Marcello Sorgi per “La Stampa”
silvio berlusconi
Al netto del quasi-incidente internazionale sullo scambio di doni con Putin, che ha richiesto una lunga serie di smentite formali, lo show di Berlusconi di ieri pomeriggio tra Senato e Camera ha dato voce all'anima dura del suo partito, guidata dai nuovi capigruppo Ronzulli e Cattaneo e scontenta - lo ha detto lo stesso Cav - per la distribuzione dei collegi uninominali che ha portato la Lega, con gli stessi voti, più o meno, di Forza Italia, ad avere una ventina di parlamentari in più e la Presidenza della Camera per Fontana.
Parola d'ordine: "compensazione", in termini di posti al governo e soprattutto del ministero di Giustizia che Berlusconi vorrebbe assegnato all'ex-Presidente del Senato Casellati, quando sa bene che nell'incontro di ieri con Meloni si è concordato di scegliere Nordio.
SILVIO BERLUSCONI LICIA RONZULLI MEME
La lunga intervista per strada davanti alle telecamere aveva chiaramente come primo scopo quello di capovolgere l'immagine di sottomissione uscita dalla visita del Cavaliere in via della Scrofa, sede di Fratelli d'Italia, lunedì. Di qui il ritorno in scena, le immancabili barzellette, la lista dei ministri di Forza Italia, gli accenni non proprio eleganti al fatto che il compagno di Meloni lavora a Mediaset, e la conferma, appunto, del nuovo ruolo di Casellati come Guardasigilli.
Ma siccome Berlusconi sa bene di aver concordato che sarà Nordio a insediarsi nel ministero di via Arenula (cosa che del resto La Russa gli ha subito ricordato), si può immaginare che la sua uscita, se non proprio mirata a riaprire la trattativa, avesse altri obiettivi: consolidare gli altri posti già ottenuti e trovare un modo di far avere a uno dei suoi le Telecomunicazioni, attualmente inserite nel ministero dello Sviluppo economico assegnato a Crosetto, uno dei fondatori di Fratelli d'Italia, che dovrebbe spogliarsi delle deleghe in materia per assegnarle a un uomo del Cav.
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Tenere aperta la trattativa avrebbe come conseguenza l'allungamento dei tempi che prevedono, dopo due giorni di consultazioni, l'incarico a Meloni venerdì sera. Ma tutto lascia pensare che quello di ieri sia stato lo show di una vecchia star che aveva bisogno di risentire il brivido del palcoscenico e le luci puntate addosso, consapevole che i giochi sono fatti e si possono spostare solo le virgole.
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