1 – BONUS, SUSSIDI E HACKER TRIDICO NON PUÒ FUGGIRE: ORA DICA LA VERITÀ SULL'INPS
Lodovica Bulian per “il Giornale”
pasquale tridico 2
Nomi, numeri, ma soprattutto spiegazioni. Quelle che stamattina il presidente dell'Inps Pasquale Tridico dovrà fornire in audizione alla Camera sul caso dei 600 euro ai politici. Forza Italia chiederà le dimissioni del numero uno dell'Istituto per tutta la gestione degli ultimi mesi, dai ritardi dei pagamenti della cassa integrazione allo scandalo del bonus, fino a chi e perché lo ha fatto trapelare: «Per noi ci sono gli estremi per un passo indietro».
luigi di maio pasquale tridico
Restano le domande alle quali Tridico dovrà rispondere: anomalie, sospetti, disfunzioni del sistema che finora non sono mai stati chiariti.
SITO IN TILT
ELENA MURELLI ANDREA DARA
Il via libera, il 1° aprile scorso, alle domande per il bonus dei 600 euro destinato agli autonomi ha scatenato il caos. Il sito dell'Inps è andato in tilt dopo pochi minuti, Il software non ha retto alle migliaia di domande arrivate sin dalle prime ore della mattina.
il sito dell'inps in tilt 5
Ma soprattutto, molti utenti che sono riusciti a collegarsi si sono ritrovati davanti a profili di altri cittadini, con relativi nomi e dati sensibili. Tridico a stretto giro ha evocato l'ombra di un ipotetico attacco hacker. Ammesso che davvero vi sia stato un attacco, il software dell'Istituto non dovrebbe tenere al sicuro i dati di milioni di italiani?
RITARDI SULLE CIG
Mesi di ritardi nei pagamenti della cassa integrazione. Famiglie rimaste durante il lockdown senza entrate, senza liquidità, sull'orlo della povertà. Una bomba sociale. «Entro venerdì 12 giugno pagheremo tutte le 419 mila domande giacenti», aveva detto Tridico il 7 giugno scorso.
Ma poi è stato lo stesso Ente a smentirlo: i lavoratori che non hanno ricevuto almeno un pagamento al 17 giugno sono 134.358. Le scuse sono arrivate dal premier Conte, ma mai da Tridico. A oggi, qual la reale l'entità dei ritardi e quante persone ancora stanno aspettando?
REDDITO DI CITTADINANZA
marco rizzone 3
«Il reddito di cittadinanza ha ridotto di circa il 60 per cento il tasso di povertà», dichiarava il presidente a dicembre scorso. Anzi no. Dopo giorni di polemiche lo stesso Tridico faceva marcia indietro. Quel dato in realtà è il rapporto tra la platea di potenziali beneficiari del sussidio e i poveri assoluti calcolati dall'Istat. Tridico «è a conoscenza del reale impatto della misura sul tasso di povertà assoluta?», attacca Forza Italia.
I FURBETTI DEL BONUS
La direzione antifrode dell'Inps, che, come si legge sul sito, si occupa di «intelligence finalizzata a individuare e contrastare tipologie di frodi operate a danno dell'Istituto», ha scovato i politici beneficiari del bonus: tre parlamentari e duemila amministratori locali. Cosa c'entra l'Antifrode se il bonus è stato regolarmente erogato dall'istituto? La frode c'è o non c'è?
PRIVACY
pasquale tridico virginia raggi
Come e perché sono stati individuati i politici? È stata fatta una ricerca «mirata» di chi tra i beneficiari fosse titolare di incarichi elettivi? C'è stata una «profilazione» dei dati da parte uffici dell'Istituto di previdenza? Il Garante della privacy ha aperto un'istruttoria per vederci chiaro. Il fatto è grave, riflette l'azzurra Mariastella Gelmini: «L'Inps ha un'immensa banca dati su persone e aziende, e ha una responsabilità democratica prima che statistica.
sito dell'inps in tilt per le richieste di indennita' da 600 euro 3
È opportuno sapere da Tridico come vengono utilizzati i dati, quali procedure vengono adottate per tutelare i diritti di riservatezza degli italiani».
I SOSPETTI
Era la metà di maggio quando il responsabile della direzione antifrode avrebbe informato il presidente Tridico che dai controlli sulle domande per i bonus Covid c'erano anche quelle di 2mila politici tra deputati e amministratori locali. Una «segnalazione» curiosa, visto che la frode pare non esserci.
cassa integrazione
Comunque finisce nel silenzio. Il caso invece esplode solo due mesi dopo. Perché questo lasso di tempo? Chi e perché ha fatto trapelare la notizia solo ora?
