Maria Giovanna Maglie per Dagospia
TRUMP 8
Se stai nell'Amministrazione non fai il lobbista per i cinque anni seguenti. È partita la prima decisione di quelle destinate a prosciugare la palude della grande burocrazia di Washington. Per il resto si sale e si scende negli ascensori di Trump Tower. Quanto di più lontano da Pennsylvania Avenue.
I finalisti di scelgo io e al momento giusto ve lo farò sapere. Donald Trump forse cambia linea ma certo non cambia carattere e se ne va con la famiglia a mangiare un hamburger di lusso in un ristorante di New York senza avvisare la stampa detestata, la quale si risente come una vergine sedotta e abbandonata.
THERESA MAY NIGEL FARAGE
Dev'essere per questo che il lavoro del transition team, praticamente una settimana in tutto e già piuttosto avanzato, visto che si tratta di scegliere centinaia di persone nuove, viene descritto come caotico e rissoso; i rapporti con l'estero tutti da costruire quando già ci sono colloqui seri con Russia Inghilterra e Giappone, Theresa May invitata per prima e Londra tranquillizzata su Brexit; le relazioni all'interno del partito repubblicano tempestose, mentre il partito non è stato mai così forte, dagli Stati al Congresso ai governatori alla futura Corte Suprema, di quanto sia ora nella neo era Trump.
È dura da riconoscere e si capisce, se hai raccontato altro per più di un anno e ora ti tocca mostrare una Hillary Clinton invecchiata di vent'anni, la faccia appesa, che interviene a un evento benefico per dire che la sua tentazione sarebbe quella di chiudersi in casa col cane e un buon libro ma invece bisogna combattere.
chris christie con donald trump
È dura se Wall Street che tanto lo aveva avversato ora si affida a Trump e si capisce, tra riduzione delle tasse, rialzo dell'inflazione, nuovi negoziati sul commercio mondiale, taglio degli eccessi di regolamentazione su finanza e mercati.
È dura se il dollaro ha raggiunto il suo massimo degli ultimi 13 anni, in questo caso è durissima anche per i giornali europei e per quelli italiani che infatti tacciono sull'argomento e preferiscono illuminarci sul Trump bullo e sul Trump fasullo, vuoi mettere una bella iniezione di filosofia quanto sia meglio della realtà di un programma di investimenti americani da 1000 miliardi di dollari?
È talmente dura che conviene agli americani e a quelli che gli vanno dietro scoprire ora il grande potere del personaggio del giorno, Jared Kushner, diletto marito di Ivanka, genero legatissimo a Donald Trump.
Jared Kushner ha praticamente diretto l'intera campagna elettorale fin dall'inizio, come Dagospia ha documentato nel lontano aprile (L'ASSO NELLA MANICA DI TRUMP? IL GENERO JARED KUSHNER) è divertente leggere ora che l'uomo ha grandi legami con Israele e con la comunità ebraica americana, che è molto giovane ma già un sapiente imprenditore e stratega politico, politico, che è editore di un importante giornale, il New York Observer, che ha fatto fare pace a suo suocero con Rupert Murdoch, che gli ha procurato l'appoggio del magnate dei casinò di Las Vegas, Adelson, che infine non ha in simpatia il governatore del New Jersey Chris Christie, e ci mancherebbe, visto che quando era procuratore, ha mandato in galera per evasione fiscale il padre di Kushner.
sheldon adelson
Ma se Christie non è il vicepresidente, e non è più neanche il presidente del transition team da qualche giorno, non è in nome della vendetta dei Kushner, ma perché pesantemente implicato nello scandalo di un ponte tra New York e New Jersey, e una settimana fa i suoi due principali collaboratori sono stati condannati, quindi Christie era obiettivamente diventato impresentabile.
