ANTONIO CONTE CON GLI OCCHIALI
Filippo Maria Ricci per gazzetta.it
“Manita letale” è il titolo di apertura del Mundo Deportivo di oggi, e così è: Marca racconta che Julen Lopetegui ha già salutato i suoi giocatori ieri a Barcellona, “in caso arrivi l’esonero”. Si è portato avanti col lavoro, in attesa che Florentino Perez si riunisca con la giunta direttiva del Madrid oggi pomeriggio e gli comunichi ufficialmente la rottura del contratto triennale firmato poco più di 4 mesi fa. In attesa degli sviluppi, l’ancora attuale tecnico Lopetegui ha diretto l’allenamento mattutino in vista della partita di Coppa del Re contro il Melilla, in programma mercoledì.
GIUNTA DIRETTIVA — Il prossimo allenatore del Madrid sarà Antonio Conte, terzo italiano a sedersi sulla sempre agitata panchina del Bernabeu dopo Fabio Capello e Carlo Ancelotti. Sarà la seconda cosa che annuncerà Perez stasera. La riunione alla Casa Blanca è prevista per il tardo pomeriggio di oggi. Conte ieri è volato dall’Egitto, dov’era in vacanza, a Londra, per questioni famigliari. Resta da capire se atterrerà a Madrid già stasera o domani, quando dovrebbe essere presentato.
Antonio Conte
IL DEBUTTO — Da chiarire anche la sua presenza o meno in panchina mercoledì a Melilla, enclave spagnola in Africa, per la gara di andata dei trentaduesimi di Copa del Rey. Se al suo posto si siederà un tecnico improvvisato per una gara il debutto del nostro ex c.t. avverrà sabato pomeriggio al Bernabeu contro il sorprendente Valladolid del presidente Ronaldo. Poi mercoledì la Champions, in trasferta col Viktoria Plzen.
PEREZ SOTTO ACCUSA — La lettura dei giornali di oggi non avrà fatto molto piacere a Perez. Persino Marca, di solito benevolo col presidente del Madrid, ha evidenziato in prima pagina le sue responsabilità: “La colpa non è solo di Julen” si legge nel titolo, e poi: “Antonio Conte il 'pompiere' chiamato a imporre autorità sulla rosa e ottimizzare l’erratica pianificazione sportiva di Florentino”
antonio conte fa le corna
SAUDADE RONALDO — Ogni giorno che passa a Madrid si stanno rendendo conto di qualcosa che sinora hanno fatto finta di non vedere, obnubilati dall’idea che il Madrid è un gran club ed è superiore a qualsiasi singolo: non si può rinunciare con tanta facilità, e senza comprare un sostituto decente, a un giocatore da 50 gol a stagione (per 9 anni) come Cristiano Ronaldo. Il Madrid non segna: 8 ore senza lo straccio di una rete e poi 3 degli ultimi 4 gol fatti da Marcelo. Questo sarà il primo problema tecnico che dovrà affrontare Conte.
CONTE IL VEGGENTE: “IL REAL È IL MASSIMO, MA CHI ARRIVA LÌ…”
Da www.ilposticipo.it
cristiano ronaldo florentino perez
Occhio a quel che desideri, perchè potrebbe avverarsi. E se Antonio Conte dovesse diventare il nuovo allenatore del Real Madrid, una frase di cinque anni fa, pronunciata prima di un match di Champions League, potrebbe diventare il primo tormentone della nuova era della Casa Blanca. Ottobre 2013, quasi…una premonizione da parte del tecnico. La sua Juventus, campione d’Italia, arriva al Santiago Bernabeu per la terza partita del girone B della massima competizione europea. Quell’avventura finirà male per Conte, con l’eliminazione nella strana partita contro il Galatasaray, ma in casa dei futuri campioni d’Europa, all’epoca guidati da Carlo Ancelotti, come ricorda Sport.es il tecnico pugliese spiega tutto il fascino di quella camiseta. E di quella panchina.
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IL MASSIMO – “Al giorno d’oggi il Real Madrid rappresenta il massimo a cui si possa aspirare a livello calcistico”. Certo, magari nel 2013, con un Ronaldo ancora di blanco vestito, un Bale appena arrivato e la generazione dei Sergio Ramos e dei Modric nel fiore degli anni, difficile dare torto a Conte. Oggi le cose vanno un po’ peggio, ma senza dubbio la panchina del Real esercita ancora un’attrazione a cui è difficile sfuggire. Ma, come per ogni cosa, ci sono dei pro e ci sono dei contro. “Il Real Madrid è costruito per vincere tutto quello che si può vincere e ogni anno vuole vincere tutto. E chi arriva lì sa benissimo che dovrà dare tutto quel che ha per vincere”. Vincere è l’unica cosa che conta, un po’ come gli ricordava il motto della Juventus negli anni bianconeri.
antonio conte
PRESSIONE – Se c’è qualcosa che però non spaventa Conte, pare proprio essere la pressione. Anche la panchina del Chelsea non era esattamente un posto di lavoro sicuro, vista la propensione all’esonero di Abramovich, ma anche in quel caso Conte ha imposto la sua legge: veni, vidi, vici, anche se la seconda stagione è stata contraddistinta sì da una FA Cup, ma anche da un po’ troppe polemiche. Se Florentino Perez cerca un uomo forte per guidare attraverso un la squadra che ora (e chissà per quanti…minuti ancora) è di Lopetegui, può guardare all’ex Juventus. Conoscendolo, potrebbe presentarsi con la frase che l’ha reso celebre a Londra: “Sono nato sotto pressione, non ho paura. Sarà una grande sfida”. E dopo cinque anni, potrebbe verificare se davvero le sue parole sul Real corrispondono alla realtà.
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