Leonardo Martinelli per “la Stampa”
place de la repubblique dopo gli attentati di parigi
All' entrata del Plaza Athénée, albergo 5 stelle su avenue Montaigne, trampolino privilegiato per lo shopping d' alto bordo dei «nouveaux riches» di mezzo mondo (le boutique che contano sono tutte a portata di mano), le decorazioni natalizie lampeggiano abbondanti. Ma l' atmosfera non è quella delle grandi feste.
Neanche il flusso dei clienti.
«Abbiamo un tasso d' occupazione del 65% - osserva sconsolato François Delahaye, il direttore -: non capitava da almeno quindici anni che l' hotel non fosse completo per il 31 dicembre». Magra consolazione: per il veglione di San Silvestro non c' è più neanche un posto al ristorante interno, dove officia nientepopodimenoché Alain Ducasse. Ci mancherebbe solo quello. Ma in realtà, per la paura di nuovi attentati, nei ristoranti parigini, a poche ore dall' ultima notte dell' anno, ci sono ancora tanti posti vuoti.
attentati a parigi assato al bistrot 9
«Siamo al 50% in meno di prenotazioni, rispetto allo stesso momento del 2014 - sottolinea Alain Fontaine, responsabile dei ristoratori nell' associazione di categoria (Synhorcat, che comprende anche gli alberghi) -. D' altra parte, dagli attentati del 13 novembre viaggiamo fra il 40 e il 50% di flessione».
Figurarsi in una notte simbolica come quella del 31 dicembre. All' appello, secondo Fontaine «mancano soprattutto americani e giapponesi: numerosi sono stati tra di loro i turisti che hanno annullato le loro vacanze, già previste, a Parigi a fine anno». Sono anche i clienti tipici dei «palaces», gli hotel superlusso, come il Plaza Athénée. «Meno numerose, invece, le disdette tra gli europei, soprattutto fra i tedeschi, gli spagnoli e gli italiani. Meno male che ci sono loro».
video isis dopo gli attentati di parigi
E i parigini? La cena al ristorante per San Silvestro è un classico. «Vivono in un clima ansiogeno - conclude Fontaine -, che si sta accentuando per il capodanno». Insomma, tanti di loro resteranno a casa. Intanto la flessione interessa un po' tutti, dai grandi magazzini ai bateaux-mouches. Passando per il Moulin Rouge. «Siamo a un meno 20% di presenze rispetto a un anno fa - ricorda la portavoce del mitico locale -, anche se da una settimana registriamo un miglioramento. E dire che, prima del 13 novembre, eravamo per il resto dell' anno a un tasso medio di occupazione dei posti del 98%. Pensavamo di realizzare a fine 2015 un fatturato record. Non sarà così». Nel 2014 il Moulin Rouge aveva venduto biglietti per un totale di 65 milioni di euro.
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E stasera, sugli Champs-Elysées, cosa succederà? Per il capodanno 2014 ci si erano riversate più di 600 mila persone con le bottiglie di champagne in mano. Quest' anno le autorità hanno deciso di lasciare l' ampia strada a disposizione dei pedoni soltanto per 45 minuti. E i ristoranti e i bar resteranno aperti solo se provvisti di un servizio di vigilanza esterno. No, Parigi ormai non è più la stessa.