chiara appendino luigi di maio paola pisano
Claudia Luise per “la Stampa”
«È stata una crisi sconcertante per molti di noi, non c' era motivo e nessuno se lo aspettava. A Torino abbiamo sempre fatto una forte opposizione al centrosinistra e oggettivamente ci sono grandi divergenze sulla visione del territorio, con uno scontro politico acceso».
La sindaca Chiara Appendino sceglie il dibattito a Settimo Torinese con Marco Travaglio per provare a spiegare pubblicamente agli elettori del M5S l' alleanza nazionale che qui è digerita meno che altrove. Per farlo usa più volte la parola «sconcerto», proprio per raccontare un sentimento comune, e mette in evidenza i temi su cui ci potrà essere comunanza di vedute più che con la Lega: uno su tutti, la tutela dell' ambiente.
«A Torino percepisco lo sconcerto, in molti ci chiedono spiegazioni. Va chiarito che le elezioni, che di per se sono un bene, in questo caso comportavano rischi come l' aumento dell' Iva e di vedere bloccati provvedimenti importanti come il reddito di cittadinanza. Su Torino le paure riguardavano anche le risorse per l' area complessa di crisi e i fondi della metro due. Ora spero si portino a termine provvedimenti in cui ci riconosciamo», dice Appendino.
chiara appendino luigi di maio
Di qui la necessità di inserire le tematiche ambientali al centro della trattativa con il nemico storico. «Ci giochiamo la credibilità su questo - è convinta la sindaca - Io fino ad oggi non ho visto il Pd locale schierarsi dalla parte dell' ambiente ma dalla parte del consenso, visto che molti provvedimenti sono impopolari. Essendo entrambi al governo forse ci si può sentire responsabili e portare avanti battaglie difficili ma con ritorni per tutti nel lungo periodo».
Sul locale, l' ambizione resta estendere la differenziata in tutti i quartieri nei prossimi due anni. Ma la sfida più grande sarà «diffondere la cultura ambientale così anche se il sindaco cambia, i cittadini restano protagonisti delle sfide ambientali.
CHIARA APPENDINO LUIGI DI MAIO NO TAV
Avremo vinto se diventa un elemento culturale che rimane, non una battaglia politica di un partito» .
La sindaca, quindi, scandisce una sua convinzione scomoda per molti settori: «L' ambiente viene prima del Pil anche se non è una affermazione che porta consenso. Dobbiamo credere nella filiera dell' economia circolare. Con la Lega non c' era affinità su questo tema, vedremo cosa accade con questo governo».
Poi elenca le priorità di cui ha intenzione di occuparsi e, dopo aver risolto la difficile vicenda delle palazzine Moi, in cima all' elenco mette il campo rom di via Germagnano. «È una nostra priorità ma servono risorse dal governo e non c' è un modello già sperimentato che ha dato risultati positivi», ammette la sindaca che assicura «non verranno usate le ruspe di Salvini e si deve andare avanti senza troppi proclami».
MARCO TRAVAGLIO E CHIARA APPENDINO
Intanto i roghi sono diminuiti dell' 80% e per quanto riguarda gli abbattimenti si è arrivati a oltre il 50% dell' autorizzato e al 35% complessivo, cioè considerando anche la zona abusiva. Nota critica, anche per i militanti presenti tra il pubblico, resta la mobilità, una delle battaglie più controverse portate avanti dalla Giunta.
«È normale che quando cambi approccio ci sono scontenti, come sta accadendo in corso Lecce con le nuove ciclabili», chiarisce la sindaca che su questo tema resta inamovibile. Sulle battaglie di principio insiste anche per aprire a eventuali liste civiche nel 2021, se le condizioni lo consentiranno.
«Condivido lo spirito della lettera di Di Maio per l' Umbria, ha messo l' interesse del partito dopo quello del Paese. È un esperimento, bisogna vedere come va. La spinta nazionale potrebbe portare a liste civiche locali nel 2021 ma la sfida non è pensare a Chiara Appendino sindaco, quanto lasciare una garanzia che non si torni indietro sui temi per cui mi sto battendo».