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    DE LUCA SEI TUTTI NOI: PRIMA SI SCUSA PER LE PAROLE SULLA BINDI (“INFAME, ERA DA UCCIDERE!”) E POI SU FACEBOOK SI SCAGLIA CONTRO L’IPOCRISIA DELLA POLITICA “PERBENE” CITANDO IL VANGELO - L'ATTACCO A PORRO - LA DIFESA DI MASSIMILIANO PARENTE


     
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    1 - DE LUCA, FRASE SHOCK "BINDI? DA UCCIDERLA" BUFERA SUL GOVERNATORE

    Ottavio Lucarelli per “la Repubblica”

     

    VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

    «Ciò che fece la Bindi è una cosa infame. Da ucciderla». L'ultimo affondo di Vincenzo De Luca, il più violento verso la presidente della Commissione antimafia, arriva in un "fuori onda" al termine di un'intervista a Matrix su Canale 5. Alla vigilia delle elezioni regionali 2015 la Bindi inserì il candidato presidente del Pd nella lista degli "impresentabili" perché imputato e da quel giorno non c'è tregua. «Ci abbiamo rimesso 1.5 - 2 per cento di voti. Atti di delinquenza politica - aggiunge il presidente della Campania nel fuori onda di Matrix - e non c'entra la moralità. Era tutto un attacco al governo Renzi».

     

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    In quel processo sul Sea Park, il parco marino mai realizzato a Salerno, De Luca è stato assolto due mesi fa "perché il fatto non sussiste". E la guerra contro la Bindi è ripresa. «Nei paesi civili che si rispettano - dichiarò il governatore dopo l'assoluzione impresentabili sono coloro che hanno una condanna definitiva, non quelli che stanno sullo stomaco a qualcuno».

     

    Ma ora, dopo la trasmissione del "fuori onda", minaccia querela contro Matrix: «Ci ritroviamo di fronte all'ennesimo atto di delinquenza giornalistica. Chiarisco che nell'intervista che ho rilasciato nessuna domanda, tantomeno alcuna risposta, riguarda l' onorevole Bindi.

     

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    Al termine dell' intervista il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l'ospite Vittorio Sgarbi sull'onorevole Bindi. Abbiamo commentato quel video sorridendo e facendo battute. Verificheremo con l'ufficio legale gli estremi della querela di fronte ad una evidente violazione della privacy e ad una violenza privata. Ennesimo episodio di inciviltà e scorrettezza professionale. Non c'è alcun problema con l'onorevole Bindi, le confermo il mio rispetto».

     

    Nicola Porro, conduttore di Matrix, annuncia battaglia: «Conoscendo la televisione, De Luca sa che non nasconde nulla. Basta rivedere la puntata di Matrix sul nostro sito per verificare che l'intervista non è stata rubata. Anche Mediaset è dotata di uffici legali e non ci offendiamo se parla di noi di delinquenza giornalistica. Lui è il Trump di Salerno».

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    Quella frase contro la Bindi, «da ucciderla», resta incisa anche se pronunciata fuori onda. E scatena una nuova raffica di accuse contro De Luca. A partire dal premier Matteo Renzi che domenica mattina era al suo fianco a Napoli alla convention sul Mezzogiorno: «Frasi totalmente inaccettabili, solidarietà piena a Rosy Bindi».

     

    Dura anche la reazione del presidente del Senato Pietro Grasso: «De Luca chieda scusa alla Bindi e smetta di imitare Crozza. Non pensi di costruire consenso e simpatia. La sua è una rappresentazione di irresponsabilità e arroganza». Roberto Saviano su twitter sottolinea il linguaggio "mafioso" nelle parole di De Luca, mentre il sindaco di Napoli De Magistris definisce quelle di De Luca «parole assolutamente deliranti e farneticanti».

    VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

     

    In serata Bindi sceglie anche lei twitter: «Grazie a tutte e tutti per la vostra solidarietà. Mi ha fatto bene. Rosy». Mentre De Luca torna alla carica su Facebook: «In attesa della convocazione dell'Assemblea delle Nazioni Unite, rivolgiamo il nostro pensiero al Vangelo. Matteo, 23,27. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati. All' esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume».

     

    2 - «MACCHÉ ESTORTA L'INTERVISTA ERA CONCORDATA»

    Enrico Paoli per “Libero quotidiano”

     

    «Estorta? Ma no, ma figuriamoci. Ma lo avete visto il video? Guardatelo bene, è stupendo. Stupendo». Sorride Nicola Porro, conduttore di Matrix, il programma di approfondimento di Canale 5 in onda in seconda serata, mentre sottolinea la particolarità dell' intervistato, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, finito nell' occhio del ciclone per l' ennesima sparata contro Rosy Bindi.

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    «In totale abbiamo nove minuti d' intervista», spiega il giornalista, «e ne abbiamo mandati in onda solo quattro, il resto lo faremo vedere la prossima settimana. Vediamo. Però mi raccomando, che sia chiaro che noi apprezziamo De Luca». E chissà che non spunti un' altra perla dai quei minuti restanti d' intervista. «Sia chiaro, apprezziamo il presidente De Luca per la sua schiettezza e originalità», sostiene il conduttore di Matrix, «conoscendo alla perfezione la televisione, il governatore sa che essa non nasconde nulla.

