Mic. All. per “il Messaggero”
corsica Yvan Colonna
Era stato aggredito dentro alla prigione di Arles: la scintilla che ha fatto scoppiare la rivolta in Corsica. Era il 2 marzo quando il detenuto più noto della prigione, l'indipendentista Yvan Colonna, era stato soffocato con una busta di plastica da Frank Elong Abé, detenuto per terrorismo. Gli aveva impedito di respirare per quasi dieci minuti. Ieri l'indipendentista corso condannato all'ergastolo è morto in un ospedale di Marsiglia. E adesso nell'isola la situazione potrebbe precipitare.
L'aggressione di Colonna è stata la miccia che ha fatto esplodere le violenze nelle città corse nelle ultime 2 settimane, costringendo il governo francese ad annunciare persino un'apertura sulla possibilità dell'autonomia. «Statu francese assassino»: la grossa scritta in corso sventolava su un lenzuolo bianco appeso a uno dei balconi del centro delle Imposte di Ajaccio, per dare il benvenuto, il 16 marzo, al ministro dell'Interno Gérard Darmanin, arrivato da Parigi per una visita di due giorni, per intavolare una trattativa sulla questione dell'indipendenza di Ajaccio da Parigi.
corsica scontri
Una missione per cercare di siglare la tregua, dopo due settimane di manifestazioni violentissime che hanno messo a ferro e fuoco la regione. Emmanuel Macron vorrebbe evitare che il vento indipendentista diventi ancora più impetuoso sull'isola: manca troppo poco tempo alle elezioni presidenziali. Ma adesso con la morte di Colonna la situazione diventa ancora più tesa. Condannato all'ergastolo per l'attentato che costò la vita al prefetto Erignac nel 1998 ad Ajaccio, Colonna è rimasto in coma per più di due settimane. Dal giorno dell'aggressione, le manifestazioni sono esponenzialmente montate: per molti si trattava di un agguato annunciato, dopo il rifiuto di trasferire il detenuto in un carcere corso.
corsica Yvan Colonna
GLI SLOGAN In queste settimane sono tornati gli slogan del Fronte di Liberazione, l'Fnlc: «Soluzione pulitica», «gijustizia e verità», «statu assassino». Sono tornate anche le richieste: il riconoscimento ufficiale della lingua corsa accanto al francese, il ritorno dei prigionieri corsi detenuti sul continente, l'evoluzione dello statuto dell'isola. E, poco per volta, sono montati atti dimostrativi e rivendicazioni. A settembre, la prima esplosione vicino ad Ajaccio, rivendicata dal Fnlc. Poi il caso Colonna. I movimenti autonomisti della Corsica hanno accusato le autorità francesi di non aver tutelato la vita dell'indipendentista, che sull'isola è considerato quasi un eroe dell'identità nazionale. I manifestanti hanno riempito strade e piazze in diverse città, da Corte a Bastia. In pochi giorni si sono contati 67 feriti, tra i quali 44 poliziotti.
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