Ora compare sul sito della Farnesina una "nota esplicativa" che di fatto smonta gli effetti del decreto di stanotte. Dice che ci si può spostare dalle zone arancioni e se la polizia ci ferma basta dire a voce che si hanno "comprovati motivi di lavoro" https://t.co/ZYA5qovAVU
— Federico Fubini (@federicofubini) March 8, 2020
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
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Una grande «zona di sicurezza» che comprende la Lombardia e 14 province e mira al «contenimento del contagio da coronavirus». Lo prevede il decreto del governo che libera le «zone rosse» del Lodigiano e del Padovano e fissa nuove regole per «evitare gli spostamenti». Un provvedimento che non blinda le zone ritenute a rischio ma di fatto divide in due l' Italia. Per tentare di fermare la corsa del Covid-19, scattano divieti in tutta la penisola e controlli affidati alle forze dell' ordine in porti, aeroporti e stazioni, dove saranno montati i termoscanner.
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Le verifiche all' interno di Comuni e Regione saranno invece «a campione» e dunque saranno i cittadini a dover dimostrare di avere necessità a varcare il confine della «zona di sicurezza» con un' autocertificazione. Per questo ieri sera la ministra Luciana Lamorgese - che ha istituito al Viminale una cabina di regia e ha convocato per oggi il comitato nazionale per l' ordine e la sicurezza - ha emanato la direttiva per fissare «percorsi canalizzati» per i passeggeri, stabilire le regole per gli accertamenti e i criteri per chi violerà le norme.
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Per tutti coloro che saranno fermati e forniranno una giustificazione senza riscontro scatterà la denuncia per inosservanza del provvedimento dell' autorità, l' articolo 650 del Codice penale punito con l' arresto fino a tre mesi e l' ammenda fino a 206 euro. Si è però deciso di potenziare le possibili sanzioni contro chi viola le norme prevedendo «la contestazione di delitti colposi contro la salute pubblica». La «veridicità dell' autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli» e la raccomandazione alle forze dell' ordine è quella di ammonire il cittadino a dire la verità, ma in caso di riscontro negativo si procederà alla cattura. Un rischio previsto anche per chi viola la quarantena.
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Il decreto mira al «contenimento del contagio nella Regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia». Per questo impone di «evitare ogni spostamento delle persone in entrata e uscita dai territori individuati e negli stessi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute». È stato il comitato tecnico scientifico a suggerire la creazione di un' unica «area arancione» ritenendo che la «cinturazione» di sole due zone non fosse necessaria. E per questo è stato «consentito il rientro presso il domicilio, abitazione o residenza».
La direttiva ai prefetti stabilisce che «la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi "termoscan"». Al momento dell' ingresso nell' area viaggiatori «saranno attuati controlli sui passeggeri acquisendo le autodichiarazioni».
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Controlli serrati per chi vola da e per i luoghi della «zona di sicurezza». Il Viminale ha deciso che «negli aeroporti delle aree dei territori "a contenimento rafforzato", i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione. Analoghi controlli verranno effettuati nei voli in arrivo nelle predette aree. Restano esclusi i passeggeri in transito». Nuove regole anche per chi va all' estero: «Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti o domiciliati nei territori soggetti a limitazioni. Nei voli Schengen ed extra Schengen in arrivo, i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio all' atto dell' ingresso».
Il controllo di chi viaggia in macchina o sui Tir «avverrà lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti».
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Sarà la polizia stradale «a vigilare sulla rete autostradale e sulla viabilità principale verificando le autodichiarazioni», mentre sulla «viabilità ordinaria» toccherà « all' Arma dei carabinieri e alle polizie municipali». Il decreto consente la libera circolazione delle merci e questo - è stato poi spiegato - è stato deciso «per non interrompere l' attività produttiva e quella commerciale». In pratica basterà dimostrare che ci si sposta per consegne e approvvigionamenti - anche di generi che non rientrano nelle categoria di "prima necessità" - e non ci sarà alcun obbligo di andare in quarantena anche se il transito è avvenuto nella «zona di sicurezza».
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Venezia è stata dichiarata «zona di sicurezza» dunque «i passeggeri delle navi di crociera non potranno sbarcare per visitare la città ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei Paesi di provenienza». Nei porti vengono invece effettuate verifiche analoghe a quelle dei viaggiatori che utilizzano altri mezzi e dunque passando attraverso i «corridoi» prestabiliti. Le regole per le navi dove ci fosse una persona positiva sono state fissate dalla protezione civile e prevedono l' individuazione di quattro porti - Civitavecchia, Bari, Ancona e Ravenna - dove farle attraccare. La procedura prevede che i crocieristi siano sottoposti al triage prima dello sbarco e vengano poi divisi tra asintomatici da destinare alle caserme e sintomatici da trasferire in ospedale.
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I nuclei familiari non dovranno essere divisi e i turisti stranieri saranno subito rimpatriati. I divieti imposti al di fuori della «zona di sicurezza» impongono la sospensione di tutte le attività sportive e di quelle sociali nelle discoteche, nei pub e nelle sale giochi. «Alle persone anziane e agli immunodepressi viene raccomandato di non uscire dalla propria abitazione se non nei casi di stretta necessità» e lo stesso «limite agli spostamenti vale per tutte le altre persone». È invece proibito entrare nelle sale di attesa degli ospedali «agli accompagnatori dei pazienti» mentre le visite a chi si trova nelle case di riposo e negli hospice devono essere effettuate soltanto «se autorizzate dalla direzione sanitaria».
La lotta contro il tempo per battere il coronavirus si muove su tre linee precise e indispensabili: seguire le regole, mantenere le distanze, spostarsi soltanto in casi eccezionali.