DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell’articolo di Marco Demarco per il “Corriere della Sera”
Fitto? «È il ministro più inconcludente, più evanescente e più incompetente della storia repubblicana»; è «una calamità nazionale», «un castigo di Dio». Per lui, De Luca ha anche battute più scontate: è il «buio fitto». Ma il punto è che questo buio lo addebita sfacciatamente a un governo che, se non di «irresponsabili o dilettanti allo sbaraglio», è di «farabutti politici».
Lo stesso governo che «tradisce il Sud», come è stampato sui manifesti-murales voluti sempre da De Luca, pagati dalla Regione e additati a scandalo, per spreco di risorse pubbliche, dal centrodestra.
VINCENZO DE LUCA MANIFESTAZIONE A ROMA
[…] sebbene lo scontro si riveli squilibrato nei toni, con De Luca che tuona e Fitto che quasi non si scompone, i colpi sono duri da entrambe le parti, perché in ballo non ci sono solo i miliardi dei fondi europei, e bisogna decidere chi e come deve spenderli, ma anche un di più politico. Ovvero, i destini del centrodestra e del centrosinistra in una stagione di elezioni in cui il Mezzogiorno conterà, eccome.
Dove andranno i voti che cinque anni fa, alle Europee, fecero dei 5 Stelle il primo partito e della Lega il secondo? Così, se De Luca esce dal suo Palazzo, mobilita le masse, si fa leader dell’opposizione all’autonomia differenziata, scrive un libro sull’anti-risorgimento della destra, e fa parlare di sé come del segretario meridionale di un Pd sdoppiato, Fitto non fa altro che fortificare le sue posizioni.
raffaele fitto e giorgia meloni ad aosta
È da mesi che questa storia va avanti. E i fronti caldi sono essenzialmente tre: il fondo di perequazione di 4 miliardi e 600 milioni per le infrastrutture al Sud: prosciugato dal governo, dice l’opposizione; l’istituzione della Zes unica meridionale, che concentrerebbe tutte le decisioni a Roma, ma per guadagnare in efficienza, spiega la maggioranza; e soprattutto il confronto con le Regioni sui programmi finanziati con il fondo sviluppo coesione 2021-2027: circa 25 miliardi, di cui 6 per la Campania, ancora bloccati.
MANIFESTI DELLA REGIONE CAMPANIA CONTRO IL GOVERNO MELONI
A De Luca che li rivendica, però, non sono bastate le aggressioni verbali e neanche gli esposti al Tar che ha dato ragione a lui sui tempi e a Fitto sulla sostanza. Per avere presto quei finanziamenti, insomma, dovrà concordare le priorità programmatiche […].
Da qui la marcia su Roma, quella con i sindaci in fascia tricolore, finita con il «fuorionda» insolente dedicato alla premier, e una querela per diffamazione, arrivata quando Fitto ha finalmente reagito con il più sobrio e formale degli strumenti: una lettera a tutti i sindaci della Campania per ribadire che le inadempienze sono tutte della Regione e che la documentazione per sbloccare i finanziamenti contesi era arrivata solo dopo la protesta romana.
MANIFESTI DELLA REGIONE CAMPANIA CONTRO IL GOVERNO MELONI
«Per cui, non me, ma De Luca dovevate sollecitare», ha concluso. Ed è stata questa la sua unica stoccata […]. La ragione di tanta accelerazione polemica? Probabilmente una sola: i sempre più frequenti «ma» con cui i 5 Stelle cominciano ad apprezzare l’antagonismo del governatore campano. «De Luca ha commesso molti errori, a partire dalla sanità, ma condivido le sue battaglie sui fondi europei e sull’autonomia differenziata», ha detto ad esempio Mariolina Castellone, vicepresidente del gruppo al Senato. E un De Luca ora meno isolato sarà più difficile da battere in futuro, magari nelle urne, terzo mandato permettendo.
VINCENZO DE LUCA MANIFESTAZIONE A ROMAMANIFESTI DELLA REGIONE CAMPANIA CONTRO IL GOVERNO MELONIVINCENZO DE LUCA CONTRO GIORGIA MELONI: LAVORA TU, STRONZA VINCENZO DE LUCA MANIFESTAZIONE A ROMAraffaele fitto
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