bollore sarkozy
fabio pavesi per laVerità
Con la caduta rovinosa di Nicolas Sarkozy anche il suo antico cerchio magico rischia di trovarsi improvvisamente indebolito. Tra i principali amici storici dell' ex presidente francese si annovera da sempre Vincent Bolloré. Il finanziare bretone è sempre più nei guai con la sua Vivendi nella campagna d' Italia.
Sotto assedio da parte del fondo Elliott su quella Telecom Italia, dove governa di fatto con solo il 24% del capitale, e impantanato anche su Mediaset dove dopo la rottura dell' accorso su Mediaset Premium ha tentato la scalata diretta al Biscione. Un' altra bordata è arrivata ieri con il ministro Carlo Calenda che ha di fatto sposato la linea di attacco del fondo americano che vorrebbe ridare efficienza a Telecom e puntare allo scorporo della rete.
MAGGIO SARKOZY E FAMIGLIA DOPO LA VITTORIA TRASCORRONO TRE GIORNI DI VACANZA SULLO YACHT DELLAMICO BOLLORE
Ovviamente la rete è l' asset di maggior valore di Telecom e un suo scorporo non va nella direzione degli interessi del raider transalpino.
Certo che a tutt' oggi quel che si vede sono solo i costi pagati per l' arrocco su Telecom e Mediaset. La salita al 23,9% del capitale di Telecom Italia è costata circa 4,2 miliardi alle casse del gruppo transalpino. Ai valori di mercato odierni del gruppo telefonico italiano quella partecipazione da primo socio conta perdite (virtuali per ora) per oltre 1,2 miliardi.
La Vivendi di Bolloré, che ha il 20% del capitale del colosso media francese, ha fatto incetta di titoli Telecom a partire dall' autunno del 2015 e lungo la prima parte del 2016. I valori medi di carico si attestano a circa 1,2 euro. Oggi il titolo veleggia pigramente poco sotto gli 80 centesimi.
SARKOZY E BOLLORE
Copione analogo per quell' arrembaggio a Mediaset. Qui il raid è stato esplosivo e si è consumato nel corso del mese di dicembre del 2016. Anche in questo caso il titolo Mediaset, in virtù anche dell' incertezza sui destini dopo l' attacco francese, è andato a ripiegare rapidamente. Per quella quota, un pelo sotto il 30%, Vivendi ha speso munizioni per 1,25 miliardi. Oggi la minusvalenza potenziale supera i 200 milioni. Certo si potrà recuperare e quelle perdite sono ritenute dalla stessa Vivendi nel suo ultimo bilancio «non durevoli». Si vedrà a fine battaglia.
Vivendi ha di sicuro le spalle larghe. È ben capitalizzata e nel 2017 ha incrementato tutti gli indicatori di bilancio. I ricavi sono saliti a 12,4 miliardi; la marginalità industriale viaggia al 10% anche se in calo dai tempi d' oro, quando i margini si attestavano al 14% nel 2012.
BOLLORE' VIVENDI
L' utile netto è comunque salito da 755 milioni a 1,3 miliardi. Ma sia la campagna d' Italia che la recente acquisizione dell' intero capitale di Havas hanno bruciato l' ingente liquidità su cui poggiava il gruppo transalpino. Solo a fine 2015, Vivendi disponeva di cassa per 6,4 miliardi, ora Vivendi ha debiti finanziari per 2,34 miliardi, complice l' acquisizione di Havas girata dallo stesso Bolloré a Vivendi. È di questi giorni la cessione di Ubisoft, probabilmente dettata dall' esigenza di fare cassa. Il 2017 ha visto anche chiudersi con un certo successo la ristrutturazione di Canal Plus, reduce da anni di difficoltà reddituali.
Il vero asso nella manica per Bolloré resta la musica. La Universal music compensa la perdita di profittabilità della pay tv. Universal è l' asset più di valore di Vivendi. Conta per quasi la metà del fatturato dell' intera Vivendi, così come Canal plus, ma la marginalità di Universal è assai più elevata. Vale il 75% dell' intero reddito operativo del colosso media francese.
cyrill vincent e yannick bollore
Ma i grandi affari l' imprenditore-finanziere bretone li fa anche sopra Vivendi. La sua Bolloré quotata a Parigi, e a risalire le sue holding personali, hanno da sempre il loro business incentrato non solo sulle partecipazioni in Vivendi ma nella logistica, nei porti e nelle piantagioni. Tutte attività che stanno fuori d' Europa. In Africa prevalentemente, vecchie eredità della Francia coloniale e che rappresentano in genere affari copiosi e redditizi. Lì Vincent Bolloré non teme rivali e attacchi ostili come accade nella Vecchia Europa.