conte di maio
(Adnkronos) - Giuseppe Conte si rivolge ai 'malpancisti' nel corso del suo intervento all'assemblea dei gruppi M5S. Il leader ha replicato alle critiche ricevute per la decisione di mandare nei tg i soli 5 vicepresidenti. "Se vengono elette delle persone è normale che vengano fatte conoscere", il ragionamento dell'ex premier.
"E' editto? Diktat? Attentato alla libertà di informazione? Quando usiamo le parole dobbiamo stare attenti". A quel punto il senatore Primo Di Nicola, che in una chat interna aveva aspramente criticato la scelta sulle tv, si è alzato per rispondere ma Conte lo ha stoppato dicendo che gli interventi ci saranno in un secondo momento.
M5S, CONTE SOTTO ACCUSA «VI PROMETTO, NIENTE URNE» `
MARIO AJELLO per il Messaggero
conte di maio
«Quello che parla di meno è quello che conta di più», così dicono diversi grillini, riuniti in assemblea congiunta tra deputati e senatori, a proposito di Di Maio e di Conte. Il quale è super facondo ma anche poco ascoltato dai suoi. In posizione di debolezza, per conquistare il favore dei parlamentari, il presidente stellato - intenzionato ad andare nei prossimi giorni da Grillo in cerca di nuova legittimazione - chiede loro un supplemento di fiducia: «Vi chiedo di abbracciare e sostenere il nuovo corso». La platea ascolta ma non si spella le mani.
Conte incalza, da leader nuovo ma già logorato: «Posso fare di più e molto meglio; ma da solo non posso farlo, ho bisogno dell'aiuto di ciascuno di voi. Ciascuno può dare un contributo, ciascuno deve dare un contributo per il futuro del M5S». Ed è la sua ammissione che molti non lo seguono, è la sua risposta a chi - come l'ex ministro Spadafora - si dice convinto che «una scissione è possibile. Conte deve essere più unitario e coinvolgente».
giuseppe conte beppe grillo luigi di maio
E Conte cerca di esserlo in assemblea, nonostante gli scetticismi: «Dobbiamo tutti insieme evitare di cedere a ricostruzioni e sirene che parlano di nostre debolezze che non ci fanno apparire come squadra. Sono debolezze che minano il lavoro che fate quotidianamente, perché ho iniziato a lavorare con voi e ho iniziato a toccare con mano il grande lavoro che state portando avanti in tutte le sedi, le commissioni, nelle aule. Allora perché cedere a quello che è l'auspicio dei nostri avversari? Il movimento non deve essere rappresentato come un insieme di malpancisti e attaccati alla poltrona, spaventati. Quindi vi chiedo uno scatto di orgoglio e di dignità».
giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1
Ma la vera arma per rassicurare la pancia degli eletti pentastellati, e anche i big, è quella riguardante il governo: «Avanti con Draghi a Palazzo Chigi». Ovvero: «Vi assicuro, non voglio le elezioni anticipate». Traduzione: non sarete decimati nelle urne. «Le parole di Conte sulla prosecuzione di questa legislatura sono rassicuranti per l'Italia e per il M5S», esulta infatti il senatore Vincenzo Presutto. Ed è il mood di tutti. E tutti aspettano l'intervento di Di Maio, che a sua volta - anche in tivvù - ha una posizione tranquillizzante: «Le elezioni nel 22 fermerebbero l'Italia e ci farebbero perdere il primato nella velocità delle vaccinazioni». E ancora il ministro degli Esteri: «Non c'è dualismo con Conte. Io lo sostengo e sono sicuro che il suo percorso sarà brillante. La cravatta del capo politico non la voglio più rimettere».
giuseppe conte luigi di maio
Tutti vogliono tranquillizzare tutto, insomma, in M5S spaccato. E i commenti dei parlamentari alle parole di Conte sono per lo più negativi: «E' venuto a farci un discorso motivazionale. Ma perché non parla di politica?». Un po' di politica il leader parla, ma tenendosi sul generale: «Per l'elezione del Colle, più che i cosiddetti patti della lasagna serve il patto del silenzio. Sennò, arriviamo a gennaio senza nomi o senza rischiamo di bruciare i migliori».
IL MOOD Di Maio è in posizione apparentemente attendista. Ma intanto tesse la sua tela per il Colle - «Luigi conosce tutti nel Palazzo, Conte invece è l'ultimo arrivato», così si sente dire nella sala al gruppo M5S - per non dire dell'operazione ingresso nei Socialisti europei che il ministro degli Esteri ha maneggiato finora con un lavoro diplomatico che poteva svolgere Conte e invece ha svolto lui. Senza un surplus di comunicazione tra i due. E comunque, dice Conte ai parlamentari: «Se avete problemi o cose da dire venite da me. Parliamone. Sarò a giorni fissi alla Camera e al Senato. Vengo io qui, vi prenotate e mi venite a parlare. Non voglio essere irraggiungibile».
GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
Un problema c'è e riguarda le comparsate televisive. Il senatore Primo Di Nicola e non solo lui contesta la scelta del leader di mandare in tivvù solo i 5 vicepresidenti appena eletti. E lui si difende attaccando: «Se vengono elette delle persone è normale che vengano fatte conoscere.
PRIMO DI NICOLA
Questo sarebbe un editto? Un diktat? Un attentato libertà informazione? Quando usiamo parole dobbiamo stare attenti: non si può sostenere che se si da la possibilità ai vicepresidenti di farsi conoscere si lede la libertà di informazione». A proposito di tivvù, serpeggia la preoccupazione tra le file dei grillini riuniti: «Conte non può farci perdere in un colpo solo la direzione del Tg1 e quella di Rai3. Ma glielo ha detto a Fuortes, nel pranzo dell'altro giorno, che faremo le barricate a Saxa Rubra?».
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