GIUSEPPE REMUZZI
Anticipazione da “Oggi”
In un’intervista a OGGI, in edicola da domani, Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ribadisce che il virus c’è ancora ma la malattia non fa più paura.
E racconta che cosa osservano lui e i suoi colleghi in particolare in Lombardia, dove «dai tamponi rileviamo una bassa carica virale, ovvero casi debolmente positivi... Per essere analizzato l’Rna del virus subisce una trasformazione.
COPERTINA OGGI - 2-9 LUGLIO 2020
Viene trascritto a Dna e amplificato in una serie di cicli. Più è alto il cosiddetto Cycle threshold, il ciclo-soglia, meno Rna virale è presente in chi ha fatto il tampone. Sotto le 100 mila copie di Rna non c’è sostanzialmente rischio di contagio. Nei campioni esaminati ne abbiamo trovate meno di 10 mila che corrispondono a 34-36 cicli».
Ma quindi tutti i nuovi positivi lo sono debolmente? «No, assolutamente», risponde Remuzzi a OGGI. «Io parlo di quelli analizzati in Lombardia, ma anche in Liguria e in Veneto. In altre aree geografiche possono esserci tamponi positivi con cariche elevate: quei soggetti sono contagiosi e vanno subito isolati. Il virus c’è, ma non occorre spaventare le persone per indurle a rispettare le norme. Al contrario, bisogna dire loro: siamo a questo punto proprio perché siamo stati bravi a rispettarle».
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Ancora necessario l’uso di mascherine, lavaggio delle mani e distanza ma «i dati mostrano che la possibilità di contagiarsi all’esterno è molto più bassa». E per proteggersi bisogna avviare «una massiccia campagna di vaccinazioni antinfluenzali e contro lo pneumococco».
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