Coronavirus, Ue propone iniziativa contro disoccupazione europea
(AWE/LaPresse) - Nuova risposta di Bruxelles contro l'emergenza rcoronavirus. La Commissione europea propone SURE, un'iniziativa contro la disoccupazione in Europa, specialmente "nei paesi più colpiti, come Italia e Spagna". Ne dà notizia su Twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Lo strumento "è garantito da tutti gli Stati membri. Questa è la solidarietà europea in azione", assicura von der Leyen in un video messaggio sul social network.
1 - LA MEDIAZIONE DI VON DER LEYEN, NUOVO DEBITO BASATO SUL BILANCIO UE
coronavirus, il video messaggio di ursula all'italia 1
Federico Fubini per il “Corriere della Sera”
Dopo il diverbio fra i leader di Italia e Germania, giovedì notte Ursula von der Leyen è uscita scossa dal Consiglio europeo. Giuseppe Conte chiedeva il lancio di un eurobond in risposta alla devastazione economica dell' epidemia. Angela Merkel insisteva che i Paesi in difficoltà si devono rivolgere al fondo salvataggi europeo, il Mes. I due governi - e i due blocchi che rappresentano - hanno chiuso la teleconferenza senza neanche l' ipotesi di un accordo.
ursula von der leyen e angela merkel
ursula von der leyen e angela merkel
La presidente della Commissione ne ha concluso che tocca a lei. Questa ex ministra di Berlino e la sua squadra a Bruxelles cercheranno di gettare un ponte prima che i due fronti arrivino a una rottura pericolosa per la tenuta dell' euro. Ora l' iniziativa della Commissione sta prendendo forma e somiglia da vicino a un meccanismo per emettere debito comune europeo.
valdis dombrovskis paolo gentiloni
L' idea di von der Leyen è di modificare il Quadro finanziario pluriennale - cioè il bilancio Ue, che vale ogni anni circa l' 1% del prodotto dell' Unione - per permettere emissioni di debito. La proposta implica una revisione delle regole del bilancio di Bruxelles: oggi questo è alimentato dai contributi degli Stati e da quote di entrate doganali e dell' Iva; in futuro dovrebbe diventare possibile un ulteriore finanziamento a debito sui mercati garantito, in ultima analisi, dallo stesso bilancio europeo. Naturalmente, sempre a condizione che tutti i governi europei accettino e consentano man mano di alzare le soglie di emissione dei bond europei.
ursula von der leyen e angela merkel
Anche per questo von der Leyen, il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario per l' Economia Paolo Gentiloni vogliono partire dalle basi: prima vanno concordate in Europa le «missioni» e le relative spese, quindi le eventuali emissioni di debito comune per finanziarle.
La Commissione indicherà un programma nel quale Gentiloni vuole includere voci di spesa sanitaria, un piano di assicurazione dei disoccupati, progetti per le piccole imprese. Quindi anche von der Leyen, sempre attenta a non entrare in collisione con Berlino, sembra accettare l' idea che il bilancio Ue diventi la base perché Bruxelles vada sul mercato a finanziarsi.
Klaus Regling, il direttore tedesco del Mes, è parso accennare a questo scenario in alcune dichiarazioni apparse ieri sul sito della sua istituzione. «Ci sarà una nuova proposta per il bilancio europeo» con il nuovo quadro pluriannuale dal 2021, ha ricordato.
Klaus Regling
«Questa può essere una strada per la Commissione per emettere debito europeo più di quanto abbia fatto finora. E parte del bilancio Ue versato - ha aggiunto Regling - si potrebbe usare come base per la leva finanziaria (l' aggiunta al capitale versato di risorse a debito, ndr )».
conte ursula
Il direttore del Mes si è anche chiesto se oggi «abbia senso che l' Italia sia un contribuente netto al bilancio Ue per cinque miliardi di euro l' anno». Ma proprio a Roma la proposta in arrivo dalla Commissione, benché utile, non è giudicata sufficiente. Nel governo si sospetta che l' aumento di capacità finanziaria sia limitato: poche decine di miliardi l' anno per un blocco da 14 mila miliardi di fatturato, dove il reddito nel 2020 rischia di cadere di mille miliardi. Anche per questo l' Italia e un' altra decina di Paesi stanno lavorando a un documento per una «European Recovery Strategy» con veri e propri eurobond, acquistabili sul mercato dalla Banca centrale europea. I firmatari sarebbero gli stessi della lettera di pochi giorni fa sui «coronabond» - a partire da Francia e Spagna - più forse Malta, Cipro e la Slovacchia.
ursula von der leyen e greta thunberg 2
2 - E BRUXELLES PREPARA UN MAXI PIANO PER CONTRASTARE LA DISOCCUPAZIONE
Marco Bresolin e Francesco Spini per “la Stampa”
Un fondo di garanzia per destinare fino a cento miliardi di euro a sostegno delle politiche per contrastare la disoccupazione. Il piano arriverà questa mattina sul tavolo della Commissione europea per la riunione settimanale del collegio. Si tratta di uno schema temporaneo per il 2020, ma con la prospettiva di estenderlo in futuro.
