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Un grande incendio è scoppiato nella notte, poco prima delle 3 del mattino, in un impianto chimico classificato ad alto rischio a Rouen, in Normandia. Il rogo si è sviluppato in uno degli edifici dello stabilimento di Lubrizol, che produce additivi per lubrificanti. Il sito è classificato Seveso, vale a dire che è sotto sorveglianza a causa delle materie prime che utilizza.
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Un gran numero di Vigili del fuoco, 150 secondo il ministro dell’Interno, è subito arrivato sul posto per cercare di domare le fiamme, mentre sui social alcuni testimoni affermano di aver sentito delle esplosioni prima dello scoppio dell’incendio. Le immagini mostrano un’enorme nuvola di fumo denso e nero e fiamme altissime.
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Intanto la prefettura di Seine-Maritime come misura precauzionale, ha deciso di limitare l’accesso della popolazione in un perimetro di 500 metri dall’impianto e la chiusura delle scuole di tutti livelli di Rouen, consigliando comunque ai cittadini di 12 comuni vicini di “limitare le uscite allo stretto necessario”.
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Le prime analisi, comunque, sottolinea la procura, non hanno riscontrato “tossicità nelle molecole” del fumo sprigionato dalle fiamme. Come riporta Le Figaro, che cita France-Bleu, la radio locale, “l’incendio è divampato dal sito di stoccaggio degli additivi confezionati per lubrificanti”, come ha spiegato la direzione del sito che ha subito attivato l’unità di crisi. Le esplosioni, invece, sono legate alle perdite di petrolio. Al momento comunque non si registrano vittime.
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Il “rischio” ha spiegato il prefetto della Normandia, Pierre-André Durand, è che venga “inquinata la Senna”. “Continuiamo a lottare contro il fuoco con un rischio di inquinamento della Senna per straripamento dei bacini di ritenzione”, ha spiegato il prefetto.
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L’incendio, spiega ancora il quotidiano francese, ricorda un caso simile successo nella stessa fabbrica nel 2013. Nel gennaio di sei anni fa, infatti, i fumi maleodoranti che fuoriuscivano dall’azienda provocarono una “crisi sanitaria” nazionale. Il motivo era la fuga di un gas, il metaniolo, dovuta, secondo un’inchiesta portata avanti dalla procura, a un errore umano.
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