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    COME SALVARSI DALL’ICTUS? SMETTETE DI FUMARE – LA SIGARETTA E’ LA NEMICA NUMERO UNO DELLE ARTERIE E RADDOPPIA IL RISCHIO DI ISCHEMIA CEREBRALE – PIÙ DELLA META’ DEI FUMATORI REDUCI DA UNA ICTUS RIPRENDE IL VIZIO UNA VOLTA LASCIATO L’OSPEDALE (ALLORA VE L’ANDATE CERCANDO…)


     
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    Monia Sangermano per www.meteoweb.eu

     

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    Per contrastare molte malattie, primo fra tutti l’ictus, è necessario combattere il fumo. Chi fuma, infatti, ha un rischio due volte maggiore di essere colpito da ischemia cerebrale, dunque smettere produce benefici importanti. I benefici si ottengono anche solo dopo poche settimane e, dopo cinque anni, il rischio cerebro-cardiovascolare degli ex fumatori è simile a quello di chi non ha mai avuto questa insana abitudine.

     

    Aprile è il mese della prevenzione dell’ictus cerebrale, e a mettere in risalto questi dati è Alice Italia Onlus, Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale. Il fumo è l’unico fattore di rischio che potrebbe essere eliminato, ed è anche il nemico numero uno delle arterie: la nicotina viene assorbita dai polmoni, passa nel sangue, provoca la riduzione del diametro delle arterie e riduce la circolazione del sangue, fa aumentare la pressione arteriosa e la tachicardia, causa una predisposizione alla formazione di placche di aterosclerosi e, infine, facilita la formazione di coaguli, che andando in circolo possono danneggiare cuore, cervello, reni e altri organi.

     

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    smettere di fumareQuando un trombo ostruisce un’arteria cerebrale si parla di ictus, fenomeno che colpisce ogni anno nel mondo circa 15 milioni di persone e nel nostro Paese circa 150.000. “L’ictus e’ un evento improvviso, inatteso e traumatico – afferma la dottoressa Nicoletta Reale, Presidente di Alice Italia Onlus – fumare comporta un rischio due volte maggiore di essere colpiti da ictus: i fumatori hanno la probabilità doppia che si verifichi un ictus ischemico e ben quattro volte superiore che si verifichi un ictus emorragico. Più della meta’ dei fumatori reduci da una ictus riprende il vizio una volta lasciato l’ospedale, ma in questo caso il rischio di morire triplica, arrivando addirittura a quintuplicare se il paziente riprende in mano la sigaretta una settimana dopo la dimissione“.

     

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    Nel nostro Paese ci sono ben 12 milioni i fumatori, e sono molto preoccupanti i dati tra i giovanissimi che a questa dipendenza tendono ad associarne altre ugualmente pericolose. Gli esperti consigliano quindi prevenzione e l’adeguata consapevolezza che smettere di fumare o non cominciare affatto è fondamentale, anche in ragione del fatto che l’ictus, come tutte le malattie cardiovascolari e i tumori, è una malattia multifattoriale, cioè dovuta alla concomitante azione di più fattori. Le terapie della fase acuta (trombolisi e trombectomia meccanica) attualmente disponibili possono evitare del tutto o migliorare in modo sorprendente gli esiti, ma la loro applicazione secondo l’Associazione rimane a tutt’oggi molto limitata per motivi come la scarsa consapevolezza dei sintomi, il conseguente ritardo con cui chiama il 112 e quindi si arriva negli ospedali idonei, il ritardo intra-ospedaliero e, infine, la mancanza di reti ospedaliere appropriatamente organizzate. Per gli eventi del mese della prevenzione si può consultare il sito www.aliceitalia.org.

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