DIRITTO
Qualcuno ipotizza che le irregolarità, nella erogazione del bonus a parlamentari e consiglieri regionali ci siano, in quanto, come sostiene il giuslavorista Giuliano Cazzola, il bonus è «dovuto qualora i soggetti non siano iscritti ad altre forme previdenziali diverse dalla Gestione separata presso l'Inps. Sappiamo che per i parlamentari è obbligatoria l'iscrizione ad un regime specifico». L'Inps in questo caso avrebbe erogato i soldi anche a chi non ne aveva diritto?
PASQUALE TRIDICO - ILLUSTRAZIONE DI EMANUELE FUCECCHI PER TPI
2 – BONUS E FURBETTI, TRIDICO ASSEDIATO OGGI SVELERÀ I NOMI CHE MANCANO
Paolo Baroni per “la Stampa”
Ore 12, Commissione lavoro della Camera dei deputati, audizione informale del presidente dell'Inps Pasquale Tridico. Ad andare in scena oggi, sull'onda di polemiche diventate violentissime, non sarà però il processo ai «deputati furbetti» che hanno intascato il bonus da 600 euro, ma sul banco degli imputati finirà direttamente il presidente dell'ente di previdenza, con tutta l'opposizione e pure Italia Viva che lo giudica «inadeguato» e ne chiede le dimissioni.
PASQUALE TRIDICO NUNZIA CATALFO
Ovviamente Tridico dovrà fare tutti i nomi, in larga parte già usciti, come chiedono tutti da giorni, ma la cosa non si risolverà qui. Sia l'opposizione che la maggioranza hanno molte domande da rivolgere al presidente dell'Inps che sarà collegato in videoconferenza. Audizione trasmessa in diretta sulla webtv della Camera, come chiesto da una larga maggioranza di gruppi, ma ristretta ai soli membri dell'ufficio di presidenza della Commissione ed ai capigruppo.
Tutte le domande
ELENA MURELLI
«Chiederemo a Tridico tutto, dai nomi dei deputati che hanno percepito il bonus a tutto il resto» spiega il vicepresidente renziano della Commissione, Camillo D'Alessandro. Da Tridico i deputati vorranno sapere innanzitutto del cortocircuito che si è creato dentro l'istituto, dal momento che non è la prima volta che accade.
PASQUALE TRIDICO E IL CASINO SUL SITO DELL'INPS
E ad esempio ieri il capogruppo alla Camera di Leu, Federico Fornaro, ha chiesto di conoscere anche i nomi dei 30 mila imprenditori che hanno usufruito della cassa integrazione pur non avendo registrato alcun calo di fatturato. E poi si cercherà di capire quando sono arrivate a lui le informazioni sui bonus raccolte dalla Direzione antifrode dell'ente e se è vero che ne era a conoscenza già da maggio.
conte - cassa integrazione
E quindi se il governo o il ministero del Lavoro, che per legge vigila sull'Inps, erano stati o meno informati. E nel caso tutto questo fosse vero, perché non è stato comunicato subito, in modo da metter mano a qualche correttivo, ed invece si è atteso agosto.
E poi ci sono i sospetti di complotto, già respinto dallo stesso Tridico («sono pronto a querelare»), con la fuga di notizie sui politici costruita ad arte per aiutare la campagna referendaria dell'M5s (lo sponsor politico di Tridico) sul taglio dei parlamentari. «L'Inps è ancora un istituto che svolge un ruolo pubblico o è diventato uno strumento di supporto a movimenti politici?» si chiede la ministra per le Politiche Agricole Teresa Bellanova.
ELENA MURELLI
«Se le domande di bonus erano legittime, perché sono state segnalate dall'Unità antifrode? C'è stato un ispiratore?» domanda invece l'ex presidente del Senato Renato Schifani (Fi). L'autodifesa del presidente E Tridico come si difenderà? Sostenendo che l'Inps ha semplicemente applicato la legge e che semmai è questa che va corretta (anche se l'operazione non si presenta facile).
Ma soprattutto che lui «non ha nulla da nascondere», che «l'Inps non fa schedature» e che se l'Unità antifrode ha fatto emergere le posizioni di oltre 2 mila politici è solo per effetto del loro particolare inquadramento previdenziale e non altro.
teresa bellanova mangia pizza
Quanto alla fuga di notizie sarà l'indagine interna avviata dalla Direzione generale dell'Inps a chiarire l'accaduto. Bisogna vedere se, oltre ai deputati, questa stessa spiegazione basterà poi a convincere il Garante della privacy, che a sua volta ha aperto una nuova istruttoria chiedendo appunto all'Inps quale base giuridica abbia consentito il trattamento dei dati personali di deputati e amministratori locali.
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