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    IL VIRUS AMMAZZA ANCHE IL LUSSO – I GRANDI MAGAZZINI AMERICANI “NEIMAN MARCUS” POTREBBERO DICHIARARE BANCAROTTA QUESTA SETTIMANA – PER VIA DEL CORONAVIRUS TUTTI I 43 NEGOZI DEL GRUPPO SONO STATI COSTRETTI A CHIUDERE E LA MAGGIOR PARTE DEI 14MILA DIPENDENTI LICENZIATI – IL GRUPPO HA GROSSI PROBLEMI DI LIQUIDITÀ DAL 2013, MA CON L’EPIDEMIA È ARRIVATO IL COLPO DI GRAZIA


     
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    Francesco Tortora per www.corriere.it

    grandi magazzini neiman marcus 1 grandi magazzini neiman marcus 1

     

    La prima celebre vittima della recessione americana provocata dal coronavirus è Neiman Marcus. I grandi magazzini di lusso sono stati costretti a chiudere tutti i 43 store negli Usa fino al 30 aprile e a licenziare la maggior parte dei 14 mila dipendenti. Questa settimana il gruppo texano potrebbe dichiarare bancarotta dopo non essere riuscito ad onorare il pagamento degli interessi su obbligazioni che erano in scadenza lo scorso 15 aprile.

    grandi magazzini neiman marcus grandi magazzini neiman marcus

     

    Debiti miliardari

    La società che ogni Natale presenta un catalogo di regali sfarzosi e costosissimi ha debiti per circa 5 miliardi di dollari (4,3 miliardi di euro) e, secondo i media americani, avrebbe ottenuto un periodo di grazia di cinque giorni per pagare 72,9 milioni di dollari (67,3 milioni di euro) di interessi dovuti su obbligazioni che scadono nel 2024. Ma non è finita qui. Entro 30 giorni il gruppo dovrebbe coprire un ulteriore interesse di 5,7 milioni di dollari (5,2 milioni di euro) su obbligazioni in scadenza nel 2021.

     

    Problemi di liquidità dal 2013

    geoffroy van raemdonck ceo neiman marcus geoffroy van raemdonck ceo neiman marcus

    Negli ultimi tempi Neiman Marcus, che ha problemi di liquidità dal 2013, ha cercato di evitare il fallimento estendendo le scadenze dei pagamenti con i creditori, ma ciò non ha fatto altro che aumentare le spese per interessi della società. Per tenere in piedi il gruppo l'amministratore delegato Geoffroy van Raemdonck ha già rinunciato al suo stipendio per l'anno in corso e altri dirigenti hanno accettato tagli "significativi": "Sebbene queste siano le decisioni più difficili da prendere - ha dichiarato in una nota van Raemdonck - il nostro obiettivo è proteggere l'attività a lungo termine in modo da poter continuare a servire i nostri collaboratori e clienti".

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