Marco Giusti per Dagospia
COME UN GATTO IN TANGENZIALE
“A ma’ che palle!”. Ci risiamo coi rapporti genitori-figli in quel di Roma. E ci risiamo coi rapporti di classe. Visto che la ragazzina in questione è altoborghese, zona Prati, con padre che lavora col governo e madre, separata, che produce profumi, e il ragazzino in questione è borgataro, zona Bastogi, con madre che lavora come cuoca per un ospizio di vecchi, e padre, temporaneamente al gabbio, parrucchiere che adopera fin troppo bene le forbici e ha un tatuaggio sul collo con su scritto “damoce ’n tajo”.
COME UN GATTO IN TANGENZIALE
I due si amano, ma queste storie, si sa durano, come da titolo, Come un gatto in tangenziale. Miaooo!!! Protagonisti Paola Cortellesi come Monica, la madre coatta, sposata e divorziata col coattissimo e pericolo Sergio di Claudio Amendola, Antonio Albanese come Giovanni, il padre ricco e nordico, sposato e divorziato con la bionda Sonia Bergamasco che, anche se nata a Porta Romana, si ostina a parlare francese. Dirige Riccardo Milani, che firma la sceneggiatura assieme a Paola Cortellesi, Furio Andreotti e Giulia Calenda, figlia di Cristina Comencini e sorella del ministro (e le battute sui ministri-ladri e il “solito magna-magna” nel film si sprecano).
COME UN GATTO IN TANGENZIALE
Anche se si sente una precisa derivazione dalla commedia verdoniana sotto tutti i punti di vista, si ride, e anche parecchio, e in maniera intelligente, molto più che nel precedente Mamma o papà?, che era stato un successo, ma un remake (e questo non lo è).
COME UN GATTO IN TANGENZIALE
E si ride grazie non solo ai due protagonisti, bravissimi, ma anche a due new entries fenomenali come le enormi gemelle romane Alessandra e Valentina Giudicessa nel ruolo delle zie ladrone della Cortellesi, “Avoja!”, mentre Sonia Bergamasco, “La nostra generazione ha fallito su… tutto”, domina totalmente una grande scena centrale con l’incontro tra le due famiglie in quel di Bastogi, rivelandosi la grande comica che aveva rivelato già Quo vado? Ma gran parte del film è dominato dalla presenza, in video e dal vero, di Franca Leosini e delle sue Storie maledette, veramente un programma che abbraccia trasversalmente coatti e borghesi.
COME UN GATTO IN TANGENZIALE
Non male neanche i tanti spunti multietnici che offrono battute a raffica della Cortellesi, “A Bombay la voi piantà co ’sta curcuma?”. Se la Cortellesi domina il campo comicamente, Albanese è misurato e aggraziato, mentre il gran cammeo coatto di Claudio Amendola poteva essere un po’ più sviluppato. Ma il film è ben costruito e divertente. Decisamente più riuscito dei tre cinepanettoni di Natale. In sala dal 28 dicembre.
COME UN GATTO IN TANGENZIALE