     

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    Basta rivedere la puntata sul nostro sito per verificare che l' intervista non é stata rubata, ma anzi concordata in ora e luogo». Insomma, nessun trabocchetto o furbata. In fondo il modello «blitz a sorpresa» non fa parte dello stile Porro, così come la «furbata» non rientra nella cifra del programma di Mediaset, sempre attento nel confezionare i prodotti che manda in onda.

     

    E siccome l'esponente del Pd ha agitato la clava dell' azione legale, il giornalista di Canale 5, con garbo e stile, ha replicato anche sul punto. «Ricordo al presidente De Luca che anche Mediaset, a quanto risulta, è dotata di uffici legali», dice il conduttore, «non ci offendiamo se parla di noi in termini di delinquenza giornalistica, siamo certi non lo pensi veramente. Cosí come siamo certi che non auguri la morte di nessuno, tantomeno dell' onorevole Bindi. Come ha ricordato Vittorio Sgarbi proprio a Matrix, De Luca è il nostro Trump di Salerno».

    VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

     

    Lo stesso Pietro Suber, il giornalista che ha realizzato l' intervista, sottolinea come sia ampiamente «dimostrato dall' integrale della registrazione video che il governatore ha rilasciato le dichiarazioni in questione durante l' intervista, e non al termine, tanto è vero che la registrazione è proseguita per alcuni minuti. Il video dimostra che le dichiarazioni sono state rese autonomamente dall' intervistato e non sono state estorte in alcun modo». «Rispedisco quindi al mittente», aggiunge Suber, «le accuse di scorrettezza professionale». Tutto il resto alla prossima puntata.

     

    3 - I MORALISTI CROCIFIGGONO DE LUCA PER UNA FRASE DA BAR SULLA BINDI

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    Massimiliano Parente per “il Giornale”

     

    Oh, mamma mia, che scandalo, che indignazione, le «inaccettabili parole» di Vincenzo De Luca. Il colorito governatore della Campania stavolta ha detto di Rosi Bindi che è un' infame, «da ucciderla», e apriti cielo, apriti Pd, apriti pure il solito Roberto Saviano, il quale  non manca di timbrare il cartellino dell' antimafia orale, e appena riesce cinguetta su Twitter: «Parole mafiose».

     

    Addirittura? Vabbè, allora mafiosa sarà stata anche la Bindi, quando inserì De Luca nella lista dei candidati «impresentabili», perché non è bello essere definiti impresentabili, e chi è De Luca, un mostro? Un serial killer? Un criminale? Mentre l'accusa di impresentabilità è reale, l' intento di uccisione è solo metaforico.

     

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    Attenzione: viceversa lo stesso Saviano, implicitamente, commentando «parole mafiose» sta dando a De Luca del mafioso vero e proprio, ossia lo sta indicando come uno in grado di mandare un messaggio a qualcun altro disposto davvero a uccidere la Bindi. Non accettando il codice espressivo della parola, carica subdolamente di senso quel «da ucciderla» quasi che anziché De Luca a pronunciarlo fosse un boss della camorra. Si ritiene uno scrittore ma ignora il linguaggio figurato.

     

    rosy bindi rosy bindi

    Tuttavia, siccome in fondo è un gentleman, successivamente De Luca si è scusato, ha spiegato, ha dichiarato rispetto per la Bindi, ha precisato che mica voleva davvero ucciderla, ci mancherebbe, ma, dico io, ce n' era bisogno? Nella fattispecie: il buon senso della lingua dovrebbe derubricare dal senso letterale le parole che hanno un fine espressivo, altrimenti saremmo tutti assassini, o altro. Insomma, sul serio qualcuno, a parte Saviano, crede davvero che De Luca voglia uccidere Rosi Bindi?

     

    Sono espressioni che si usano quotidianamente perfino tra ragazzini, tra coniugi, tra amanti: tesoro, questa volta ti uccido; mio marito lo ammazzo. Io non so quante volte ho sbottato contro qualcuno con cui ero arrabbiato con un «ti uccido», senza per questo pensare di ucciderlo in senso tecnico. Così come non conto quante volte mia mamma mi ha detto da piccolo «Massimiliano, ti uccido» (perfino ora, a volte), eppure miracolosamente sono ancora vivo, altrimenti non potrei scrivere questo articolo e mia mamma sarebbe in galera.

    rosi bindi rosi bindi

     

    La mia fidanzata, poi, dichiara di volermi uccidere ogni giorno, forse potrei chiedere la scorta. Tra l' altro a Roma, nella capitale, è facile litigare tra automobilisti e sentirsi dire: «Ma vai a mori' ammazzato». Nessuno, una volta tornato a casa, crede davvero che quello a cui hai tagliato la strada ti mandi un sicario per farti fuori. Solo Saviano.

     

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