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    COSA C’ENTRA PIRANESI CON I NANI DI TOLKIEN E CON LA SAGA DI HARRY POTTER? CE LO SPIEGA PIERLUIGI PANZA, CURATORE DI UN LIBRO SULL’INCISORE VENEZIANO E SULLA SUA INFLUENZA SUL MONDO CONTEMPORANEO – “TROVIAMO TRACCIA DELLA DISTOPIA PIRANESIANA IN “METROPOLIS” E IN “BLADE RUNNER” – “PIRANESI AMMASSA PALAZZI SU PONTI, TEMPLI SU PALAZZI E SCALA IL CIELO CON MONTAGNE DI EDIFICI. EPPURE, QUANTO GUSTO IN QUESTA AUDACIA! QUANTA GRANDIOSITÀ IN QUESTO FURORE!”


     
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    Esce «Piranesi.Gli scritti» (Electa, 28 e), edizione critica degli scritti dell’artista

    veneziano (1720-1778) a cura di Pierluigi Panza, studioso e giornalista del «Corriere

    della Sera», già autore del romanzo «La croce e la sfinge. Vita scellerata di Giovan

    Battista Piranesi» (Bompiani, finalista al Premio Campiello 2009). Il curatore racconta dove sia finito l’immaginario Piranesi oggi, dove si ritrova nelle mode del mondo contemporaneo, da Tolkien alla moderna fantascienza.

     

    Pierluigi Panza per il Corriere del Veneto - Estratti

     

     

    La dilagante moda per Tolkien - dovuta alla predilezione della premier per l’autore de Il signore degli anelli - può indurre a interpretare alcune opere di Giovan Battista Piranesi come una matrice del mondo highfantasy. L’incisore e «architetto veneziano», del quale Electa propone ora l’edizione critica degli scritti, in alcuni cataloghi delle sue raccolte di stampe premetteva saggi eruditi nei quali rivendicava il primato della storia di Roma, esaltava i pastiche decorativi (quasi una anticipazione del Postmodern) e l’importanza del ruolo della fantasia nella composizione artistica. Piranesi (1720-1778) è stato sempre affascinato dalla Romanità, dai grandi interni voltati, dagli spazi criptici e di insondabile estensione.

     

    sic transit gloria mundi sic transit gloria mundi

    Le sue rovine di Roma e, soprattutto, le sue Carceri d’invenzione generano un senso di oscurità e angoscia. 

     

    (...)

     

    E questi spazi saturnini, alchemici e illimitati hanno continuato a inquietare la Modernità e sono quelli che si riscontrano nelle esperienze postmoderne e decostruttive dell’architettura e anche nel linguaggio del cinema distopico, dell’opera lirica e della letteratura fantasy. Ad accorgersi del potenziale distopico di Piranesi fu Aldous Huxley, autore di Il mondo nuovo, che curò una riedizione delle Carceri presso Trianon Press nel 1949.

     

    piranesi piranesi

    «Ciò che Piranesi rappresenta – scrive Huxley - non è soggetto a cambiamenti storici. Egli non registra, come Hogarth, i fatti della vita sociale contemporanea né sta cercando, come Bentham, di progettare un meccanismo che possa cambiare la natura di tali fatti. Il suo interesse riguarda gli stati dell’anima». Per questo, ogni volta, si ripresenta. Troviamo traccia della distopia piranesiana in Ejzenštejn, nel film Metropolis di Fritz Lang (1927) e in altri filmati dell’espressionismo tedesco. Come scriveva Walpole, Piranesi «ammassa palazzi su ponti, templi su palazzi e scala il cielo con montagne di edifici. Eppure, quanto gusto in questa audacia! Quanta grandiosità in questo furore!».

     

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    Un furore che ricompare in Blade Runner (1982) e anche nella saga di Harry Potter (2001-11), mediata nei suoi interni attraverso le incisioni di Escher. Uno dei registi che hanno più trasposto l’immaginario piranesiano è Christopher Nolan nella trilogia dedicata a Batman e nel film come Inception (2010), nel quale i personaggi si muovono entro architetture paradossali.

     

    Esiste anche un videogioco dello sviluppatore Ultra Ultra, quello del fantascientifico ECHO del 2017, dove ci si muove alla ricerca di un mitico palazzo piranesiano muovendosi all’interno. Emily Allchurch, un’artista britannica nota per creare nuove opere su capolavori dell’arte mondiale, in Sic Transit Gloria Mundi del 2016 ha rivisitato la celebre Via Appia piranesiana con l’aggiunta di grattacieli(tra i quali la Torre Velasca di Milano).

     

    metropolis metropolis

    Anche le scenografie d’opera sono state investite dalla «mente nera» (Yourcenar) di Piranesi, reinterpretato non solo per allestire il Fidelio di Beethoven (che si svolge in un carcere), ma anche il Tristan und Isolde del 2018 al Festival di Bayreuth firmato da Katharina Wagner. Infine, grazie alla moda per Tolkien, possiamo contare in una ulteriore diffusione delle opere del visionario veneziano.

     

    PIERLUIGI PANZA PIERLUIGI PANZA

    I nani di Tolkien, ad esempio, sono una popolazione di minatori, di gente dedita all’utilitas vitruviana che vive all’interno della materia, in grotte che sono come le cloache e gli emissari dei laghi incisi da Piranesi.

     

    Al contrario degli elfi, che cercano un equilibrio fra Natura e Cultura, i nani plasmano la materia e tendono alla conquista simbolica della Montagna (Lo Hobbit). Il loro insediamento è la miniera, una specie di Carcere permanente. Nelle miniere troviamo un essere di fuoco e un drago, esseri che rappresentano il male tanto quanto le macchine di tortura nascoste nel ventre delle Carceri piranesiane. Se i testi di Piranesi sono da leggere alla luce del dibattito settecentesco, che lo vede schierato in difesa della italianità contro la dilagante moda greca, le Carceri, i suoi interni delle vestigia romane e i suoi pastiche sono un colossale annuncio della modernità e della distopia.

     

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