Francesca Gambarini per www.corriere.it
PIAZZA AFFARI BORSA MILANO
L’effetto Coronavirus» si abbatte sui mercati mondiali. E l’Italia, che da venerdì è alle prese con la diffusione del virus, è tra i mercati finanziari più colpiti. Piazza Affari ha chiuso una giornata nera con l’indice Ftse Mib in calo del 5,43% a 23.427 punti, dopo essere arrivata a perdere oltre il 6%. La seduta negativa ha causato una riduzione della capitalizzazione del paniere dei titoli principali della Borsa di Milano di circa 30 miliardi di euro.
il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 26
La paura per un’escalation del coronavirus fuori dalla Cina affossa anche le altre Borse europee. L’indice Eurostoxx 600 ha perso il 3,84%. Londra arretra del 3,34% a 7.146 punti. Francoforte cede il 4,01% a 13.035 punti e Parigi il 3,94% a 5.791 punti. Anche Wall Street in picchiata, con perdite intorno al 3% (qui i mercati principali e l’andamento degli indici).
A Milano il decimo ribasso più ampio
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Il crollo di lunedì a Piazza Affari, porta il Ftse Mib ad azzerare i guadagni dell’anno in corso. Il calo è il decimo ribasso più ampio degli anni 2000: la seduta peggiore per la Borsa di Milano è stato quello del 24 giugno 2016, quando il Regno Unito ha scelto di uscire dall’Unione Europea e l’indice principale di Piazza Affari ha perso il 12,48%.
L’ultimo calo in doppia cifra prima di quello - gli indici erano però calcolati diversamente - fu sempre a giugno, ma nel 1981. L’11 settembre, il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle, il calo fu del 7,57%; 3 giorni dopo, del 6,62%. Nel 2008, con la crisi seguita al crack di Lehman Brothers, la Borsa perse l’8,24%; nelle sedute successive i cali furono del 7,14% (10 ottobre 2008), 6,78% (16 ottobre) 6,20% (11 novembre) e 6,26% (1 dicembre). Anche nel 2011 la crisi sul debito italiano spinse Piazza Affari in profondo rosso: il primo novembre la correzione del Ftse Mib era stata del 6,8%. Quello di oggi, dunque, è «soltanto» il decimo ribasso più ampio dal 2000.
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Spread a 145 punti
A Milano, dopo un’apertura già molto negativa (-3,4%), la Borsa è peggiorata durante l’arco della giornata: nel pomeriggio, in concomitanza con l’avvio in terreno fortemente negativo dei mercati americani (Dow Jones -3,2%, Nasdaq -4,5%), l’indice principale - ovvero il Ftse Mib - era arrivata a cedere il 6%. Intanto lo spread fra Btp e Bund tedeschi staziona a quota 145 punti, con il rendimento del decennale allo 0,96%.
coronavirus gli effetti sul lusso 1
«L’Italia verso la recessione»
L’impatto dei contagi da coronavirus per l’Italia non si limita ai mercati finanziari. Ad aggravare la situazione contribuisce anche l’economia reale, con la recessione «tecnica» data quasi per scontata dopo il -0,3% del quarto trimestre 2019. E un 2020 che va verso la crescita negativa, con stime fra -0,5% e -1%: sono queste le prime stime degli economisti sull’impatto dei contagi in Italia. Se, dopo il -0,3% segnato nell’ultimo trimestre del 2019, il pil italiano dovesse subire una nuova contrazione nel primo trimestre sotto il peso dell’emergenza, il paese entrerebbe tecnicamente in recessione, segnando due trimestri consecutivi con il segno meno, con Lombardia e Veneto che da sole rappresentano circa un terzo del pil nazionale (leggi l’articolo completo).
Il coronavirus ha «chiuso» il Nord-Est. Vale a dire la parte più forte del Paese che da solo vale oltre il 30% del Pil e il 40% delle esportazioni. Il governo sta cercando di rimediare annunciando la sospensione di tributi e bollette per tutta la «zona rossa» che si concentra nel Lodigiano.
GABRIELE BASILICO FOTOGRAFA CATTELAN IN PIAZZA AFFARI
Banche e lusso
le strade vuote di codogno
A Piazza Affari, segno negativo per tutte le blue chips, con un particolare accanimento per le vendite sui titoli del lusso, gli industriali e i finanziari. Male i finanziari con Nexi a -8,61%, Unicredit -4,13%, Ubi Banca -6,55%, Intesa Sanpaolo -5,75%, Generali -5,40% Unicredit ha diffuso in mattinata una nota per confermare la volontà del ceo Mustier di rimanere alla guida del gruppo.
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Contengono le perdite i titoli più tradizionalmente difensivi, come le utility (Enel, Italgas, Hera, Terna, A2A).
