Paolo Condò per “la Repubblica” - Estratti
gravina lotito
Immaginate un grande condominio nel quale tutti (o quasi) i proprietari di appartamento utilizzano le parti comuni per sperimentare esplosivi. Una bomba scoppia nell’atrio d’ingresso, candelotti di dinamite rotolano lungo le scale, all’ascensore viene appiccato il fuoco, le cantine sono piene di granate.
Quanto ci metterà quel condominio a collassare su se stesso, seppellendo gli inquilini e togliendo loro — ma troppo tardi per uscirne senza danni — l’illusione di essere più furbi dei vicini? Ecco, il calcio italiano è da tempo quel condominio, e gli scricchiolii che si avvertono vengono coperti da botti sempre più rumorosi. E rovinosi.
Come ha ben spiegato Matteo Pinci nell’edizione di ieri, l’intervento neanche troppo criptico di Claudio Lotito dopo il pessimo arbitraggio di Di Bello venerdì oltrepassa di molto la “normale” polemica post- gara per diventare un assalto politico al presidente federale Gabriele Gravina, da tempo nel suo mirino.
Quando Lotito dice che non viene garantita la terzietà e il rispetto del merito sportivo, insinua che la partita avesse un esito predeterminato contro il suo club; una questione grave, che diventa pesantissima se consideriamo che a sollevarla non è il patron di provincia inesperto e sovreccitato, ma il presidente che negli ultimi vent’anni ha vissuto più di ogni altro nelle stanze del potere.
lotito gravina
E che dunque possiede tutti gli strumenti per sapere se certe operazioni sono possibili. L’aspetto esplosivo del quadro è quindi il coinvolgimento del mondo arbitrale, che sappiamo diviso da contese intestine in vista delle prossime elezioni federali. In questo clima ogni rigore non visto, ogni chiamata al Var risparmiata o sollecitata, diventa indizio di killeraggio se non addirittura prova di complotto. Ma perché il condominio rimanga in piedi, il primo requisito è che l’arbitro sia pulito come la moglie di Cesare, nella realtà e anche nel percepito: se salta questo caposaldo, salta tutto.
E la cosa dovrebbe stare a cuore ai dirigenti di ieri, di oggi e di domani.
lotito casini
Voltando pagina verso il calcio giocato, proprio la Lazio di Lotito sarà la prima delle sette squadre italiane che, da domani a giovedì della prossima settimana, lotteranno per avanzare ai quarti di finale delle coppe europee.
Oltre alla gloria e ai denari di quest’edizione, c’è in palio il premio collettivo del posto in più nella Champions della prossima stagione: un traguardo necessario per valorizzare la grande mischia in corso per piazzarsi alle spalle di Inter, Juve e Milan.
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