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    “LE MASCHERINE ALL’APERTO NON SERVONO” - L’IMMUNOLOGA ANTONELLA VIOLA: “BASTA GUARDARSI IN GIRO PER ACCORGERSI CHE LE PERSONE LE HANNO GIÀ TOLTE. SE CREDIAMO NEI VACCINI, DOBBIAMO PER FORZA ANDARE IN QUESTA DIREZIONE” - “DOBBIAMO SMETTERLA CON IL TERRORISMO FATTO OGNI VOLTA CHE COMPARE UNA VARIANTE. SULLA ETEROLOGA È STATO FATTO UN GRANDE ERRORE DI COMUNICAZIONE A LIVELLO CENTRALE. LA COSA CHE MI È MANCATA DI PIÙ? ABBRACCIARE LE PERSONE…”


     
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    ANTONELLA VIOLA ANTONELLA VIOLA

    Margherita Montanari per www.corriere.it

     

    «Non è affatto prematuro togliere l’obbligo di mascherina all’aperto dal 28 giugno». Non ha bisogno di usare giri di parole l’immunologa Antonella Viola per esprimere il proprio parere di scienziata sulla questione che per giorni ha animato il Comitato tecnico scientifico. I tempi sono maturi per togliere la mascherina quando ci si trova all’esterno.

     

    MATTEO SALVINI CON LA MASCHERINA MATTEO SALVINI CON LA MASCHERINA

    Non la preoccupa la diffusione della variante Delta, perché i vaccini non hanno perso la loro efficacia anche contro la mutazione indiana del virus. «Dobbiamo smetterla con il terrorismo fatto ogni volta che compare una nuova variante — dice a chiare lettere la professoressa di patologia generale e direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica di Padova — Sappiamo che c’è un virus che muta, che continuerà a mutare nel tempo e rimarrà endemico».

    variante indiana variante indiana

     

    In Alto Adige già da oggi, lunedì 21 giugno, è decaduto l’obbligo di indossare la mascherina in luoghi aperti. Ha fatto bene la Provincia autonoma?

    «Assolutamente sì. La Francia l’ha già fatto una settimana fa. E poi, basta guardarsi in giro per accorgersi che le persone hanno già tolto le mascherine. Se crediamo nei vaccini, dobbiamo andare necessariamente in questa direzione. Con il caldo la circolazione del virus è bassa, i contagi sono pochi e, salvo in condizioni di assembramento, le mascherine all’aperto non servono».

     

    ANTONELLA VIOLA ANTONELLA VIOLA

    La variante Delta continua a diffondersi. Anche se i casi sono ancora l’1% sul totale dei positivi, la preoccupa la mutazione indiana? Col passare del tempo verrà meno il rischio di incorrere in mutazioni del virus?

    «Dobbiamo smetterla con il terrorismo fatto ogni volta che compare una nuova variante. Sappiamo che c’è un virus che muta, che continuerà a mutare nel tempo e rimarrà endemico. L’unica cosa che importa è cercare di capire se i vaccini funzionano o no sulle mutazioni. Per il momento, rispetto a tutte le varianti esistenti, inclusa la Delta, le persone vaccinate non vanno incontro a una malattia grave. Se però è in circolazione un virus più trasmissibile, è ovvio che le persone non vaccinate devono fare attenzione».

     

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    Un altro nodo della campagna vaccinale: tanti under 60, che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca e ora devono ricevere un siero diverso, esitano di fronte alla vaccinazione mista. «Sulla vaccinazione eterologa è stato fatto un grande errore di comunicazione a livello centrale. Quando il generale Figliuolo ha dichiarato che è in fase di preparazione la terza dose, ha omesso di dire che questa sarà per tutti una somministrazione di un vaccino a mRna.

     

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    Anche per coloro che hanno già ricevuto due dosi di AstraZeneca o una dose di Johnson&Johnson. Se l’avesse detto fin da subito, tutti avremmo accettato una vaccinazione eterologa. Ora, invece, in tanti esitano a fare il richiamo con un siero diverso. La vaccinazione mista non è una soluzione che ci siamo inventati di corsa: nella vaccinologia mischiare è una cosa normale. Dico a tutti di andarsi a vaccinare, di fare l’eterologa senza nessuna paura».

