1 – PREGLIASCO A RADIO CAPITAL: "LE MESSE IN CHIESA? AVREI ASPETTATO ANCORA UN PO'”
messa coronavirus
Si è deciso di ricominciare le messe, con le dovute cautele. "La riapertura delle chiese è molto desiderata. Dal punto di vista del rischio di avere assembramenti, però, questo li aumenta, ogni rubinetto di apertura crea problematiche. Spero e credo che venga attuato nel miglior modo possibile, è una questione soprattutto di responsabilità e di autoconvincimento che non è ancora finita, che non siamo fuori dal rischio.
FABRIZIO PREGLIASCO
Io avrei aspettato ancora un po'", dice a Radio Capital il virologo Fabrizio Pregliasco, "il rischio è più elevato per gli anziani, quindi è necessario che ci siano misure stringenti, eventualmente anche, e qui servirà un impegno da parte dei parroci, moltiplicare le occasioni di incontro, dare maggiori occasioni di essere presenti al rito, per garantire il massimo distanziamento. L'organizzazione e la responsabilizzazione saranno elementi determinanti. Magari si potrebbero prevedere prenotazioni online, come stiamo immaginando per le attività sanitarie e altri ambiti. Bisogna migliorare l'efficienza e la sicurezza di questi momenti di raccoglimento".
2 – EUCARESTIA CON I GUANTI E ACQUASANTIERE VUOTE LE REGOLE PER LE MESSE
Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”
preti con la mascherina sanificazione chiesa
Con mascherine, distanze e numero chiuso, con le ostie distribuite dal sacerdote in «guanti monouso» e ricevute nelle mani senza contatti, insomma con tutta la prudenza del caso si ricomincia: dopo due mesi di divieto per la pandemia, da lunedì 18 maggio i fedeli cattolici potranno tornare a messa. Si parte dalle messe feriali, meno frequentate - e giusto nel centenario della nascita, il 18 maggio 1920, di Giovanni Paolo II - in modo da avere qualche giorno di rodaggio prima di domenica 24.
conte lamorgese
CARDINAL BASSETTI PAPA FRANCESCO
Il «protocollo di intesa» tra governo e Cei è stato firmato ieri mattina a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro dell' Interno Luciana Lamorgese e il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi. Dopo le tensioni di due settimane fa, e la protesta della Cei in nome della «libertà di culto», le parole concilianti di papa Francesco sulla «prudenza e obbedienza alle disposizioni» erano state il segno del ritorno al dialogo. Come chiedevano i vescovi, ora il protocollo prevede la «ripresa graduale» delle celebrazioni «con il popolo». Il ministro dell' Interno ha fatto sapere che un «impegno analogo» è stato preso anche con i rappresentanti delle altre fedi, dagli ebrei ai musulmani, e delle altre confessioni cristiane. All' inizio della settimana c' è stato un incontro telematico e ieri era pronta la terza versione del protocollo, un testo simile a quello con la Cei è definito, tutti hanno chiesto di poter ricominciare lo stesso giorno dei cattolici.
sanificazione chiesa 1
Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro
Nel dettaglio, il protocollo per le messe prevede di evitare «ogni assembramento» e che «il legale rappresentante», cioè il parroco, «individui la capienza massima dell' edificio, tenendo conto della distanza minima di sicurezza», almeno un metro tutt' intorno. L' accesso sarà «contingentato e regolato da volontari», se mai si celebreranno più messe. Entrando in chiesa bisogna rispettare la distanza di «almeno un metro e mezzo», le porte restano aperte «per evitare che porte e maniglie siano toccate». All' ingresso saranno disponibili dei «liquidi igienizzanti». I fedeli indosseranno le mascherine e non potranno entrare se hanno una temperatura pari o superiore a 37,5 gradi o sono stati in contatto «nei giorni precedenti» con persone positive al Covid-19.
messa coronavirus 2
Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro
Si dovranno disinfettare tutti gli spazi, gli oggetti sacri e i microfoni alla fine di ogni messa. Bisogna poi «ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri», ci può essere un organista ma non il coro, non si deve fare lo scambio della pace, le acquasantiere resteranno vuote. Quanto alla distribuzione della comunione, «avvenga dopo che il celebrante e l' eventuale ministro straordinario avranno curato l' igiene delle mani e indossato guanti monouso; gli stessi - indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un' adeguata distanza - abbiano cura di offrire l' ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli». Evitare contatti, soprattutto: niente libretti di preghiere e canti e niente offerte durante la messa. Tutte le disposizioni si applicano anche per battesimi, matrimoni, unzione degli infermi e funerali. Le cresime sono rinviate. Anche le confessioni devono avvenire «in luoghi ampi e areati», sacerdoti e fedeli «indossino sempre la mascherina».
chiesa vuota via crucis solitaria coronavirus
In Vaticano la faccenda è ancora «allo studio». Per il momento Francesco continuerà a dire messa a Santa Marta senza fedeli. La prima grande celebrazione in vista è Pentecoste, il 31 maggio. «Si stanno valutando le modalità» spiegano Oltretevere, perché le messe del Papa sono un problema a parte, San Pietro è enorme e anche rispettando le distanze ci sarebbe un problema di code all' ingresso e assembramento.
coronavirus sanificazione chiesa 1 coronavirus sanificazione chiesa