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    VARIANTE UNO A VARIANTE DUE – L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: “LA COSIDDETTA VARIANTE INGLESE HA UNA TRASMISSIBILITÀ SUPERIORE DEL 37%, CON PUNTE DEL 60%” – PER LA PRIMA VOLTA NELLE ACQUE DI SCARICO ITALIANE SONO STATE INDIVIDUATE SIA LA VARIANTE INGLESE SIA QUELLA BRASILIANA…


     
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    1 – Iss, variante inglese più trasmissibile del 37%, punte 60%

    (ANSA) - ROMA, 25 FEB - "In Italia si è stimato che la cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 ha una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, con una grande incertezza statistica" tra il 18% fino ad arrivare a punte del 60%.

     

    Lo scrive l'Istituto superiore di sanità (ISS) in un aggiornamento delle Faq sulle varianti sul proprio sito. "La stima - si legge -, è stata ottenuta da uno studio di Iss, ministero della Salute, Fondazione Bruno Kessler, Regioni/Province autonome. Questi valori sono in linea con quelli riportati in altri Paesi, anche se leggermente più bassi.

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    2 – Covid: Iss, varianti inglese e brasiliana in acque scarico

    (ANSA) - ROMA, 25 FEB - Le varianti del virus SARS-CoV-2 inglese e brasiliana sono state individuate per la prima volta nelle acque di scarico italiane.

     

    La ricerca, prima in assoluto sulle varianti in reflui urbani in Italia e tra le prime al mondo, è stata condotta dal gruppo di lavoro coordinato da Giuseppina La Rosa e da Elisabetta Suffredini dell'Itituto superiore di Sanità (Iss), in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico della Puglia e della Basilicata. I risultati dello studio dimostrano che le acque di scarico posso essere un utile strumento per valutare la circolazione delle varianti di SARS-CoV-2 nei centri urbani.

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    3 – Covid:Iss,varianti in acque reflue Perugia e Abruzzo ++

    (ANSA) - ROMA, 25 FEB - Mutazioni tipiche delle varianti brasiliana e inglese del virus Sars-CoV2 sono state trovate nelle acque reflue raccolte a Perugia dal 5 all'8 febbraio e mutazioni tipiche della variante spagnola in campioni raccolti da impianti di depurazione a Guardiagrele, in Abruzzo dal 21 al 26 gennaio 2021. Le varianti sono state individuate da uno studio condotto dall'Itituto superiore di Sanità (Iss), in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico della Puglia e della Basilicata.

     

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    I ricercatori dell'Iss hanno spiegato che "per consentire uno screening rapido, pratico e semplice delle varianti circolanti nella popolazione italiana è stato sviluppato un metodo che prevede l'amplificazione e il sequenziamento di una parte del gene S contenente specifiche mutazioni in grado di caratterizzarle. Il metodo, testato inizialmente su campioni clinici (tamponi naso-faringei), è stato successivamente applicato all'analisi delle acque di scarico raccolte in fognatura prima dei trattamenti di depurazione.

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    L'esame di questa matrice ha individuato, per la prima volta in campioni ambientali, la presenza di mutazioni caratteristiche delle varianti UK e brasiliana in alcune aree del nostro Paese dove la circolazione era stata accertata in campioni clinici di pazienti CoViD-19".

     

     "I nostri risultati - ha sottolineato Luca Lucentini, direttore del Reparto Qualità dell'Acqua e Salute - confermano le potenzialità della wastewater based epidemiology, non solo per lo studio dei trend epidemici, come già dimostrato in precedenti nostre ricerche e ormai consolidato nella letteratura scientifica, ma anche per esplorare la variabilità genetica del virus".

     

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    "Le prospettive sono promettenti - ha detto Lucia Bonadonna, direttore del Dipartimento Ambiente e Salute dell'Iss - in particolare se pensiamo che la sorveglianza sui reflui è applicata in diversi Paesi europei, anche se non ancora per la ricerca delle varianti". E ha concluso: "L'importanza della sorveglianza ambientale è stata riconosciuta, grazie anche al contributo dei risultati italiani, nel Piano europeo contro le varianti del Covid-19 (Hera incubator), che mira a rafforzare le difese dell'Unione davanti al crescente numero di mutazioni del virus".

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