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    VI RICORDATE DI MATTEO DI PIETRO? IL PISCHELLO, PARTE DEL GRUPPO DI YOUTUBER "THE BORDERLINE", CHE ALLA GUIDA DELLA LAMBORGHINI HA TRAVOLTO UNA SMART E UCCISO UN BIMBO DI 5 ANNI A ROMA? PER LUI È STATO CHIESTO IL GIUDIZIO IMMEDIATO, CHE CONSENTE DI SALTARE L'UDIENZA PRELIMINARE. LE ACCUSE NEI SUOI CONFRONTI SONO OMICIDIO STRADALE E LESIONI - UN TESTIMONE DELLO SCONTRO (AVVENUTO MENTRE REGISTRAVANO UN VIDEO) HA SENTITO UNO DEI RAGAZZI A BORDO DIRE: “PAGHEREMO E SISTEMEREMO TUTTO” - LE RICOSTRUZIONI DELLA DINAMICA DELL'INCIDENTE...


     
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    Estratto dell'articolo di Michela Allegri per "Il Messaggero"

     

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    I click e le visualizzazioni contavano più della sicurezza. Al volante di un suv Lamborghini preso a noleggio viaggiava di molto oltre il limite di velocità, mentre i suoi soci lo filmavano. Quando l'auto si è schiantata contro la Smart con a bordo il piccolo Manuel, con la mamma e la sorellina, il bimbo, di soli 5 anni, non ha avuto scampo: è morto sul colpo.

     

    E adesso Matteo Di Pietro, lo youtuber ventenne che il 14 giugno scorso era alla guida del bolide che sfrecciava per le strade di Casal Palocco, quartiere nell'area sud di Roma, potrebbe finire a breve sul banco degli imputati. Per lui la Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato, rito che consente di saltare il filtro dell'udienza preliminare. Le accuse sono omicidio stradale e lesioni. Adesso la richiesta è al vaglio dell'ufficio del gip.

     

    L'indagato, uno dei fondatori del collettivo di youtuber Theborderline, viaggiava a oltre 124 i km orari immediatamente prima dell'impatto con la Smart, mentre in quell'area, in via di Macchia Saponara, il limite era solo di 50. I dettagli emergono dall'ordinanza di custodia cautelare con la quale il giovane era stato messo agli arresti domiciliari. [...]

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    Secondo il magistrato, il ventenne avrebbe preso a noleggio il fuoristrada con «l'unico ed evidente fine - si legge nell'ordinanza - di impressionare e catturare l'attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità».

     

    Una circostanza che lo avrebbe portato «di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati». Il giudice sottolineava anche che «alcuni dei passeggeri presenti all'interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità, che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 chilometri orari».

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    Dalle indagini era emerso che cinque minuti prima dello schianto il suv aveva raggiunto «la velocità massima di 145 km orari». Di Pietro aveva poi scalato le marce per qualche secondo, rallentando, probabilmente per la presenza di un semaforo. Poi era tornato a schiacciare di nuovo l'acceleratore, arrivando alle 15,39 fino a 124 chilometri orari. Uno dei testimoni presenti aveva spiegato agli investigatori che «durante il viaggio venivano registrati video che, tuttavia, non coinvolgevano il conducente».

     

    vito loiancono vito loiancono

    Un altro aveva confermato la velocità elevata: «Sicuramente la loro auto procedeva ad una velocità superiore ai limiti... Matteo aveva provato a svoltare per evitare l'impatto, dopo l'urto si era trovato i vestiti imbrattati di sangue». Un altro testimone, ascoltato dai vigili urbani come persona informata dei fatti, aveva detto «di avere udito un ragazzo di circa 20/25 anni» dire: «Non ti preoccupare pagheremo e sistemeremo tutto». Poco dopo, però, era arrivata la notizia della morte del bambino. [...]

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