dire sì alla Tav Torino-Lione, sebbene con un progetto rivisto, come da programma di governo. Una decisione presa con in mano i numeri dei risultati elettorali a Susa e a Chiomonte: «Se la maggioranza della valle vota per il sì all' opera, che senso ha opporci? », è il ragionamento fatto nella war room del ministero dello Sviluppo.

     

    Considerando anche - senza farsi per questo frenare - le possibili conseguenze di un via libera all' opera: la guerra interna con l' ala che fa capo al presidente della Camera Roberto Fico e la possibile caduta della giunta di Chiara Appendino a Torino. La sindaca è, in questi giorni di cambiamenti, una delle persone più ascoltate da Di Maio. E potrebbe entrare a far parte della segreteria a 12 in arrivo. Il leader M5S tiene invece volutamente ai margini la prima cittadina di Roma Virginia Raggi, che mai ricandiderebbe per un altro mandato al Campidoglio, nonostante le voci messe in giro nei giorni scorsi.

     

    ALBERTO BAGNAI ALBERTO BAGNAI

    L' altra mossa di stampo "leghista" che ha in mente il ministro dello Sviluppo trapela da via Veneto: nei prossimi giorni verrà lanciata una campagna di controlli stringenti per le attività commerciali di cinesi, "bangla" e pakistani. Ispezioni ad hoc sui negozi etnici che daranno il via ufficiale al riposizionamento del Movimento. Pronto a essere attuato anche in Europa, dove dopo mille abiure, sconfessioni, pentimenti, tentativi di abbandono, sarebbe pronto un nuovo accordo con il leader Brexit Nigel Farage in modo da poter costituire un nuovo gruppo.

     

    Un accordo che risolve poco, perché quando la Gran Bretagna uscirà i parlamentari inglesi dovranno lasciare il Parlamento di Strasburgo. E perché secondo le nuove regole europee gli apparentamenti devono essere fatti anche in base all' affinità politica: vogliono quindi gli europarlamentari M5S diventare paladini dell' Italexit?

     

    Come non bastasse, in nome della sopravvivenza Di Maio è pronto a dire un altro sì agli alleati, che come successore di Paolo Savona agli Affari europei propongono la nomina a ministro di Alberto Bagnai. Il presidente della commissione Finanze del Senato, economista no euro un tempo vicino proprio al M5S, sarebbe un segnale a dir poco provocatorio nei confronti di Bruxelles. Basti ricordare il suo libro del 2012: "Il tramonto dell' euro. Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa".

     

    Salvini e Mattarella Salvini e Mattarella

    È facile che la nomina incontri l' ostilità del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma il duo Di Maio- Salvini, ormai affiatato come non succedeva da mesi, garantisce di voler andare avanti.

     

    Per far sopportare tutto questo alle sue truppe parlamentari, il capo politico M5S lavora per una maggiore condivisione delle scelte. Lo statuto potrebbe essere cambiato per fare in modo che d' ora in poi tutte le nomine interne ai gruppi di Camera e Senato, dal presidente al tesoriere, diventino elettive e non di diretta emanazione del leader.

    MATTIA FANTINATI MATTIA FANTINATI

     

    Com' era un tempo, quando i capigruppo venivano scelti dall' assemblea. C' è poi il capitolo delle "graticole", i processi interni ai sottosegretari cominciati ieri con i responsabili dei rapporti con il Parlamento Vincenzo Santangelo e Simone Valente. Oggi toccherà a tutti gli altri sottosegretari, ognuno interrogato dalla commissione di competenza.

     

    I parlamentari stileranno delle schede di valutazione anonime da consegnare al capo politico e ai capigruppo. È in base a quelle, che verrà decisa la sorte degli "imputati": previsti a rischio Mattia Fantinati, Vincenzo Zoccano, Angelo Tofalo. La settimana prossima alla graticola saranno invece sottoposti i ministri, in nome di una presunta parità di trattamento. A decidere il loro destino, però, sarà la trattativa con la Lega.

    angelo tofalo con mitra e mimetica 1 angelo tofalo con mitra e mimetica 1

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