REGLING fondo salva stati
L' esecutivo Ue ha recuperato circa 10 miliardi di euro dai margini dell' attuale bilancio Ue, ma punta a moltiplicare la somma fino a 8-10 volte tanto attraverso prestiti da cercare sui mercati per poi girarli ai Paesi in difficoltà, ovviamente a condizioni estremamente favorevoli. Gli Stati potranno usarli per gli interventi in sostegno dei lavoratori (cassa integrazione o assegni di disoccupazione) per mitigare i costi economico-sociali della serrata da Coronavirus (inutile dire che Italia e Spagna saranno i principali beneficiari).
giuseppe conte roberto gualtieri mes
La Commissione - che pensa anche di ridurre l' Iva sui prodotti medici - vuole inoltre convincere gli Stati a partecipare al fondo con ulteriori garanzie che potrebbero aumentarne la dotazione. Il piano è stato ribattezzato «Sure», un acronimo che sta per «Support mitigating Unemployment Risks in Emergency following the Covid-19 virus outbreak». Ci ha lavorato il commissario Paolo Gentiloni con il supporto dei colleghi Valdis Dombrovskis e Nicolas Schmit: l' esecutivo Ue punta a ottenere il via libera all' Eurogruppo in agenda martedì.
giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles
Si tratta di uno strumento nuovo che la Commissione mette sul tavolo per provare a ricomporre la frattura tra i Paesi del Nord e quelli del Sud Europa, alimentata dal dibattito sulle condizionalità del Fondo Salva-Stati e da quello sugli Eurobond. Su questi due punti le posizioni dei Paesi contrari non sono cambiate, anche se Germania e Olanda hanno quantomeno ammorbidito i toni e hanno ammesso la necessità di mostrare più solidarietà. Il ministro delle Finanze olandese, Woepke Hokestra, ieri ha fatto una sorta di «mea culpa» per la «mancanza di empatia» mostrata nei confronti dei cittadini dei Paesi del Sud. Ma ha ribadito il suo «no» agli Eurobond. Klaus Regling, direttore del Mes, ha detto che per introdurre uno strumento di questo tipo servirebbero fino a tre anni.
ursula von der leyen con il padre
Secondo il tedesco, anziché creare nuovi strumenti bisognerebbe dunque usare quelli già a disposizione: il Mes in primis, con le linee di credito precauzionali, ma anche la Banca europea per gli investimenti. Intanto in Italia si susseguono i conti relativi al costo economico della pandemia. Il Centro studi di Confindustria prevede per il 2020 una discesa del Pil di 6 punti percentuali, per rimbalzare l' anno successivo del 3,5%. Il punto di partenza del calcolo è un graduale ritorno all' attività della manifattura: dal 40% di inizio aprile al 70% all' inizio di maggio per arrivare al 100% a fine giugno.
Anche in uno scenario del genere, gli analisti calcolano che il pil nel secondo trimestre cadrebbe di circa il 10% rispetto a fine 2019. E ogni settimana in più di blocco costa lo 0,75% del pil: un' enormità. L' idea che circola tra gli industriali è che le prime a dover tornare in attività debbano essere le aziende funzionali a beni e servizi essenziali come ad esempio i produttori di macchine agricole e di utensili, che forniscono anche ricambi. Quindi si punta a riaprire le aziende che, magari fuori dai punti nevralgici della pandemia, garantiscano gli standard di sicurezza secondo il protocollo stilato con i sindacati.
conte gualtieri
Secondo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, la «priorità massima» ora è avere «la liquidità per le imprese per mantenere in vita il nostro sistema economico». Anche per il governatore della Banca d' Italia, Ignazio Visco, l' impatto di Covid-19 sul sistema economico-finanziario «sarà di proporzioni ampie e profonde». Nel corso della consueta assemblea dei partecipanti informa che Banca d' Italia archivia il 2019 con il «risultato più elevato mai raggiunto nella storia dell' istituto», pari a 8,2 miliardi di utili, 2 miliardi in più rispetto all' anno prima. Di questi al ministero dell' Economia andranno 7,867 miliardi che, con 1,009 miliardi di imposte, portano il versamento totale allo Stato a quota 8,9 miliardi.