LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE
Marco Galluzzo per il Corriere della Sera
«Io sono un uomo di Stato e servo solo l' interesse degli italiani». Consapevole di avere una forza inedita nei sondaggi, che lo danno ancora fra i presidenti del Consiglio più apprezzati della storia recente, anche in questo modo Giuseppe Conte, con i suoi collaboratori, si scrolla di dosso le pressioni e gli scontri fra le due anime della maggioranza. Più queste crescono, coinvolgendo ora anche la sua persona, accusato negli ultimi giorni dai leghisti di essere troppo sbilanciato sui 5 Stelle, più Conte fa spallucce: «Parlano i fatti, e io ho una pazienza infinita».
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 19
Anche se all' esterno appare e non appare, l' atmosfera a Palazzo Chigi non è mai stata più pesante. Fra Di Maio e Salvini volano in pubblico reciproci schiaffoni mediatici, in una corsa costante e crescente a intestarsi le cose fatte, l' azione di governo, quelle ancora da fare. In mezzo, potenziale vaso di coccio, il presidente del Consiglio, che non ha mai fatto mistero di saper incassare più della media.
conte salvini di maio
Di sicuro nel suo staff personale attribuiscono alle parole, ai comportamenti e al profilo mediatico di Matteo Salvini gran parte del terremoto strisciante in cui ormai vive la maggioranza. Anche sullo Sblocca cantieri, approvato salvo intese, dunque in modo provvisorio, la scorsa settimana, sono volate parole grosse, accuse reciproche, persino il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti è finito nel mirino di alcuni collaboratori di Conte, per aver previsto all' ultimo momento norme che non erano state discusse in modo preventivo.
luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria
Forse nei prossimi giorni potrebbe essere necessario un incontro chiarificatore fra Conte e Salvini, con il secondo accusato ormai apertamente a Palazzo Chigi di «comportarsi come un superuomo», di aver assunto un profilo e un metodo poco istituzionali, che non fanno che arrecare danni all' attività del governo, in primo luogo nella preparazione, nella discussione e infine nell' approvazione dei provvedimenti. La critica - è la tesi dei ministri 5 Stelle che anche Conte condivide, soppesandola con un misto di sconforto e accettazione - è sempre gratuita, a portata di mano, la collaborazione fattiva invece non esiste. Da parte della Lega.
GIUSEPPE CONTE PINOCCHIO IN MEZZO AL GATTO (LUIGI DI MAIO) E LA VOLPE (MATTEO SALVINI) MURALE BY TVBOY
Troppo facile, dicono ormai senza peli sulla lingua nell' entourage di Conte, evocando anche scenari di crisi, per la prima volta, del resto nel giorno in cui li evoca Salvini: il ministro dell' Interno per esorcizzarli, dice che non gli appartengono, l' altra ala della maggioranza invece con il sospetto che sia proprio il vicepremier leghista ad accarezzare ormai uno scenario di rottura, e di stare costruendo un percorso che avrà in un pretesto politico costruito ad arte la sua meta.
«Io ho l' onore e l' onere di fare il capo del governo», si è schermito tre sere fa con i cronisti, a Bruxelles, Giuseppe Conte. Gli chiedevano davvero se avesse in mente di fare un suo movimento, «mai una cosa è stata più lontana dalla mia testa», è stata la risposta. Governare però è diventato sempre più un onere, in salita.
DI MAIO
Alessandro Trocino per il Corriere della Sera
DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI
Fine del buonismo. Nel maggio del 2018, di fronte a parlamentari infuriati che lo accusavano di farsi mettere i piedi in testa da Matteo Salvini sul caso Savona, Luigi Di Maio si difese sfogandosi: «Può darsi che scopriremo che mi hanno fregato: ma preferisco passare per brava persona che per furbo». E ancora: «Ci trattano come i Calimero della politica. Ci trattano come gli scemi».
Altri tempi. Ora Di Maio, nel frattempo diventato due volte ministro e vicepremier, ha messo su un piglio aggressivo e decisionista. E dopo aver subito a lungo l' iniziativa di Salvini, con anni di esperienza nel gioco politico-mediatico, ha deciso di passare al contrattacco. Alzando il tiro su ogni argomento. Ribattendo punto su punto. E mettendo da parte il rispetto formale dei ruoli e certe prudenze dell' inizio. «Il gioco di Matteo è chiaro - dice Di Maio ai suoi -. Ogni volta che otteniamo un risultato, lui prova a spostare l' attenzione su qualcosa che non va».
CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA
È stato così anche sul memorandum italo-cinese. Salvini, fanno notare i 5 Stelle, gioca sempre a minimizzare, a trovare qualcosa che non funziona, enfatizzando i rischi per la sicurezza. Rischiando perfino di essere smentito dai suoi (non è passata inosservata l' adesione incondizionata al memorandum del ministro leghista Gianmarco Centinaio). Ieri è stata notata con fastidio anche la sparata di Salvini sui truffati delle banche: «Il Mef ci sta mettendo un po' troppo, mi sto rompendo le palle». Un modo per parlar d' altro, dicono i 5 Stelle, «proprio quando portiamo a casa un risultato». Ma Di Maio ha deciso di non lasciar più cadere, di non abbozzare per il quieto vivere dell' esecutivo.
luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria
Perché ha visto i sondaggi, in forte calo. E perché ha capito che il braccio di ferro è obbligatorio. Anche a costo di sconfinare e di andare al di là delle proprie competenze. Dopo aver visto il suo campo invaso mille volte da Salvini, ha deciso di oltrepassare la metà campo. E ha tirato dritto al cuore della strategia politica del vicepremier leghista: la sicurezza. Parlando, ha spiegato, «da vicepremier e da leader della forza politica che ha più eletti in Parlamento». Con questa qualifica ha tirato bordate contro l' eccessivo sbilanciamento sulla repressione, sul continuo parlare leghista di barconi e di migranti. E anche ieri ha reagito senza cedere di un millimetro alle critiche di Salvini, ponendosi come «uomo dei fatti» e soprattutto rivendicando il core business della Lega, e cioè l' imprenditoria del Nord.
CONTE DI MAIO SALVINI
Di Maio, rispetto all' inizio dell' avventura a Palazzo Chigi, ha anche deciso di scongelare il premier, sottraendolo a quella terzietà che era la garanzia, insieme al contratto, della stabilità del governo. Lo strappo è avvenuto con la Tav, quando Conte ha chiaramente preso posizione per le tesi M5S. Che sia stato scelto dai 5 Stelle, pur non essendo iscritto, come rivendica il premier, è noto. Ma i leghisti sopportano sempre meno la fine dell' equidistanza. Di Maio non cede di un millimetro. Non è più, o non vuole più essere, «il Calimero» della politica. E scommette su un nuovo corso, più vigoroso e meno corrivo.
SALVINI DI MAIO CONTE
CONTE (INFASTIDITO) SFIDA SALVINI: "SI COMPORTA DA SUPERUOMO"
Bartolo Dall'Orto per il Giornale
Botta e risposta. Prima colpisce Salvini, poi replica Conte. Dalle parti del governo l'aria non è delle migliori, si sa.
Lega e M5S si dividono su numerosi temi, che vanno dalla via della seta alla flat tax, ma soprattutto tra i leader sembra esserci un po' di maretta. Per ora nessuna "crisi", ma le voci che trapelano dai corridoi di Palazo Chigi, Viminale e ministero del Lavoro fanno intendere una certa tensione.
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Ieri un retroscena del Corriere aveva riportato l'irritazione di Matteo Salvini per il protagonismo del premier. "Conte ha compiuto un atto violento contro il ministro Fontana e si è messo a fare il fenomeno in Consiglio dei ministri", avrebbe detto il leader della Lega. Il riferimento è alla decisione di Palazzo Chigi di far togliere il patrocinio al Congresso mondiale delle famiglie dove Salvini andrà mentre i grillini (e il premier) non intendono neppure avvicinarsi. Non è la prima volta che il leghista si sfoga contro il premier: "Così non reggiamo", disse solo a inizia febbraio.
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 14
A quel retroscena, di fatto non smentito ufficialmente, risponde lo stesso Conte. Ai suoi collaboratori, sempre secondo il Corriere, il presidente del Consiglio avrebbe detto di avere "una pazienza infinita" e di voler servire "solo l'interesse degli italiani" da "uomo di Stato" come si ritiene essere. Il fatto è che Di Maio e Salvini continuano a darsi spallate politiche e da campagna elettorale (per le europee) e Conte finisce col trovarsi nel mezzo.
L'irritazione di Palazzo Chigi sarebbe concentrata soprattutto sul titolare del Viminale che, secondo il quotidiano di via Solferino, verrebbe accusato senza remore di "comportarsi come un superuomo".
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