Da “TgCom24”
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"Serve ragionevolezza. Noi con i vescovi e i vescovi con noi chiediamo all'autorità competente di essere intelligente nella formulazione di tutte le forme per vincere il contagio del virus. E ci mettiamo dalla loro parte. Per quanto riguarda le messe feriali, si tratta di piccoli gruppi di 10/20 persone che si radunano ogni giorno, se impediamo il raduno di questi gruppi dovremmo impedire tutte le altre forme, parallelamente.
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Che è una cosa assurda, irragionevole: i bar sono aperti, le botteghe sono aperte, così come sono in funzione i tram, i treni e le metropolitane". Lo dice Monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo di Milano, intervenendo alla trasmissione "Stanze Vaticane" di Tgcom24, commentando l'emergenza coronavirus a Milano e la sospensione di tutte le funzioni religiose.
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"Il nostro piccolo raduno quotidiano", spiega il monsignore, "non è contro lo spirito giusto di evitare il contagio vicendevole, è nella logica di evitare i grandi assembramenti di popolo. E noi per primi ci sforziamo di impedirlo. Ma le messe quotidiane non sono in questa linea. Dunque se non riusciamo ad adeguare la ragionevolezza di tutte le componenti di una società che si ribella al contagio del virus allora vien da dire: ‘Ma scusa tu lasci andare al bar ma non permetti di entrare in chiesa? Ma che ragionamento è questo?’
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