Melville per Dago
mario calabresi eugenio scalfari
Ahi, repubblicones! Due volte in pagina lo stesso articoletto di Michele Serra, ieri e oggi, nello stesso spazio dei commenti, complimenti allo staff del nuovo direttore Mario Calabresi che prima di partire in tour per visitare le molte redazioni del suo dominio (“Buon lavoro ragazzi, io vado, voi faticate, ci vediamo lunedì”) aveva raccomandato alla silente redazione: “Massima esattezza nelle nostre pagine, basta coi refusi, abbasso la sciatteria, il lettore ci giudica anche da questi dettagli”.
EZIO MAURO MARIO CALABRESI
Ed ecco a 48 ore il guaio. La stessa Amaca comparsa ieri, ricompare oggi, precisa precisa, a sfottere i sindaci di destra che ogni santa volta che hanno bisogno di un uomo di cultura per una mostra, una conferenza, una scampagnata, un brindisi, chiamano il povero Vittorio Sgarbi, condannato all’ubiquità dalla bella circostanza di essere tra i pochi della Destra ad aver letto qualche libro e a parlare un passabile italiano senza emettere la saliva di Gasparri, i rutti dei leghisti, gli ululati dei grillini, le barzellette sconce dei berlusconici.
Michele Serra
Niente male l’inizio della nuova era di Repubblica, Eugenio il Fondatore è già lì che gli viene da ridere.