Jared Kushner potrebbe andare alla Casa Bianca, una volta trovato il modo di aggirare la legge anti nepotismo che regola i rapporti tra parenti dei presidenti dall'epoca dello strapotere di Robert Kennedy, che fu ministro della Giustizia di suo fratello John. Potrebbe farlo come consigliere della Casa Bianca o direttamente del presidente, rinunciando a qualunque emolumento. Di certo, Donald Trump del genero non farà a meno e il modo per tenerlo dentro lo troverà, mentre i figli si occuperanno dell'impero.
rudy giuliani donald trump
La nomina di Rudy Giuliani a segretario di Stato è ancora incerta, e non perché abbia scheletri nell'armadio come si legge fantasiosamente in Italia, visto che un po' ardua definire scheletri dei finanziamenti in campagna elettorale per senatore della Resistenza Iraniana quando abbiamo avuto per un intero anno un candidato a presidente, Hillary Clinton, che per la sua Fondazione aveva preso soldi da chiunque.
Il problema è la possibile durezza, la non duttilità di Rudy Giuliani, che pure sarebbe uno straordinario autorevolissimo segretario di Stato, e certamente ci sono due tipi di pressioni, quella dei falchi neocon che vorrebbero John Bolton, ex ambasciatore alle Nazioni Unite, e quelle del partito che vorrebbe l'attuale governatore della Carolina del Sud, la signora Nikki che prima ha fatto campagna per Marco Rubio, poi per Ted Cruz, insomma con Trump non si sono mai piaciuti.
MICHAEL T FLYNN
Una cosa è certa : Trump deve fare delle concessioni alla Realpolitik e al rapporto col Partito Repubblicano che ha fatto tornare forte come non era da moltissimi anni ma deve anche, vuole anche, essere leale con chi lo ha aiutato senza esitazioni dall'inizio. Rudy Giuliani è uno di costoro, lo è anche il generale Michael Flynn che sarà il consigliere per la sicurezza nazionale, incarico importantissimo.
Flynn è stato un democratico, e un uomo noto per parlare brutalmente chiaro; nel suo libro “field of fight” il campo di battaglia, scritto qualche mese fa insieme a Michael Ledeen, spiega come non gliene freghi niente della correttezza politica e come sia stato tenuto a freno nell'epoca di Obama dal dire la verità, ovvero che gli Stati Uniti stavano perdendo terreno ovunque all'estero contro i terroristi.
rudy giuliani pro trump
La sua nomina, che non ha neanche bisogno dell'approvazione del Senato, perché privilegio diretto del presidente, assieme a quella del Senatore Jeff Sessions segretario alla Difesa, garantisce al presidente persone fieramente leali, ai repubblicani garantisce un uomo fortemente impegnato sullo scacchiere internazionale.
Flynn e’ uno che ha accusato Obama di aver fatto in modo che il mondo non abbia più rispetto dell'America, e i democratici di essersi occupati solo di stupidi piccoli problemi di politically correct. “Mio Dio, si tratta di guerra, non discussioni su chi entra in quale bagno. La guerra è vincere o perdere”. Per darvi un'idea di cosa significa lo spoil system in America intorno al National Security Council lavorano oggi fino a 400 persone, Flynn farà piazza pulita.
richard grenell ex portavoce di john bolton
Ha buoni rapporti con la Russia c'è andato di recente in viaggio, insomma saranno finalisti da osservare. Quanto al tormentone sul nuovo giudice della Corte Suprema che Donald Trump dovrà subito nominare per sostituire Antonin Scalia morto in estate, la polemica è pretestuosa ancora una volta. Scalia era un ultraconservatore, quindi non è ora che cambia l'equilibrio della Corte Suprema, che è di 5 a 4.
Il punto à un altro, è che tre giudici hanno poco più o poco meno di 80 anni e sono tutti e tre di nomina democratica e come nel caso della signora Ruth Ginsburg smaccatamente liberal. Durante la sua presidenza Trump avrà l’ occasione eccezionale di sostituire un altro paio di giudici e allora si che si può pensare di mettere mano ad alcune modifiche della Costituzione che sono segnatamente la fine della affirmative action, ovvero le corsie preferenziali per donne neri latini ed emigrati, e la legge dell'aborto.
I GIUDICI DELLA CORTE SUPREMA RUTH BADER GINSBERG E CLARENCE THOMAS
La mia personale opinione è che il presidente Trump potrebbe chiudere con la affirmative action che è diventata un privilegio odioso perché da tempo ha finito di assolvere la propria funzione, non credo invece che intenda al di là della propaganda in campagna elettorale toccare l'aborto se non e definitivamente sulla annosa parte della interruzione di gravidanza dopo i 5 mesi.