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    CORONAVIRUS, CACCIA ALLA CURA - AL VIA LA SPERIMENTAZIONE DI UN FARMACO PER L'ARTRITE REUMATOIDE NEI PAZIENTI AFFETTI DA COVID-19 DOPO I PRIMI UTILIZZI IN CINA. “ORMAI STIAMO TESTANDO LA CURA IN TUTTA ITALIA E OGNI CENTRO PUÒ FARNE RICHIESTA. SCAMBIARSI DATI E OPINIONI NELL' ATTESA DEI RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE È IMPORTANTISSIMO”


     
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    Amalia De Simone per il “Corriere della Sera”

     

    il tocilizumab il tocilizumab

    Dall' ospedale Padova sud: «Due pazienti in sub intensiva hanno avuto miglioramenti già due ore dopo il trattamento». Da Potenza: «Paziente di 77 anni in rianimazione in miglioramento e paziente di 57 anni in malattie infettive P/F 325 dopo un' ora dal trattamento». Dall' ospedale di Cosenza: «Il primo paziente in rianimazione (molto grave) ha evidenziato una riduzione dei lattati e sta migliorando».

     

    Marco Palla legge ad alta voce e la mascherina che porta sul volto non attutisce la timida soddisfazione che prova. Lui è uno dei giovani ricercatori che lavora fianco a fianco con Paolo Ascierto, lo scienziato napoletano che ha avuto l' intuizione di sperimentare la terapia farmacologica con il tocilizumab (un farmaco per l' artrite reumatoide) nei pazienti affetti da Covid-19 dopo i primi utilizzi in Cina. Cifre, termini medici incomprensibili per chi non è del mestiere e una parola su tutte che accende la speranza: miglioramenti.

     

    il tocilizumab il tocilizumab

    Nella stanza numero 3 al quinto piano della palazzina «degenze» dell' Istituto R Pascale, si legge come un mantra la chat informale di coordinamento tra il team napoletano guidato da Ascierto e una trentina di altri centri in tutta Italia che stanno utilizzando il farmaco.

    «Bisogna fare rete - dice Ascierto, guardando uno a uno i suoi collaboratori -. In questo momento il network è fondamentale così come è importante la condivisione dei dati e delle esperienze concrete: per esempio capire cosa succede con i pazienti che vengono trattati con antivirali o che hanno delle comorbilità. Sono tutte informazioni utili.

     

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    È ovvio che aspettiamo tutti la certezza della sperimentazione fatta con rigore scientifico e secondo i principi della good clinical practice, però in questo momento di emergenza bisogna anche avere un' idea di quello che accade sul campo». E il campo ora è piuttosto vasto poiché la casa farmaceutica ha distribuito gratuitamente più di mille trattamenti. «Ormai stiamo testando la cura in tutta Italia e ogni centro può farne richiesta. Perciò scambiarsi queste opinioni nell' attesa dei risultati della sperimentazione è importantissimo, così cominciamo a capire tempistiche e metodi di utilizzo.

     

    Anche il numero dei pazienti trattati sta diventando interessante perché almeno il 60 - 70% dei trattamenti distribuiti sono stati somministrati».

     

    Palla si occupa di coordinare le chat in relazione al Covid 19. «Ce ne sono due, una tutta napoletana dove è nata l' idea di sperimentare il farmaco, nell' altra invece siamo costantemente in interazione con gli altri centri che ci aggiornano sulla situazione dei loro pazienti». Le cifre provenienti da tutta Italia finiscono in un database gestito dal ricercatore Marcello Curvietto, che compila fogli excel mentre, coalizzato con gli altri, prende in giro Ascierto per la sua fede calcistica juventina, minacciando di strappare la maglia firmata da Ronaldo affissa su una delle pareti. «Abbiamo messo in piedi questo database subito dopo aver trattato i primi pazienti all' ospedale Cotugno: così riusciamo a costruire dei casi clinici e a monitorare le curve e i grafici di tutti i valori dei pazienti trattati con il tocilizumab».

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    La donna del team è Claudia Troianiello ed è tornata in fretta e furia da Pittsburgh dove stava studiando proprio alcune applicazioni del tocilizumab. «Anche noi abbiamo una chat ma è molto meno formale e asettica di quelle mostrate finora - scherza - infatti si chiama "crick e croc" che sono i nomignoli che usa il dottor Ascierto per me e per una collega che in questo momento si trova a Udine, proprio su questa chat è nata l' idea di utilizzare il tocilizumab per il coronavirus».

     

    Nel frattempo fa capolino l' oncologo Antonio Grimaldi che in questo momento si sta occupando dei pazienti in reparto. «Loro restano la nostra priorità perché la ricerca è al loro servizio», dice Ascierto che sorride maneggiando un segnalibro con una frase di Einstein: «Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo».

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