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    CARI NO-PASS METTETEVI L’ANIMA IN PACE: CON IL VIRUS CHE RIALZA LA TESTA IL CERTIFICATO VERDE CE LO PORTEREMO FINO ALL’INIZIO DELL’ESTATE – IL GOVERNO NON SOLO PENSA DI PROROGARE L’OBBLIGO, MA DI ACCELERARE IL PIÙ POSSIBILE CON LA TERZA DOSE DOPO LA RIPRESA DEI CONTAGI TRA OVER 80 E SANITARI VACCINATI - L'INCREMENTO POTREBBE ESSERE IMPUTATO ALL'AUMENTO DEI TAMPONI DI CHI NON IMMUNIZZANDOSI HA BISOGNO DEL GREEN PASS: MA LE DUE CURVE NON STANNO…


     
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    Paolo Russo per "la Stampa"

     

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    A parlare di quarta ondata ora, con gli ospedali lontani anni luce dalla pressione alla quale erano stati sottoposti in passato, c'è da passare per menagrami. Ma che il virus stia rialzando la testa lo dicono oramai inequivocabilmente i numeri. E per questo il governo pensa non solo di prorogare fino a inizio estate l'obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro e in quelli dello svago, ma anche di accelerare il più possibile con la terza dose.

     

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    Perché la ripresa dei contagi tra i vaccinati over 80 e i sanitari, anche loro immunizzati della prima ora, stanno lì a dimostrare che evidentemente qualche falla si sta aprendo nella barriera alzata dai vaccini nei primi mesi dell'anno. Ieri ci si è avvicinati al muro dei cinquemila contagi, per l'esattezza 4.866, che sono mille e cento in più di quelli conteggiati il giovedì della settimana scorsa, mentre i morti sono 50, non proprio un numero trascurabile. Ma il trend lo ha fotografato bene il report settimanale della fondazione Gimbe.

     

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    Dal 20 al 26 ottobre si è passati da 17.870 a 25.585 casi, pari a un aumento del 43,2%. L'incremento potrebbe essere imputato al forte aumento dei tamponi di chi non vaccinandosi ha comunque bisogno del Green Pass. Ma le due curve non stanno marciano parallelamente, perché a ridosso del 15 ottobre, giorno dell'entrata in vigore dell'obbligo, i test facevano boom ma i contagi continuavano a scendere, mentre ora risalgono anche quando l'altalena quotidiana dei tamponi plana verso il basso. E poi che il virus minacci un colpo di coda lo indicano anche i ricoveri, aumentati del 7,5% rispetto alla settimana scorsa.

     

    no pass3 no pass3

    Anche se il maggior numero di letti occupati in più è tutto nei reparti di medicina (+181), mentre almeno per ora nelle terapie intensive si può annotare ancora un piccolo calo (-14). Merito probabilmente dei vaccini, che riducono drasticamente il rischio di evoluzione grave della malattia, anche quando diminuendo la reattività del sistema immunitario non riescono più a proteggere appieno dal contagio. Ma c'è anche da dire che nelle epidemie - e questa non fa eccezione - solitamente si vedono salire prima l'Rt, poi i contagi, poi ancora i ricoveri ordinari e a seguire quelli nelle terapie intensive, per finire con i decessi.

     

    Vaccini Vaccini

    Tutte le regioni al momento sono comunque ampiamente al di sotto delle soglie di sicurezza del 15% di letti occupati nei reparti di medicina e del 10% in quelli di terapia intensiva. Anche se in qualche area del Paese i ricoveri iniziano a salire più che altrove. In Alto Adige, dove è vaccinato solo il 66% della popolazione, contro una media nazionale del 75,1%, i ricoverati Covid in terapia intensiva sono il 6% contro la media del 4% e nei reparti ordinari si è al 9% contro il 5% nazionale. E l'incidenza dei casi settimanali ogni 100 mila abitanti è volata a 101,9, ben al di sopra della soglia di sicurezza di 50, sopra la quale l'attività di contact tracing inizia ad andare in affanno, con il rischio di veder trasformare in incendi i singoli focolai.

     

    manifestazioni dei no green pass 9 manifestazioni dei no green pass 9

    A Trieste, dove si sono fatte più manifestazioni No Vax che vaccini, l'incidenza dei casi è addirittura balzata oltre quota 150, mentre nel Friuli Venezia Giulia è al 96,7, con una percentuale di vaccinati (73,1%) di quasi due punti sotto la media nazionale. Male con le vaccinazioni vanno anche Calabria (68,9% di immunizzati), Sicilia (68,5%), Valle d'Aosta (70,4%) e Campania (71,5%). A eccezione della Valle d'Aosta, dove l'incidenza dei casi è al 23,2, tutte le altre sono sopra la soglia di sicurezza di 50. Segno che una correlazione tra aumento dei casi e popolazione refrattaria a vaccinarsi c'è.

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    Per questo il governo è sempre più intenzionato a prorogare e di molto l'obbligo di Green Pass, in modo da scoraggiare chi pensava con una spesa di 200 euro al mese in tamponi di resistere ancora da qui al 31 dicembre, quando senza interventi normativi l'obbligatorietà andrebbe a scadere. E allungare i tempi del Green Pass alla soglia dell'estate sarebbe anche da sprone per over 60 e fragili, che ancora fanno resistenza a mettersi in fila per la terza dose.-

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