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    COME SI RISOLVE IL CASO EGONU? PRIMA LA CONQUISTA DEL PASS OLIMPICO, POI IL CT MAZZANTI SARÀ SOSTITUITO – DOPO IL TORNEO DI QUALIFICAZIONE A PARIGI 2024 (SENZA PAOLA EGONU) SARANNO FATTI DEI CAMBIAMENTI: LA CAMPIONESSA È UN PATRIMONIO DELLA PALLAVOLO MA VA GESTITA - IL PRESIDENTE FEDERALE GIUSEPPE MANFREDI: “SIAMO TUTTI IN DISCUSSIONE” – NELLA ROSA DEI POSSIBILI SOSTITUTI DI MAZZANTI ANCHE IL PARA-GURU VELASCO…


     
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    Estratto dell’articolo di Pierfrancesco Catucci per corriere.it

     

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    Oggi esistono due declinazioni di futuro nel vocabolario della Nazionale femminile di volley. La prima guarda a sabato, quando le reduci dall’Europeo senza Paola Egonu e con Francesca Villani e Linda Nwakalor si raduneranno a Cavalese per il ritiro in vista del torneo di qualificazione olimpica che parte il 16 settembre a Lodz, in Polonia.

     

    La seconda va oltre, con un orizzonte temporale che spazia da ottobre a non prima dei Giochi di Parigi. A prescindere da quale futuro si voglia guardare, la missione numero uno è mettere ordine nel caos degli ultimi giorni, dal fallimento del torneo continentale all’auto-esclusione di Paola Egonu.

     

    La rivoluzione in attesa

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    «Siamo tutti in discussione — ha detto il presidente federale Giuseppe Manfredi dopo l’Olanda, prima che il vento di burrasca diventasse tempesta —. Io per come dirigo la federazione, il tecnico per le scelte e i risultati, le giocatrici per l’impegno. Se dietro l’angolo non ci fossero state le qualificazioni olimpiche, probabilmente avremmo fatto qualche discorso sul futuro, ma oggi il futuro è domani». E oggi al timone della barca c’è Davide Mazzanti. Il mare è agitato, ma lo spogliatoio è con lui e la qualificazione è complicata ma alla portata anche senza Egonu. Il resto verrà dopo, perché le toppe degli ultimi anni sono saltate e serve una riflessione urgente in vista di Parigi.

     

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    Il rebus del nuovo c.t.

    A oggi, però, la Federvolley non ha fatto sondaggi ufficiali, anche se le suggestioni cominciano a rincorrersi e scontrarsi con uno scoglio su cui difficilmente si farà un passo indietro: il doppio incarico Nazionale-club non è contemplato e questo riduce drasticamente la lista dei papabili. Le possibilità che Daniele Santarelli vesta d’azzurro sono prossime allo zero. Il re Mida della panchina, campione del mondo l’anno scorso con la Serbia e d’Europa con la Turchia, oltre che campione di tutto con Conegliano (ed Egonu), ha un contratto blindato con la Federazione turca con opzione per il rinnovo fino a Los Angeles 2028.

     

    Giovanni Guidetti, che la Turchia l’ha costruita e che ora allena la Serbia, difficilmente lascerebbe il Vakifbank Istanbul, la squadra più forte e ricca al mondo che lui ha plasmato. C’è Stefano Lavarini, c.t. della sorprendente Polonia, ma ha firmato un contratto con il Fenerbahce. E c’è anche Julio Velasco, che quest’anno torna al femminile a Busto Arsizio, reduce dai successi con i settori giovanili maschili e con la storia che parla per lui. Ma qui siamo davvero nel futuro. Quello che inizia a ottobre.

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