     

    In Veneto il 99% degli attuali ricoverati a causa del Covid-19 non era vaccinato. Alcuni degenti anziani hanno detto di non essersi sottoposti al vaccino perché convinti a non farlo dai figli. Che cosa ne pensa?

    astrazeneca dato ai giovani astrazeneca dato ai giovani

    «È un errore gravissimo. Esitare a vaccinarsi perché si crede che basti la protezione data da altri vaccinati è sbagliato. Il virus ci sarà e continuerà a girare: anche chi finora è stato fortunato, se non si vaccina prima o poi verrà infettato».

     

    All’alba dell’estate i dati sui contagi sono i più bassi dell’anno, la campagna vaccinale procede e, ad eccezione della valle d’Aosta (gialla), l’Italia è in zona bianca. Tutto riapre, ma il governo resta diviso sulla ripresa delle attività di discoteche e sale da ballo dal primo luglio. Che idea si è fatta sul tema?

    «Secondo me, in questo momento, l’accesso potrebbe essere consentito solo per persone che hanno fatto il tampone o che hanno il Green pass. Non me la sentirei di dire apriamo tutto. Far entrare persone non vaccinate è ancora rischioso».

    concerto in mascherina a barcellona 7 concerto in mascherina a barcellona 7

     

    Perché le sagre con musica, i concerti, le partite allo stadio, i trasporti con capienza all’80% sì e le discoteche no?

    «Nel momento in cui il concerto o la partita allo stadio prevedono posti a sedere distanziati e regole anti-Covid ben precise, nel momento in cui la sagra ha numeri limitati, sono diversi dalle discoteche, in cui si creano più facilmente assembramenti ed è più difficile controllare che tutti indossino le mascherine.

     

    vaccino astrazeneca vaccino astrazeneca

    Ma se anche negli eventi citati si creano condizioni di assembramento forte, allora la distinzione con le discoteche non ha più senso di esistere. Il punto è questo: se dobbiamo fare eventi all’aperto ok consentirlo, ma il controllo sul numero di persone deve esserci. Non siamo ancora nella condizione del liberi tutti. Aprire una discoteca all’aperto è fattibile, purché il numero di persone sia contingentato».

     

    Lei andrà in vacanza?

    «Ho già ricominciato a muovermi. In questo momento sto tornando dal mare. Per tutta l’estate, ho tutti i weekend impegnati per la presentazione del mio libro. Sono già stata a Trieste, a Ragusa, a Fano, e andrò a Salerno il prossimo fine settimana. Sono vaccinata io, è vaccinato mio marito, che ha ricevuto settimana scorsa la seconda dose, e così anche i miei figli e i miei genitori».

     

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    Che cosa le è mancato di più, in questi mesi di chiusure, distanziamento e riduzione della socialità?

    «Abbracciare le persone».

     

    È il momento per tornare a farlo?

    «Tra persone vaccinate si può. Così come è possibile stare tranquillamente senza mascherina al chiuso. Quando invece sono in presenza di persone non vaccinate uso la mascherina e mantengo le distanze».

     

    Ha recuperato abitudini che per forza di cose aveva dovuto abbandonare nei mesi di lockdown e di chiusura?

    «Mi è mancato poter vedere i miei genitori con tranquillità, perché li ho evitati fino a quando non si sono vaccinati. Non abbiamo mai più fatto un pranzo insieme, ci vedevamo sempre all’aperto. Il fatto di poterci vedere tutti insieme ora è importante. Da madre, la cosa che mi fa più piacere è che anche i miei figli possano vedere i loro amici con più serenità. Quindi è un sollievo soprattutto per i più giovani, che hanno dovuto limitarsi nella loro socialità, e i più anziani, che sono stati in casa da soli per un anno abbondante».

    open day vaccini open day vaccini

     

    Quali consigli dà agli italiani per trascorrere l’estate serenamente?

     «L’unico consiglio che do è di vaccinarsi».

     

    Anche rinviando le vacanze, se necessario?

     «Laddove è possibile dico di vaccinarsi prima e ritardare le vacanze, così si va in vacanza sicuri, senza rischiare. Capisco che questo possa essere un problema. Io spero che il governo riesca a organizzare la vaccinazione nelle località di vacanza. Se si fanno gli open day, si possono aprire anche ai turisti, spero si faccia uno sforzo in questo senso. Il suggerimento che do è: finché non si è già vaccinati, bisogna fare estrema attenzione perché il virus non è morto».

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