MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN
Marco Bresolin per “la Stampa”
Alle 19.16 di ieri, esattamente 30 minuti prima che il Quirinale annunciasse di aver respinto le dimissioni del premier, il portavoce di Ursula von der Leyen ha spedito un messaggio nella chat con i giornalisti per dire che ovviamente «la Commissione non commenta mai gli sviluppi politici negli Stati membri», ma che «la presidente von der Leyen ha ripetutamente sottolineato la stretta e costruttiva collaborazione con il premier Mario Draghi».
mario draghi ursula von der leyen
Mezz' ora dopo l'annuncio delle dimissioni al consiglio dei ministri, e mezz'ora prima dello stop di Sergio Mattarella, l'Ue aveva già fatto il suo endorsement per la continuità.
I vertici di Bruxelles hanno seguito gli sviluppi per tutta la giornata «con preoccupato stupore», come aveva riassunto in mattina il commissario Paolo Gentiloni. Lontano dalla Stivale si fa sempre molta fatica a capire le dinamiche della politica italiana e gli eventi delle ultime 24-48 ore hanno colto di sorpresa le principali cancellerie, che non si aspettavano un simile epilogo. Ecco perché il commissario all'economia ha messo l'accento sullo «stupore».
il tedesco manfred weber
C'è poi la preoccupazione, amplificata dall'attuale contesto geopolitico e dai nuvoloni neri che si ammassano sull'orizzonte economico. Ma ieri sera a Bruxelles si respirava anche molta curiosità negli ambienti Ue. «E ora che succede? Si va al voto? Ci sarà un governo di transizione fino alle elezioni? Draghi resterà premier?».
Un susseguirsi di domande, con l'ultima opzione che veniva definita come la preferita da diversi interlocutori. Le elezioni anticipate in questa fase, alla vigilia di un autunno che si annuncia caldissimo, non sono certo considerate lo scenario ideale. E nemmeno l'ipotesi di un altro premier traghettatore in carica fino al voto primaverile per gestire l'ordinaria amministrazione in tempi decisamente straordinari. L'Ue «ha bisogno di un governo stabile a Roma» ha detto Manfred Weber, leader del Ppe, che ha definito «irresponsabile» lo strappo dei Cinque Stelle.
mario draghi ursula von der leyen
Draghi è considerato «una garanzia» per il buon utilizzo dei fondi del Recovery Plan.
L'Italia è il principale beneficiario del programma Next Generation EU con oltre 200 miliardi di euro tra sovvenzioni e prestiti e certamente l'eventuale addio dell'ex capo della Bce aprirebbe anche una serie di dubbi sulla gestione dei fondi, ma soprattutto sulla realizzazione delle riforme e degli investimenti concordati con Bruxelles.
antonio tajani e manfred weber
Su questo Paolo Gentiloni è estremamente esplicito: «In questi mesi, in più di un anno, siamo stati molto felici di avere una maggioranza così ampia in Italia, con una leadership così forte da parte di Mario Draghi. Spero sinceramente che questo possa continuare». Parlando con Bloomberg Tv, il commissario ha ammesso che questa sarebbe «la soluzione migliore per attuare tutti i nostri piani e in particolare il Recovery Plan».
PAOLO GENTILONI