CORONAVIRUS, SEI FARMACIE SVALIGIATE DI NOTTE DURANTE IL LOCKDOWN
Antonio Crispino per www.corriere.it
farmacie assaltate durante il lockdown per coronavirus
Il nome del file audio inviato con whatsapp è «Richiesta di aiuto». Al play parte una voce affannata e scossa: «Ragazzi, scusate se registro un audio ma non ce la faccio a scrivere, sono distrutta». A parlare è Maria Grazie Mediati, è la titolare della farmacia Castelforte che si trova nel quartiere Centocelle di Roma. La vetrina della sua farmacia è stata frantumata da un grande masso, di quelli bianchi che si usano per la zoccolatura dei marciapiedi. Un ladro è entrato e le ha svaligiato il negozio, partendo ovviamente dai soldi che erano conservati nei registratori di cassa.
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Nell’audio registra un appello ai suoi colleghi farmacisti affinché si mobilitino contro «un vero e proprio assedio di cui siamo vittime». Dopo la serrata dei negozi a causa della quarantena imposta dal governo per limitare l’espansione del coronavirus, le farmacie sono tra le pochissime attività rimaste aperte. E per questo sono diventate bersaglio dei malviventi. In appena due notti ne sono state prese di mira sei, tutte nello stesso circondario. Dai video di sorveglianza si vede sempre un uomo corpulento che scaglia con violenza un grosso masso fino a crearsi un varco nel vetro in frantumi.
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Riccardo Pacchiarotti è un giovane dottore che ha la sua farmacia ad appena quattrocento metri dalla collega. Quando lo incontriamo è alle prese con i vetrai che gli stanno sostituendo la vetrina. Tutto attorno è circondato dal nastro rosso e bianco, l’interno del locale è stato devastato, le mensole alle pareti divelte. «Alla paura per il virus noi aggiungiamo quella per la sicurezza personale» dice abbassandosi leggermente la mascherina che porta sul volto. E’ tra i fortunati che sono riusciti a procurarsela. La Mediati, ad esempio, non è riuscita a trovarle nemmeno per sé e per i medici che lavorano con lei. Si arrangia con una visiera da giardiniere che crea una specie di paravento con i clienti ma non garantisce nessuna protezione. Infatti, molti suoi colleghi si sono contagiati proprio stando al bancone con i clienti.
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controlli delle forze dell'ordine 1
Pacchiarotti spiega che da quando è iniziata l’emergenza sanitaria le rapine sono all’ordine del giorno: «Oggi è ancora più semplice, gli basta indossare la mascherina e sono già travisati». I ladri le hanno, i farmacisti no. «Siamo un bancomat. Sanno che qualche euro lo trovano sempre. Lavorare così comincia a essere complicato».
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Qualche altro passo più avanti e incontriamo un altro dottore alle prese con i danni. E’ Marco Guidi Poli Sandri, dell’omonima farmacia. Negli anni, di rapine e furti ne ha subiti cinque o sei. «Negli ultimi tempi si stava bene - riflette - Centocelle è un quartiere bello, pieno di vita, gli serve poco per rinascere». E’ appassionato del suo lavoro, come i suoi colleghi. Nessuno di loro ha abbassato la serranda per far fronte ai problemi collaterali. «Ma no, c’è un’emergenza grave nel Paese e vuole che ci mettiamo a chiudere facendo le vittime? Però, vi prego, non chiamateci eroi. Se fare il proprio lavoro oggi significa essere eroi allora vuol dire che siamo caduti davvero molto in basso».
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