Male invece - fuori dal listino principale - le azioni di Fiera Milano (che ha rinviato «Mido», l’esposizione dell’occhialeria) in ribasso dell’11,5%. Giù anche il comparto lusso, visto che le ricadute economiche del coronavirus sul comparto potranno essere rilevanti: interruzioni della produzione e ritardi nella fornitura e possibili cali della domanda sono gli effetti più ovvi, ma danni potranno arrivare anche dalla cancellazioni di fiere e sfilate (a Milano, per esempio, vari stilisti come Armani hanno fatto sfilate a porte chiuse) e dalla mancata presenza di buyer cinesi, solitamente tra i più attivi.
scaffali vuoti all'esselunga milano
Il caso Juventus
Crollo per Juventus Fc, unico titolo del listino principale con una perdita a doppia cifra. Il titolo del club bianconero ha perso l’11,83% con l’annuncio della chiusura del museo del club e con la possibilità di disputare le prossime partite di campionato a porte chiuse. Male, come detto, il lusso (Moncler -5,36%, Ferragamo -8,90%), gli industriali (CnhI -7,65%, Fca -6,13%). Telecom Italia ha perso il 3,97%, mentre tra gli energetici Enel ed Eni hanno chiuso in calo rispettivamente del 4,90 e del 4,67 per cento.
Compagnie aeree ko
carnevale di venezia con il coronavirus 1
La diffusione del coronavirus e le misure prese per limitare i flussi di viaggiatori stanno avendo pesanti conseguenze sui titoli delle compagnie aeree e delle società di trasporto, dei tour operator e delle catene alberghiere, in tutto il Vecchio Continente, dove il settore viaggi è il piuù penalizzato insieme alle società minerarie e all’automotive. Il sottoindice Stoxx600 «Travel&Leisure» cade del 5,6%. A Londra perde del 12% Easyjet, del 10% Ryanair e del 7,3% Iag (British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus), il gruppo crocieristico Carnival cede oltre il 6% e il tour operator Tui l’8,4%. Male anche il gruppo di hotel e ristoranti Whitbread (-5,6%) e il colosso alberghiero Intercontinental Hotels (-6%). A Parigi Air France-Klm cade del 9,7%, a Madrid -6,4% per Melia Hotels.
un soldato con la mascherina in piazza duomo a milano
A Piazza Affari Atlantia, che gestisce gli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino, perde il 4% e l’Enav scivola del 3%. Secondo gli analisti di Banca Imi, il titolo della società di gestione del traffico aereo in Italia potrebbe essere impattato in modo marginale dalla riduzione dei volumi di traffico e quindi dei servizi forniti dalla compagnia anche se la più bassa attività tradizionale nei primi mesi dell’anno dovrebbe contenere gli effetti sul business.
L’Asia in rosso
PSICOSI CORONAVIRUS - ASSALTO AI SUPERMERCATI
Stesso effetto, in chiusura dei mercati, lunedì mattina in Asia. L’alert sul coronavirus diramato in Corea del Sud, il Paese più colpito al di fuori della Cina, ha scatenato forti vendite alla borsa di Seoul. L’indice azionario benchmark Kospi ha perso fino a -3,74%, zavorrato, tra gli altri, dai titoli del colosso automobilistico Hyundai Motor (-3,91%). Lo won sudcoreano si è indebolito a 1.217,85 per dollaro.
coronavirus gli effetti sul lusso 5
PSICOSI CORONAVIRUS - ASSALTO AI SUPERMERCATI - NESSUNO VUOLE LE FARFALLE
In picchiata i titoli delle compagnie aeree Korean Air Lines -5,52% e Asiana Airlines -5,54%. Reuters ha riportato che entrambe le compagnie aeree sudcoreane hanno annunciato che sospenderanno i voli a Daegu, la quarta città più grande della Corea del Sud, con il numero più alto di persone infettate dal coronavirus. Il colosso degli smartphone sudcoreano Samsung ha annunciato sabato che un caso di coronavirus è stato confermato presso il suo complesso per la produzione di telefonia mobile in Corea del Sud; il titolo ha ceduto più del 2,5%.
coronavirus chiuso il pronto soccorso di lodi
Fanno meglio i listini cinesi di Shanghai (-0,31%) e Shenzhen (+1,24%) per la percezione che l’espansione del virus stia rallentando nel Paese, anche se non sono state allentate le misure di sicurezza per la città-madre del contagio, Whuan. Chiusa la Borsa di Tokyo per festività.
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Oro alle stelle
Continua intanto il boom delle quotazioni dell’oro. I prezzi del contratto spot sono volati nella giornata di ieri di oltre 30 dollari o +1,83%, salendo fino a $1,679,70 l’oncia, al record dal 6 febbraio del 2013, dunque in sette anni.
coronavirus città infettata
Petrolio giù
Durante la giornata, il petrolio affonda a New York, dove le quotazioni perdono il 4,29% a 51,08 dollari al barile. I future su Wall Street viaggiano in forte calo in scia all’impennata dei casi di contagio da coronavirus al di fuori della Cina.
coronavirus gli effetti sul lusso