Erica Della Pasqua per il “Corriere della sera”
maltempo adriatico
Tempesta di grandine a Pescara, caldo al Sud: professor Roberto Buizza, fisico all' Istituto di Scienze della vita della Scuola superiore Sant' Anna di Pisa, il clima pare veramente impazzito...
«Diciamo che ci troviamo davanti ad eventi eccezionali che effettivamente non siamo abituati a vedere nella nostra Penisola».
Ha visto le immagini di Pescara? La grandine a contatto col mare ha prodotto un effetto bombardamento impressionante .
roberto buizza
«In Bangladesh abbiamo visto cadere chicchi che raggiungevano i venti centimetri di diametro, qua parliamo di circa cinque centimetri ma capisco che stupisca, non siamo abituati».
Dovremmo invece abituarci a fenomeni del genere?
«Con ogni probabilità, purtroppo sì: si tratta come dicevo di eventi particolari ma determinati da precise condizioni meteorologiche, usciamo da giorni eccessivamente caldi, durante i quali si genera molto vapor d' acqua in atmosfera, ciò che crea molta energia e, in definitiva, questi temporali e queste grandinate che perciò sì, possiamo definire estreme».
Perciò sarà anche un' estate estrema, di caldo, grandine e trombe d' aria?
«Quando si innescano fenomeni temporaleschi intensi, con venti a loro volta molto intensi, ci aspettiamo proprio questo, cioè mareggiate, piogge più violente e così via, è tutto collegato».
Il tema di fondo resta quindi quello del cambiamento climatico.
GRANDINE PESCARA
«Certamente, se continuiamo a riscaldare il clima non curandoci dei gas serra che emettiamo e senza ridurre le emissioni di CO2 e di metano le cose non cambieranno certo in positivo».
Oltre a quello che vediamo, quali sono gli altri effetti collaterali di temperature così calde?
«Già l' Italia, in quanto regione mediterranea, è particolarmente esposta a questi eventi improvvisi. Più in generale, con il clima più caldo, le conseguenze potranno essere varie.
grandine pescara
Per esempio, un aumento di zanzare o altri parassiti che invece un tempo restavano confinati nelle zone più tropicali.
Questo potrebbe avere delle ripercussioni sulla salute dei soggetti più deboli o esposti, come chi soffre di cardiopatie.E poi contraccolpi territoriali, sull' agricoltura: stanno già spostando i vigneti dai versanti sud ai versanti nord delle colline, dove c' è meno caldo. E infine c' è il tema dei migranti».
I migranti?
«Sì, il fenomeno dei cosiddetti migranti ambientali: i Paesi più caldi, penso a quelli nordafricani che soffriranno sempre di più la mancanza d' acqua e di terreni adatti all' agricoltura, diventeranno sempre più inospitali e le persone vorranno andarsene».
Lei ha scritto una lettera aperta, che sta raccogliendo molte adesioni, per dire basta alle bufale che girano sul clima.
migranti
«C' è un dibattito sollevato da diversi geologi che mettono in discussione la connessione tra l' emissione dei gas serra legati all' attività dell' uomo e il riscaldamento globale dell' era post-industriale. Sostengono ci sia una variabilità naturale mentre invece tutti gli studi di settore, tutti, dimostrano che questa variabilità non può spiegare da sola il riscaldamento al quale assistiamo».
Quindi cosa bisognerebbe fare, in concreto?
«Nella lettera chiediamo che l' Italia segua l' esempio di molti Paesi europei e decida di agire sui processi produttivi ed il trasporto, trasformando l' economia in modo da raggiungere il traguardo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050».
Apprezzerà, perciò, anche le iniziative della giovane Greta e dei ragazzi di Fridays for future.
«Certamente, questi ragazzi hanno dato la sveglia ai politici, bisogna ascoltarli».
TARANTO EX ILVA GRU
EX ILVA, CADE LA GRU IN MARE: DISPERSO UN OPERAIO
Giuliano Foschini per repubblica.it
Una tromba d’aria annunciata. Una gru che si spezza, allo stesso molo dove negli ultimi sette anni sono morte due persone. La cabina che cade in mare. Un operaio 40enne disperso. Una nuova tragedia, l’ennesima, all’Ilva di Taranto. E’ accaduto nel tardo pomeriggio quando sulla città si è abbattuta una tempesta di acqua e di vento, preannunciate da giorni con un’allerta meteo. Alle 19:30, sul quarto sporgente, si è piegata una gru e si è verificata la tragedia. I vigili del fuoco stanno cercando l’operaio disperso ma le possibilità di trovarlo sono bassissime.
Nello stesso luogo, il quarto sporgente del porto, si sono verificate diverse tragedie negli ultimi anni. Nell’estate del 2012, in una situazione assai simile, morì un operaio di 29 anni, Francesco Zaccaria. Nel 2014 un altro incidente con due operai salvi per miracolo. Un anno fa è morto invece Angelo Fuggiano, dipendente di una ditta dell’indotto: stava sostituendo la fune a una gru quando la carrucola si staccò e colpì l’operaio, uccidendolo.
pescara chicchi di grandine